Hunters_2

Ostaggi X Malattia X Morte

Il piano era molto semplice: Alle 7 di sera ci sarebbe stato un blackout. Kurapika se ne sarebbe servito per rapire Pakunoda, mentre Leorio avrebbe avuto un ruolo fondamentale affinché Gon e Killua capissero di poter agire non appena le luci si fossero spente.
Mare fu costretta a starne fuori, perché sarebbe stato troppo pericoloso farla partecipare, dopo il suo incontro con Shalnark.

7:00

Gli eventi si susseguirono con una rapidità tale che persino i membri del Ragno ci misero qualche secondo per capire cosa fosse appena accaduto.
Killua e Gon avevano attaccato Machi e Pakunoda, ferendole ma senza riuscire a scappare. Leorio in pochi secondi si era dilleguato e soprattutto... Kuroro era sparito.

Su una macchina nera in corsa, Mare sedeva sul sedile del passeggero, mentre Leorio guidava lontano dall'hotel. Alle loro spalle, seduti sui sedili posteriori: Kuroro intrappolato dalle catene di Kurapika e quest'ultimo, che indossava uno smoking femminile e un velo di trucco, sembrava essere una bellissima donna. Il Kuruta era sempre stato consapevole dei suoi tratti androgeni e non se ne era mai vergognato, tutt'altro, sapeva che gli conferiva fascino e all'occasione gli piaceva esaltarlo. Ma il ragazzo era un ragazzo, e come tale, si infastidiva quando il suo sesso veniva messo in dubbio senza che lui avesse fatto nulla per risultare ambiguo.

Mare si voltò per ben due volte, la prima per guardare Kuroro e anche se non lo avrebbe mai ammesso davanti a Kurapika, pensò che fosse proprio un bell'uomo. Poi si voltò per guardare il suo amico in gonnella, cercando di carpire il suo stato d'animo. <<Mi aspettavo avresti rapito una donna...>> Disse Mare con fare perplesso a Kurapika. Kuroro fece un piccolo ghigno. <<Io, invece, mi aspettavo che il "bastardo con le catene" fosse un uomo.>>

<<Chi ha detto che non lo sono?>> Gli rispose Kurapika, sfilandosi la parrucca e pulendosi con una manica il rossetto dalle labbra. <<Oh, ecco, dalla voce è chiaro.>> Gli rispose Kuroro con ironia ed estrema calma. Kurapika tentava con ogni fibra del suo essere di risultare calmo, ma Kuroro lo poteva percepire. Percepiva l'odio smisurato che quel ragazzo provava nei suoi confronti. Poteva capirlo talmente bene, che gli risultò fin troppo facile provocarlo e portarlo al limite.

<<E tu invece sei davvero una ragazza e devi essere quella che ha dato del filo da torcere a Shalnark due volte e un'altra volta ad altri membri.>> Disse Kuroro scambiando una intensa occhiata con Mare quando si era girata verso di loro, sinceramente incuriosito dalla ragazza.

<<Evidentemente peccate così tanto di superbia che c'è chi riesce a sfruttarla per mettervi nel scacco.>> Rispose Mare.
Kuroro le sorrise. <<Evidentemente c'è bisogno di intriganti ragazzine come te che si uniscano a noi così da evitare il ripetersi di simili spiacevoli avvenimenti. Granelli di qualcosa, mi diceva Shalnark? Sono curioso di capire come funzio->>

<<Non ti azzardare a parlarle un'altra volta di simili nefandezze e rivolgiti solo a me!>> Gli urlò il Kuruta dagli occhi scarlatti dopo avergli assestato un paio di pugni in viso.
Gli sforzi di Mare e di Leorio di calmarlo, si vanificarono quando Kuroro continuò a provocarlo e Kurapika proseguì nel pestaggio del capo della brigata e in fondo al loro cuore, entrambi sapevano che stesse ricevendo quel che si meritava.

Nelle ore successive, Kurapika si mise in contatto con i compagni di Kuroro e negoziò con loro uno scambio. Il Kuruta volle sapientemente parlare con Pakunoda, per assicurarsi che non rivelasse ai suoi compagni cosa aveva letto nei ricordi di Killua e Gon, durante lo scontro nel blackout.

Kurapika, affiancato da Mare, fece salire Pakunoda su un dirigibile e avvenne il loro primo incontro. Kuroro dovette assistere alla scena degradante, in silenzio, incatenato fino alla bocca, mentre la sua compagna tradiva il Ragno per salvargli la vita. Per Kuroro non c'era umiliazione peggiore. Ma Pakunoda non avrebbe mai potuto fare diversamente. Per lei, la vita di Kuroro, era più importante di qualsiasi altra cosa al mondo. Più importante dell'onore, della lealtà, della sua stessa vita. Quella donna era profondamente innamorata di lui e probabilmente, nonostante quel sentimento fosse sempre stato nel suo cuore, solo in quel momento lo stava scoprendo.