14 -Legge della conservazione della massa

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14 -Legge della conservazione della massa



"Hizashi!..." Riuscì solo a dire, mentre vedeva il ragazzo uscire dalla macchina furioso, e poi più nulla.

*

Sbarrando gli occhi di colpo e con il respiro affannato, Shota si guardò intorno confuso, necessitando qualche istante per rimettere in moto i pensieri, ritrovandosi disteso a letto.

"Era un incubo!..." Sospirò, tirandosi su a fatica, portando entrambe le mani alla testa, con due dita premute sulla radice del naso.

"Cazzo! Mi scoppia la testa!" Aggiunse a occhi chiusi tanto era forte il dolore che gli martellava il cranio, sforzandosi di riaprirli, nel sentire qualcosa muoversi accanto a sé.

Con una fatica disumana, il giovane ormai ventiseienne, aprì un occhio mettendo lentamente a fuoco la persona che ancora dormiva al suo fianco. Riconobbe rapidamente quella lunghissima cascata di capelli biondi. Incrociando il viso di Hizashi ancora completamente assopito, con la testa affondata nel cuscino e il lenzuolo tirato su fino al collo.

Per un attimo rimase fermo a fissarlo, rammentando l'orribile incubo, cha anche se solo per un istante, lo aveva riportato a quel brutto ricordo.

"Non smetterò mai di chiederti scusa per allora!..." Sospirò con immensa fatica, sentendo quel lancinante mal di testa, trapassargli la testa di netto.

Ad un tratto, un anche più orribile senso di nausea si espanse per la gola del moro, costringendolo a far appello a tutte le sue forze correndo spedito in bagno, sbarrando malamente la porta, senza curarsi di star facendo rumore, con il rischio di svegliare l'altro, chinandosi sulla tavoletta del water rigettando il contenuto del suo stomaco.

Quella terribile nausea non durò a lungo, ma fu abbastanza intensa, tanto da far crollare il moro seduto con la schiena contro le mattonelle del bagno, percependo la testa girare insieme ad una lunga serio di fitte che si diramavano per tutto il suo corpo, specie nel basso ventre e la schiena.

"Ho dormito malissimo! Mi fa male tutto!" Riprese a lamentarsi massaggiando la schiena dolorante, man mano che i fumi del sonno svanivano, riprendendo coscienza.

"Oboro!" Esclamò ad un tratto. "Dov'è Oboro?" Tornò a chiedersi gattonando lentamente fuori dal bagno, tornando in camera, dandogli un rapidissimo sguardo non trovando nessuna traccia dell'albino.

"Merda!" Tornò a imprecare, sforzandosi di ricordare qualcosa.

Non potevano averlo lasciato al locale. Impossibile! O magari era già uscito? Solo allora abbassò lo sguardo rendendosi conto d'essere in mutande. E per di più! Messe anche al contrario.

"Ma quanto diavolo abbiamo bevuto ieri notte!?" Ricominciò a lamentarsi. E quel devastante mal di testa che gli tamburellava dentro il cranio, non lo aiutava a ricordare come ci fosse finito in quello stato pietoso.

Colto dall'ennesimo attacco di nausea, tornò a piegarsi sulla tavoletta del water, sentendo finalmente il mal di testa diminuire a poco a poco. Ma più il mal di testa regrediva, più i ricordi riaffioravano nella sua testa, portandolo nello sgranare gli occhi fino allo stremo.

Sotto shock, Shota non riuscì più a dire una sola parola, voltandosi automaticamente verso la porta del bagno.

"E adesso?..." Bisbiglio a fatica notevolmente sotto shock a causa dei ricordi della notte precedente che si facevano sempre più nitidi, udendo il rumore della porta della loro camera aprirsi, con il cuore che prese a pompare furioso nel petto.

La legge di Newton (Alternative univers-threesome)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora