Oblivia et Impera

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Il vestito che mi ha lasciato Bellatrix, ha la gonna così lunga che mi ritrovo costretta ad accorciarla se non voglio inciampare.

Abituata come sono ad indossare i pantaloni, vedermi con un abito da sera per di più di pizzo nero, mi fa decisamente un effetto strano.

Io non ho una carnagione pallida, ma il nero fa risaltare gli occhi acquamarina, oltre che il rosso dei capelli, più simile al fuoco che al pel di carota.

-È stretto- mormoro.

Cerco di allargare con una mano il bustino che mi toglie il respiro, anche se mette in risalto le curve che non ho mai pensato di avere.

Narcisa che è stata così gentile da aiutarmi, mi da uno schiaffetto sulla mano, quando nota che sto puntando alla bacchetta posata sulla toeletta.

Non sono una che disdegna la gonna all'occorrenza, ma se devo scegliere preferisco i pantaloni.

Ma ho sempre avuto un rapporto di amore-odio con i vestiti lunghi, sono scomodi. Soprattutto per qualcuno come me, che si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato.

-Sei una donna, Emma, ogni tanto ci vuole che ti vesti o ti comporti come tale, non sei solo un Lupo, anche se Bellatrix sembra non volerlo capire-

Ora è chiaro che è stata un idea di Narcisa, farmi apparire più come un essere umano e meno come un Lupo selvatico, indossando un abito da sera elegante.

Almeno ora tutto ha più senso, mi stavo iniziando a preoccupare che Bellatrix Lestrange  sviluppasse un cuore.

All'ennesima volta che provo ad allungare le mani verso il bustino per respirare meglio, Narcisa minaccia di congelarmi sul posto.

Passo le dita sulla gonna di pizzo, mentirei se dicessi che indossare questo abito non mi fa sentire bella.

Ha le maniche a tre quarti, il Marchio Nero che si trova sul polso è in bella vista, è tutto in pizzo nero con un intricato disegno che ricorda dei fiori. 

Ci sono dei momenti, in cui ho la sensazione che Bella lo sappia, anzi è più di una sensazione, ma ogni volta che ci penso inizio ad avere mal di testa, tanto che alla fine ci rinuncio.

Il mio sguardo finisce per puntarsi sulla cicatrice sul collo, il colletto la nasconde appena, ma non posso fare a meno di pensare al fatto che non sarei qui se non fosse per il morso.

Essere un Lupo Mannaro è come stare sulle montagne russe, ogni volta provo emozioni primitive, brutali e violente come se il Lupo che è in me esca fuori, anche senza Luna.

Secondo i membri anziani del branco è normale sentirsi così soprattutto se fai parte della cerchia ristretta di Fenrir, in quanto suo braccio destro.

In più i Lupi Mannari che hanno il Marchio Nero, hanno gli istinti amplificati, un pò come se fosse un megafono.

-Sai, Bella era come te da giovane, pensava prima agli altri e poi a sé stessa, voleva sempre compiacere tutti- si limita a dire Narcisa.

Quelle parole mi riportano con i piedi per terra, quando le chiedo che cosa è cambiato, Narcisa risponde con poco e niente.

Molto confortante, se si pensa che è diventata completamente pazza.

Narcisa mi aiuta ad arricciare i capelli, guarda con aria soddisfatta il suo lavoro finito, quando delle voci si levano dal piano di sotto, la padrona di casa esce velocemente dalla camera per andare ad accogliere gli ospiti.

Anche se non posso minimamente aspettarmi ciò che trovo di sotto, io che ero convinta che avrei dovuto avere a che fare solo con Severus.

Invece mi ritrovo davanti Bill, Merula e Tonks, non so chi sia più sorpreso se io, loro o i Malfoy e Bellatrix, la quale mi lancia un occhiata strana.

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