11 -Principio di Heisenberg

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11 -Principio di Heisenberg



"È già finita l'estate.... Che peccato!...."

E sospirando quella frase in un lievissimo sussurro a mala pena percepibile, mentre osservava il modo insopportabile in cui quel vanitoso biondino sorrideva all'obbiettivo, Shota rimase ad attendere che quel set fotografico terminasse.

Sì, alla fine Hizashi aveva ceduto alle lusinghe della segretaria della palestra, accettando quella proposta. Anche se ci aveva messo praticamente tutto il loro quarto anno di liceo, e tutta l'estate per decidersi. Ma alla fine aveva accettato, contattando quel fotografo professionista, dando inizio ad una nuova esperienza. Aizawa si era prontamente proposto d'accompagnarlo, preferendo rimanere lì ad attendere che terminasse, complice le troppe brutte esperienze vissute negli ultimi anni che ancora gravavano sulle loro spalle, con Yamada che non si era opposto. Tutt'altro! 

Con attenzione, sempre il moro, osservo il fotografo con occhio attento. Era un uomo adulto, parzialmente calvo e con dei bizzarri occhiali da vista dalla montatura coloratissima e dalla forma altrettanto pazzesca. Sull'occhio destro la montatura della lente era tonda, mentre la lente sinistra rettangolare. I suoi abiti poi; anche più bizzarri, con quella camicia hawaiana e i pantaloni in stile hippy.

-Gli artisti sono completamente fuori di testa!- Rifletté a mente, non riuscendo a staccare gli occhi di dosso dal quell'orrendo abbigliamento.

Non che fosse un intenditore di moda, il modaiolo stava in piedi da ore dietro l'obbiettivo della macchina fotografica di quel tale. Ma un minimo di buon senso nell'abbinare un paio di jeans e una T-shirt in modo sensato, lo possedeva.

Subito dopo, si soffermò nell'osservare Hizashi: Il suo viso, i suoi occhi, e quel suo bellissimo sorriso.

Immediatamente, gli tornò in mente il bacio che il biondino gli aveva dato qualche anno prima, quando non sapevano se sarebbe sopravvissuto alla leucemia. Di scatto, si porto una mano sul petto, premuta proprio all'altezza del cuore, nel tentativo di bloccarne la corsa, sentendolo scalpitare furioso d'innanzi a quel ricordo che a distanza di anni, ancora lo emozionava.

Da allora, non aveva più provato nulla del genere. Non che ci fossero state grandi occasioni ad attenderlo!...

-È bellissimo!...- Esclamò nuovamente tra i suoi pensieri, non smettendo un solo istante di fissare quel volto assumere mille espressioni diverse nel giro pochissimo tempo.

In quell'occasione, Hizashi si era premurato di portare con sé le lenti a contatto. E di fatto il fotografo gli chiese che di togliere gli occhiali per quegli scatti.

Assorto, Shota non staccava gli occhi di dosso dalla figurata dell'altro nemmeno per un attimo, stregato da quel suo sguardo. Poi torno a studiare il fotografo, mentre spiegava al suo modello, che posa assumere, e quali espressioni. Appariva un tipo poco socievole, e non molto loquace, limitandosi a parlare solo delle sue opere, del suo lavoro e della sua passione. Un po' noioso come tipo, ma anche meglio! Non sembrava una cattiva persona. Solo... eccentrica!

Ma nonostante la buona impressione data da quel tipo, non lo avrebbero lasciato da solo. Mai più!

-Non commetteremo lo stesso errore due volte!- Si ripromise tra sé il moro, stringendo le labbra in una smorfia dispiaciuta, con la mente che volò rapida ad Oboro.

Malgrado gli sforzi, lo sentiva sempre più lontano e questa cosa lo faceva star male. Lo amava da praticamente tutta la vita, anche se non aveva mai osato esporsi, limitandosi nell'apprezzare quella loro bellissima amicizia, che lentamente, sembrava deteriorarsi a causa dei troppi impegni.

La legge di Newton (Alternative univers-threesome)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora