Cap 9

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Tae

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Tae

Mi trovavo al porto quella notte, insieme hai miei uomini e al mio fidato braccio destro, stavamo caricando il motoscafo, che avrebbe fatto consegna al boss di San Francisco, la merce che mi aveva espressamente richiesto, di armi e droga.

Oltre 50 Kg, della mia purissima droga.

I suoi affari a San Francisco, erano migliorati ulteriormente, da quando era entrato in affari con me.

Un ottimo cliente, e ottimo alleato, fino a quando si sarebbe comportato in modo adeguato con me.

I miei ragazzi, stavano caricando il motoscafo di Jason Hale, insieme ad alcuni  dei suoi uomini, la roba da lui richiesta.

Gli mandai un messaggio scritto che di lì a pochi minuti, sarebbe partito il motoscafo, con la sua merce insieme hai suoi fedelissimi uomini.

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

Per quanto erano suoi uomini fidati, non mi fidavo, di chi non conoscevo.

E questi ragazzi non li conoscevo abbastanza, da credere, che avrebbero consegnato tutta la merce, dal boss richiesta.

Inviai il messaggio, per poi posare il mio cellulare nella tasca dei miei pantaloni, afferrando subito dopo una sigaretta, accendendola.

Ispirai il fumo tossico, riempendomi i polmoni e le mie viscere, sentendo il mio corpo, rilassarsi istantaneamente.

Le cose erano cambiate in quei mesi.

Non dico che erano perfette, ma stavano andando nella giusta direzione con la mia bambina.

Non l'avevo ancora scopata e la cosa stava risultando logorante per me.

Ma cazzo però, se non mi avevo più trattenuto da l'assaggiare quelle sue deliziose labbra, dal sapore di fragola.

Dio, quelle labbra morbide e sensuali..

E il suo sapore.

Mi facevano impazzire di puro desiderio cocente.

Cazzo.

Dovevo smettere di pensare, non potevo permettermi di avere un erezione proprio qui.

Sentivo il cavallo dei miei pantaloni stringersi, mentre cercavo di recuperare il controllo.

Vidi i miei ragazzi smontare dal motoscafo, mentre gli uomini di Hale, stavano mettendo in moto, pronti per partire.

Feci un segno con la testa, mentre i miei ragazzi, posavano i borsoni contenenti il resto dei soldi che mi dovevano alla consegna, nel cofano della macchina.

Tirai un'altra boccata di sigaretta, mentre mi spostavo verso la mia auto, pronto a tornare finalmente a casa.

Quando, vidi arrivare un gruppo di ragazzini, con le pistole puntate contro di noi.

Una Gabbia DorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora