Seconda asta X Fiducia X Chiamata

25 3 7
                                    

In seguito al salvataggio di Gon e Killua, Kurapika fu assoldato dalla mafia, insieme ad altri assassini di prima scelta, tra cui il nonno e il padre di Killua, per far fuori il Ragno. Passata la settimana di attesa, arrivò la sera in cui si sarebbe tenuta la seconda asta e i sicari si erano preparati al meglio per affrontare la brigata. Killua abituato a diverse e ben peggiori torture aveva già riacquistato l'uso di entrambe le braccia. Kurapika si era ripreso dall'incontro con Ubo, seppure emotivamente restava provato.

Quella sera, Neon decise di ribellarsi agli ordini del padre, eludendo la sorveglianza delle due guardie del corpo che erano state designate ad accompagnarla a fare shopping e scappando per poter partecipare all'asta ad ogni costo. Si sarebbe presto pentita amaramente di tale scelta, poiché durante la sua fuga sarà intercettata da Kuroro, il capo del Ragno e ingannata da lui, che le ruberà le abilità nen di predizione del futuro.

Quando Kurapika, che era in compagnia del signor Nostrad, venne informato della fuga della signorina, non ci mise molto a trovarla, ma quando la raggiunsero, la trovarono in una stanza dell'hotel in cui si sarebbe tenuta l'asta, priva di coscienza. Il signor Nostrad, folle di preoccupazione per la figlia, non riuscì a darsi pace per averla persa di vista nonostante le guardie. In poco tempo, nei dintorni di quell'hotel si scatenò l'inferno. Il Ragno stava facendo tutto pur di farsi sentire, pur di far capire "all"utilizzatore di catene" che non avrebbero lasciato correre l'uccisone del loro amico, che quello fosse il loro requiem per Ubo. Uno dopo l'altro, gli scagnozzi delle famiglie mafiose cadevano come mosche, fuori dall'edificio.

Il telefono di Kurapika squillò, era Gon a chiamarlo. Si allontanò quanto bastava per non essere ascoltato.

<<Gon, cosa c'è?>> Chiese il Kuruta, non troppo scosso dalle esplosioni e dagli spari che sentiva in sottofondo, anzi, a dirla tutta, era piuttosto tranquillo.

<<Kurapika, che bello, hai risposto! Puoi parlare?>> Gli Chiese Gon. <<No, mi dispiace, ti richiamo io.>> <<Aspetta, ti ruberò pochi minuti. Ecco, io, Killua e Mare abbiamo incontrato la brigata... A essere precisi, ci siamo trovati a un soffio dal rimanerci secchi...>> Quelle parole fecero salire il sangue al cervello del Kuruta, che perse immediatamente la pazienza. <<Ma che vi passa per la testa?! Perché diavolo non mi ascoltate, per una buona volta?! Ve l'avevo detto: Lasciateli perdere! Non capite quanto è pericolosa quella gente?!>> Gon allontanò il telefono dell'orecchio, il tono alto di Kurapika poteva essere facilmente udito da tutti i presenti. <<Dammi qua!>> Disse Mare prendendo il telefono dalle mani di Gon. <<Kurapika, stiamo tutti bene. Sono riuscita a neutralizzare a quattro membri della brigata e siamo scappati, quindi calmati.>> Lo rassicurò la ricciolina. Il Kuruta si ammutolì. " Come sarebbe a dire "Sono riuscita a neutralizzare quattro membri della brigata"?! Da sola?!" Pensò stupito, senza dire nulla. <<Passamelo.>> Disse Killua a Mare, prendendo il telefono. <<Kurapika... Hai ragione. Li abbiamo sottovalutati... Una volta persino mio padre mi disse una cosa simile, quando uccise uno di loro.>> <<Cosa?? E me lo dici solo adesso?? Che ti ha detto precisamente?>> Ribatté Kurapika stizzito. <<Scusa, mi è sempre passato di mente. Comunque non sarebbe cambiato nulla per te. Mio padre non si lamenta quasi mai, ma quella volta ha detto che si era trattato "proprio di un lavoro ingrato". Non lo sentirete mai fare un miglior complimento a un avversario. Inoltre, ora che ricordo, ci proibì di avere a che fare con la brigata... E se lo dice lui, vuol dire che sono dei mostri, e ce ne siamo resi conto anche noi. Ma in fondo si muovono sempre in gruppo, magari se li prendessimo singolarmente...>>

Killua non ebbe il tempo di finire la frase che Kurapika lo interruppe. <<Non scherzare. Non intendo assistervi in una missione suicida.>> <<Qualche giorno fa dicesti che ci saremmo scambiati le informazioni! Lo sai: non lasceremo perdere solo perché a te non fa piacere.>> Kurapika rimase in silenzio per qualche istante, poi sbuffò seccato. <<Maledizione, perché accidenti vi immischiate in faccende che non vi riguardano?!>>
<<Non ci riguardano?! Siamo tuoi amici idiota ed è naturale che vogliamo aiutarti! Come l'altra sera, ci siamo sempre per te, non dimenticarlo o te lo faccio entrare io in testa a suon di botte!>> Intervenne spazientita Mare, restituendo poi subito il telefono a Killua che si era irritato a sua volta. <<Senti, giusto per curiosità. Il tipo con le catene che ha eliminato uno di loro sei tu, vero, Kurapika?>> Il biondino rimase in silenzio e si sa, chi tace acconsente.
<<Ti stanno cercando come degli ossessi... Ascoltami bene, so che non ci consideri compagni alla tua altezza, ma ti costringeremo ad accettarci! Basta Mira a ripudiarci, non ti ci mettere anche tu!!!>> Gli gridò Killua, esasperato dai comportamenti schivi delle persone che reputava amici ed esternando, seppur in minima parte, il rancore che serbava nei confronti di Mira. Mare lo osservò con un velo di tristezza, non era troppo comune far perdere la pazienza a Killua.
<<E poi anche noi vogliamo fermarli!>> Aggiunse deciso Gon. <<Dammi!>> Disse questa volta Leorio, prendendo con forza il telefono. <<Kurapika, ascolta!>> <<Ora devo andare, vi richiamo.>> Il Kuruta chiuse immediatamente, senza dare modo al suo amico di replicare.

Hunters_2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora