2 -Principio zero della termodinamica

129 22 4
                                    


2 -Principio zero della termodinamica



Rigirandosi piano tra le lenzuola, sentendo il sonno svanire, il giovanotto dai mossi capelli corvini si voltò a pancia in sù osservando il soffitto di quella stanza frastornato, sforzandosi di rimettere insieme i pensieri, per ricordare il perché non fosse in camera sua.

Lentamente si voltò alla ricerca del cellulare, abbandonato sul comodino per guardare l'ora, notando Oboro dormire accanto a lui in quel grande letto a due piazze. Rimanendo a occhi sbarrati fisso a guardarlo.

-E' bello anche quando dorme!...- Rifletté il minore riscuotendosi di colpo dandosi dell'idiota, balzando seduto sul letto, nel sentire il volto imporporarsi di fronte hai suoi stessi pensieri. Afferrando poi il cellulare sul comodino, imboccando il corridoio. 

Cautamente attraversò il corridoio dandovi un occhiata veloce, trovando la porta socchiusa, infilandosi agile come un micio dentro quella camera, osservando la figura del biondino ancora addormentato. Con gesti lenti alzò il lenzuolo, sistemandosi a letto con il viso premuto contro il collo del maggiore, avvolgendogli il busto con le braccia prepotentemente.

Si era sentito un completo idiota e tanto in imbarazzo, nel solo pensare quelle cose di Oboro. Era più che evidente che non avrebbe mai ricambiato quello che provava per lui allo stesso modo, o non si sarebbe messo con Nerumi.

" 'Zashi...Tu, pensi io sia carino?" Gli chiese con il volto ancora premuto contro il suo petto per nascondere il viso. Sentiva la vergogna dilagare incontrollata.

Infastidito ma troppo stanco per svegliarsi, Hizashi ricambiò l'abbraccio di Shota stringendolo a sua volta emettendo uno sbadiglio, per poi udirlo porgli quella schiocca domanda. Che alla fine tutto sommato; tanto schiocca non lo era.

"Mmm... Ti sembrano domande da farmi adesso?" Mugugnò a fatica, udendo l'altro sospirare pesantemente, temendo avesse fatto qualche incubo.

"Perché questa domanda?" Chiese a sua volta, stringendo con immenso affetto le spalle del moro, posando un bacio sulla sua fronte. 

Gli voleva un bene infinito, e il solo pensiero che potesse anche non farcela a superare la malattia. Non era qualcosa di contemplato tra i suoi pensieri.

"Così. Riflettevo." Se ne uscì il minore. Si sentiva bruttino. Un po' per gli effetti causati da quel brutto male e un po' per quel suo aspetto ancora da ragazzino delle medie.

Nulla a che vedere con i suoi amici che apparivano già più grandi. Specie Oboro: Sempre più alto, forte e affascinante. Hizashi, ancora in fase di transizione, ma stava cambiando velocemente. E decisamente, solo in meglio.

Il biondo aprì un occhio preoccupato, cercando il volto dell'amico. "Hai fatto qualche incubo?"

"No. Pensavo." Rimarcò. 

Ormai sveglio, Hizashi ascoltò quelle due parole non troppo convinto, provando ad incrociare i suoi occhi, ma quello si nascondeva premendo il viso contro il suo petto. E la cosa non lo convinceva affatto.

"Io ti trovo carino! Poi, sono gusti!" Si espose Yamada non smettendo di fissare in volto dell'altro. Per poi trovare un cipiglio contrariato fissarlo malissimo.

"Bugiardo!" Sbottò il moro. Anche Hizashi era cotto di Oboro, ma allo stesso tempo sarebbe stato capace di tutto pur di non ferire i suoi sentimenti; anche mentire.

Riflettendoci, sarebbero anche potuti entrare in competizione per lui. Ma il rischio non sussisteva, vista la marcata eterosessualità mostrata da Shirakumo.

La legge di Newton (Alternative univers-threesome)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora