Non piangere più X Odio X Rimproveri

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Mira chiuse la telefonata a sospirò stanca dei continui attacchi di gelosia che quella ragazza aveva ogni volta che andava dalle suore. Uno strano e forte mal di testa l'aveva colpita all'improvviso, senza che ne capisse la causa. Gli altri avevano origliato anche l'ultima telefonata e si guardarono con aria preoccupata. Mira tornò da loro, forzando un sorriso. <<Bene, per qualche giorno starò qui con voi.>> Mare la guardò e decise che appena le fosse stato possibile, durante quei giorni, le avrebbe chiesto maggiori chiarimenti su Serenity e avrebbe tentato di farle capire quanto apparisse come una relazione tossica la loro.

<<Perché non ti sei fatta viva in questi giorni? Ci saresti stata di grande aiuto.>> Killua proprio non riusciva a non farle domande scomode, voleva sapere. Mira lo guardò a disagio, improvvisamente il fatto che lei dovesse stare lì dei giorni con loro le sembrò essere una situazione insostenibile, se si considerava il loro risentimento. Un improvviso gesto brusco di Kurapika distolse l'attenzione da lei, ma non poteva scappare ancora a lungo dalle loro domande. Mira si andò a sedere al fianco del Kuruta e gli avvolse delicatamente la mano con le sue. <<Ti aiuto a scacciare i tuoi demoni.>> Gli sussurrò, attivando poi il suo Nen e alleggerendo improvvisamente l'atmosfera della stanza. Kurapika fece un profondo e pacifico sospiro, smettendo subito di agitarsi e addormentandosi come un bambino. <<Wow, si è calmato subito... meno male che sei qui, Mira! Che sollievo vederlo così rilassato.>> Disse Gon.

<<Allora?>>

Killua non aveva distolto l'attenzione da lei, così come, non intendeva accettare che la sua domanda venisse ignorata. Anche Mare guardava Mira in silenzio, con sguardo ferito. <<Killua... mi dispiace tanto. Purtroppo->> <<"Avevo da fare." Sì, la solita storia.>> la interruppe Killua.
<<Eri al telefono con Serenity?>> Le chiese Mare. <<Ah, sì. La avvisavo che sarei mancata per qualche giorno.>> <<Perché non le hai detto la verità?>> le chiese ancora Mare. <<Sì, è vero! Perché le hai detto che eri da Teresa?>> Aggiunse questa volta Gon con curiosità. Mira era sempre più in difficoltà. <<Ehm... preferisco tenerla fuori da certe questioni...>> Rispose vagamente. <<E per tenerla "fuori da certe questioni" Hai scelto di tenere noi fuori dalla tua vita?>> Le chiese ancora Killua, con aria pungente. Mira lo guardò ferita, non sapendo cosa dire.

<<Ok, basta farle il terzo grado! Lei è qui ora, è venuta per aiutarci quando glielo abbiamo chiesto. È questo ciò che conta.>>
La difese Leorio. Mira lo guardò con occhi adoranti e quasi commossi, gli era grata per aver chiesto tregua. Quelle parole addolcirono gli altri, Leorio aveva ragione, dopotutto, Mira era lì per loro. Anche Killua si calmò e smise di essere ostile, d'altronde, non lo faceva per cattiveria, ma per delusione nei confronti di una cara amica.

<<Come ci sistemiamo?>> Chiese Gon, cambiando argomento. <<Dobbiamo comprare un materasso per Mira, dormirà in questa stanza con Kurapika fino a quando non lo riterrà necessario.>> Gli rispose Killua. Mira arrossì leggermente. <<Devo dormire con Kurapika?>> chiese ingenuamente la ragazza, senza rendersi conto dell'ovvia risposta. I suoi amici la guardarono straniti, mentre Mare, dentro di sé, se la rideva. <<A meno che tu non abbia mangiato il frutto GumGum e abbia l'abilità di allungare gli arti attraverso le stanze, sì, dovrai dormire con lui per potergli tenere la mano e aiutarlo.>> Le rispose Killua leggermente interdetto. <<Ah, ma certo. E Killua... Comunque è da quando sono arrivata che volevo dirtelo, amo i tuoi calzini.>> Disse Mira sorridendo debolmente e facendo un cenno del capo in direzione dei micetti stilizzati sui calzini di Killua. Era anche il tentativo di ritrovare quella complicità scherzosa che avevano sempre avuto i due amici e di appianare le divergenze. Killua ne rimase sorpreso, soprattutto dopo il terzo grado che le aveva appena fatto e desiderò ardentemente ancora di più poter chiarire tutto con lei. Tuttavia si morse la lingua e le sorrise sincero. <<Mi hai dato un'idea per Natale.>> Le fece un rapido occhiolino e l'atmosfera si alleggerì. Si auguravano tutti che non ci sarebbero state più lunghe separazioni e che avrebbero trascorso le festività insieme come una volta.

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