21- Legge di gravitazione universale

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21 -Legge di gravitazione universale





New York;

Osservare il cielo cupo che a tratti diveniva azzurro, della Grande Mela, era sempre un'emozione. Tirando un bel respiro, l'uomo ormai trentenne attese pazientemente il semaforo verde prima d'attraversare la strada.

Intanto che attendeva, tornò a fissare il cielo illuminarsi, diventando più limpido e i raggi del sole abbagliarlo per qualche istante, accorgendosi delle persone accanto a lui attraversare la strada per poi seguirli a ruota. Infreddolito si strinse nel cappotto camminando lungo il marciapiedi, osservando con malinconia le strade di quella città che a distanza di anni gli riportava alla mente molti ricordi, belli e dolorosi allo stesso tempo.

A destinazione, entrò all'interno del grande edificio, attraversando i corridoi con sguardo attento, giungendo di fronte a quella porta, bussando educatamente, attendendo il permesso per entrare.

"Avanti!"

"Buongiorno!" Stirando in bel sorriso Hizashi sorrise alla donna di fronte a sé che lo accolse con un cenno, voltandosi verso la classe, facendo cenno ad una delle sue piccole alunne d'avvicinarsi.

"Sirya c'è tuo zio!"

Voltandosi di scatto, la piccola bambina dai lunghi e liscissimi capelli, biondi legati in due adorabili codine, con due altrettanto coloratissimi nastrini pieni di fronzoli ad adornare i suoi capelli, volse la sua attenzione allo zio che non vedeva da un po'. Balzando in piedi rapidissima, corse diretta verso le gambe dell'uomo, che la prese in braccio stringendola forte forte.

"Andiamo?" Chiese lui, incrociando i suoi occhi di un particolare verde, poco più scuro del suo e di Hihashi. Contaminato dell'azzurro degli occhi di Nemuri.

Lei annuì felicissima, venendo rimessa giù, andando rapidamente a raccattare le sue cose, riafferrando la grande mano dello zio, salutando la maestra d'asilo e i compagnetti, uscendo da scuola insieme con un sorriso smagliate sul volto.

Fuori da scuola, Sirya volse nuovamente l'attenzione verso lo zio.

"In braccio!" Esclamò lei, tendendo le sue piccole braccia, venendo afferrata prontamente dall'uomo, mettendo sotto braccio lo zainetto della nipote.

"Zio deve fare un po' di cose. Preferisci andare a casa dalla mamma?" Dolcemente Hizashi si rivolse nuovamente alla bambina, vedendo la sua espressione corrucciarsi.

"No! Io con te zio. Sto buona!..." Aggrappandosi al collo dello zio, Sirya si mostrò più che decisa, carezzando ammaliata i lunghi e liscissimi capelli biondi di zio Hizashi, udendolo ridacchiare.

"Ok!... E io ti prometto che se fai la brava, dopo ti porto al parco a giocare e prendiamo pure un gelato!"

Lei entusiasta, annuì più che convinta, ansiosa di ricevere la sua ricompensa, senza mai smettere d'accarezzare quei lunghi capelli chiari, chiedendosi se anche i suoi sarebbero diventati così belli un giorno? Essendo davvero molto simili.

*

Il resto del pomeriggio, Hizashi lo trascorse accompagnato dalla sua stupenda nipotina di 4 anni, che buona buona, rimase in attesa che lo zio concludesse tutti i suoi impegni, potendo finalmente andare al parco e mangiare un bel gelato insieme.

Innamorato perso, di quel piccolo angelo pestifero, che anche se solo in piccolissima parte, condivideva il suo stesso sangue, si curò di ripulire il visino di Sirya, sorridendo nel vederla trafficare con il nuovo peluche acquistato poco prima, tra un giro e l'altro.

"Vedo che ti stai divertendo parecchio?..." Lui tornò a sorriderle, con la piccola che annuì contenta continuando a mangiare il suo gelato, alzando poi la testa verso lo zio.

La legge di Newton (Alternative univers-threesome)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora