Sorrido attraverso la piccola fessura della porta della camera di mio fratello.
Davanti a me, la scena è dolcissima.
Sara e James si stanno dando un bacino.
Dopo che sono uscita con dalla sua stanza con la scusa di andare in bagno e aver detto a James di aiutarla lui, finalmente sta succedendo.
Ho aiutato mio fratello a conquistare una ragazza.
E questo tutto grazie a me, devo essere premiata.Li lascio godere il loro momento da soli mentre io mi allontano sentendo la suoneria del telefono. Lo prendo dalla tasca e il nome di Simon lampeggia sullo schermo. Non riesco a non sorridere.
Accetto la chiamata scorrendo il dito a destra.
«Ehi.»
«Ehi Vale» risponde lui. «Come stai?» aggiunge.«Tutto bene, e tu?»
«Così così. Senti, ti va di vederci adesso, che ti devo dire una cosa?» Chiede.
All'improvviso mi preoccupo, ed eccole, tutte le paranoie.
Mi vorrà lasciare?
Non sono abbastanza per lui?
No, non lo farebbe una cosa del genere, io lo amo fino alle stelle e ritorno.«S-Sì, va bene» rispondo soltanto.
«Okay, scendi, sono già qua»Riattacco la chiamata con le dita tremolanti.
Trovo la forza per staccarmi dal muro e scendere dalle scale, da cui quasi cado per colpa del tremolio delle gambe.Esco e mi richiudo la porta alle spalle.
Eccolo lì, con la sua figura alta e possente, ha una felpa e dei jeans, con il cappuccio calato sulla testa.Mi copro con le braccia, saranno le dieci di sera ed è già buio per una sera di fine maggio. C'è una leggera brezza di vento freddo.
Appena mi nota mi viene incontro sorridendo, a quel gesto provo sollievo. Abbassa la testa per baciarmi come ogni volta che ci vediamo.
Okay, di sicuro non vorrà lasciarmi salutandomi così.
Ci stacchiamo e ci guardiamo negli occhi. Mi sembra che sia passato anni che non lo facciamo più.Ogni volta ci guardiamo, come la prima volta. Come se questa fosse l'ultima. Ci diciamo mille parole senza pronunciarle dalla bocca, ma esplorando in fondo agli occhi, in cui sono scritte, proprio lì.
«Allora, che c'è?» Dico per prima io interrompendo il momento.
«Be', io...io devo andarmene, dopo domani parto di già» dice lui, guardando in basso.Il mio cuore accelera all'istante.
«Cosa? Perché? Per quanto?»«Mia nonna è in fin di vita e dobbiamo trascorrere questi ultimi giorni insieme a lei, in Croazia. Starò almeno un mese, devo sistemare delle faccende anche nella mia casa giù là.» Ha gli occhi lucidi, non l'ho mai visto così, si vede che ci tiene tanto.
«Vai allora, trascorri questi ultimi istanti con tua nonna, so che ci tieni», dico anch'io dispiaciuta, «io ti aspetterò qui, a pensarti in questi 30 giorni.»
«E volevo che tu venissi con me, perché non riesco a stare senza di te per 30 giorni interi. Ho insistito e insisto ancora a convincere mia madre ma non me lo permette, quella stronza.» Afferma lui senza problemi.
All'instante mi viene pure da ridere. Incredibile il rapporto tra lui e sua madre.
«Fa niente, ci chiameremo video tutti i giorni.» Sento una lacrima calda scorrermi giù la guancia.
Sorridiamo tra le lacrime. Non so come sia possibile che è riuscito a far parte della mia vita, a essere la persona più impostante per me, in così poco tempo.
Siamo solo noi. Simon Dice e la sua Nana. Nessun altro.
«Okay, adesso devo proprio andare. Ho mio fratello e la mia amica dentro che si davano un bacino, non vorrei che si spingessero oltre» dico ridacchiando.
Lui si aggiunge al momento comico.«D'accordo allora. Ti animo, Nanetta mia.»
Sorrido come una psicopatica mentre si allontana, nonostante la comunicazione appena annunciata.
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Un Canestro All'improvviso
ChickLitValentina ha i capelli rossi come il fuoco, è altissima e gioca a pallavolo. Un giorno la sua squadra decide di organizzare un allenamento "speciale" dove lavorerà a coppie con Simon, un cestista bello e bravo. Tra di loro c'è subito un attrazione...