Una nuova avventura X Serenity X Dubbi

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"Il mare è ciò di più bello che abbia mai visto."

Pensò la ragazza con l'omonimo nome, mentre camminava per le strade affollate di quella grande città. Tempo prima, nella terra d'origine di Gon, l'isola Balena, aveva finalmente realizzato uno dei suoi più grandi sogni, quello di vedere la meraviglia di cui portava il nome.

<<Mi dispiace, ma ho tanto da lavorare in questi giorni.>>

Leggeva e rileggeva di continuo quel messaggio che le aveva inviato Mira. Le dava molto fastidio, perché era l'ennesima buca che le dava. E pensare che lei era arrivata in città solo per vederla, prima di partire per York Shin. Aveva provato a telefonarle, ma non le rispondeva. Era andata a casa sua due volte, ma al posto di Mira, in casa aveva trovato una strana ragazza. Entrambe le volte era stata mandata via malamente, soprattuto quando Mare aveva provato a spiegarle che stava cercando la sua amica. "Quella tipa diventava rossa dalla rabbia ogni volta che le dicevo di essere un'amica... che gente strana si porta Mira in casa!"

Erano passati più di tre anni da quando si erano separati con Kurapika e Leorio e ripromessi di rivedersi il 3 settembre a York Shin City. Mira, Killua, Gon e Mare, nel tempo si erano rivisti in diverse occasioni, per affrontare alcune missioni che Suor Teresa aveva assegnato loro. Erano incarichi che solo gli hunter potevano svolgere, infatti Killua poté accedervi solo una volta superato l'esame dopo i 6 mesi che aveva trascorso con Mare e Gon all'arena celeste.

In quegli anni tutti avevano affinato al meglio le loro abilità nen, riscoprendo le loro unicità. Le due ragazze avevano stretto un'amicizia solida e forte. Mare aveva consolato Mira, quando piangeva per la nostalgia di Kurapika, così come Mira aveva consolato Mare, quando Killua dopo essersi avvicinati molto, separatisi poi per un breve periodo, aveva all'improvviso mandato nel gruppo whatsapp che avevano in comune una foto con una tipa conosciuta a caso, con tanto di didascalia in cui affermava che "finalmente si quaglia qualcosa!!". Al solo pensiero, le orecchie di Mare fumavano dalla rabbia. "Che idiota." Aveva pensato.
Ma non era stato solo quello il motivo del loro allontanamento e ogni volta che Mare tornava al momento del loro distacco si incupiva.

Le due ragazze, ferite dai loro primi amori, avevano deciso insieme che avrebbero provato anche loro ad avere le loro prime esperienze con qualche ragazzo che poteva sembrare simpatico e ispirare in loro fiducia, senza per forza esserne innamorate, ma non l'avevano vissuta bene.

Mare che si era separata da Gon e Killua per qualche tempo, in seguito anche all'attrito con Killua, aveva deciso di mettersi finalmente alla ricerca dell'amato fratello, Frances, che non vedeva da anni. Le mancava terribilmente, erano molto diversi tra loro, praticamente agli antipodi, ma condividevano una grande complicità e affetto smisurato.
"Cercami nel tuo nome." Le aveva sussurrato dandole un ultimo bacio sulla "sua gigantesca fronte" come diceva per sfotterla da quando era piccola, e rapido abbraccio, in una gelida notte dei 13 anni di Mare. Era poi andato via ribellandosi ai genitori, opponendosi al destino di seguire le loro orme e facendo sparire completamente ogni sua traccia. All'epoca il ragazzo aveva 19 anni ed arrivò persino a cambiare cognome pur di non rischiare di essere riacciuffato.

Mare d'altronde, non aveva che seguito il suo esempio, anni dopo.

Aveva perciò interpretato la frase misteriosa che le aveva lasciato il fratello, ricollegandola a un quadro nella loro antica dimora dei maggiordomi Zoldyck, raffigurante uno splendido veliero che solcava i mari. Veliero realmente esistito di cui restavano pochi esemplari al mondo e così era partita alla sua ricerca.

Mare e Frances, entrambi nati e cresciuti sul monte della famiglia Zoldyck, non avevano mai avuto l'onore di conoscere il mare, fino a quando non si erano liberati dalle loro catene. Spesso da piccoli si soffermavano perciò ad ammirare quel dipinto dove potevano sognare di diventare pirati e conquistare i mari e la tanto agognata libertà a bordo di quel veliero. Tuttavia in ogni porto che era riuscita a visitare dove armeggiava uno di quei pochi e splendidi velieri, non aveva trovato alcun segno del passaggio del fratello.

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