Asta X Ragno X Catene

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Rientrando a York Shin, Kurapika fu preso da un suo collega per tornare il prima possibile.

<<Aveva detto che sarebbe tornato tra 3 ore, ma alla fine ha scelto di anticipare il ritorno per stare vicino alla figlia. Ha una paura folle che le possa succedere qualcosa, quel matto.>>

Borbottò il suo collega, mentre guidava. Era una delle guardie del corpo che erano andate in viaggio col signor Nostrad. Kurapika lo ascoltava in silenzio, seduto sul lato del passeggero. La sua mente inevitabilmente tornava e ritornava a quanto successo quella mattina.

<<Ovvio che ha paura, se accadesse qualcosa a sua figlia, sarebbe la sua rovina. Il suo impero finanziario, nel mondo della mafia, lo ha potuto costruire unicamente grazie alle doti da veggente di Neon, è conscio del fatto che lei è il primo bersaglio dei suo nemici.>>

Rispose il Kuruta, centrando il punto grazie alla sua intelligenza. Il collega lo guardò stupito, rendendosi conto di come effettivamente stavano le cose. <<Hai ragione, non l'avevo mai considerata sotto questo punto di vista.>> Gli rispose l'uomo.

In un luogo sperduto, nella periferia malfamata e abbandonata di York Shin, 13 persone si riunivano all'interno di un appartamento abbandonato. Di fronte a 12 di essi, uno capitanava, ergendosi al di sopra di tutti: Il capo del Ragno, Kuroro.

<<Per quanto riguarda l'asta di domani, il nostro obbiettivo è... Tutto. Ruberemo tutti gli oggetti che saranno venduti all'asta.>>

Disse con calma e viso rilassato, il loro giovane capo.

<<Guarda che fare trading non è affatto semplice.>>

Esclamò Killua, mentre guardava le sue azioni calare drasticamente sullo schermo del computer. Gon sospirò abbattuto. <<Ho capito, ma tu sei proprio scarso quanto a investimenti.>> Gli rispose sospirando. <<Beh, sto comprando e vendendo azioni da giorni, ho guadagnato 20.000€. Se conducessimo una vita normale staremmo stappando e festeggiando.>> Disse Killua mentre vendeva le sue azioni in calo. <<Ma la nostra non è una vita normale... ed è vero che hai guadagnato tanto, però ne hai investiti 10.000.>> I due ragazzi, ormai arresi all'idea di non riuscire a racimolare i soldi richiesti entro la sera seguente, si accasciarono sul divano dell'enorme salone comune del loro hotel.

<<Che dici, secondo te Mare guadagnerà i restanti 3 miliardi che ci mancano per raggiungere la cifra, lavorando oggi?>> Disse Gon con ironia. Killua fece una breve risata. <<Dubito che Kurapika possa essere così tanto generoso nel ricompensarla.>> Risero insieme. <<Chissà come se la starà cavando, comunque. Ora le scrivo.>> Disse Killua tirando fuori il telefono.

Killua: <<Ehi, come va a lavoro?>>

Dovettero aspettare dei minuti prima di ricevere risposta.

Mare: <<Stiamo giocando a carte.>>

I ragazzi sgranarono gli occhi, confusi dal messaggio. <<Ma siamo sicuri che stia davvero lavorando?>> Chiese Gon perplesso.

<<Asinaaaa! Lisa, sei un'asinella!>> Esclamò Neon, esultando contenta di aver vinto a carte contro la sua dama da compagnia. Mare, che stremata mentalmente dalla giornata di shopping, aveva deciso di unirsi ai giochi pur di passare il tempo, sedeva in cerchio con le ragazze. Senritsu non si era mai scomposta dal suo ruolo e si avvicinò con discrezione all'orecchio di Mare per parlarle.

<<Ti conviene smettere di giocare, Kurapika è vicino e presto ti vedrà seduta con loro, conoscendolo, potrebbe rimproverarti.>>

Senritsu, grazie al suo incredibile udito, aveva sentito il battito del cuore di Kurapika in arrivo e aveva capito che non fosse di buon umore. La ricciolina scattò in piedi e si allontanò dalle altre. Neon la guardò dispiaciuta e le chiese di tornare a giocare, ma lei declinò con gentilezza l'invito.

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