AlmaDagli altoparlanti sento chiamare il mio nome. Quel diffusore di plastica attaccato al soffitto rimbomba un fastidioso suono metallico interrotto da piccole interferenze. Abbasso le braccia rassegnata, lasciandole sbattere contro i fianchi. Scendo dal tavolo della mensa e inizio a camminare lungo il corridoio prima di raggiungere la stanza della tortura: l'ufficio del preside.
Da dietro sento provenire dei passi pesanti i quali mi incutono una curiosità che mi obbliga a voltarmi. Roan sta correndo nel tentativo di raggiungermi e quando si affianca a me, gli manca il fiato e lo sento ansimare. Senza troppi giri di parole, mi stringe la mano incrociando le sue dita alla mie in segno di consolazione. Dopodiché, mi mostra un sorriso spensierato e mi rassicura facendo piccoli cenni con la testa.
Ci sediamo insieme nella sala d'attesa. La stanza è buia e le sedie grigie e scomode rendono quella piccola camera ancora più inquietante.
Sulle pareti sono appesi dei quadri che raffigurano la dinastia dei presidi della scuola e leggendo i nomi, mi rendo conto che tutti coloro che avevano avuto il posto prima di Reiston erano stati sempre e comunque un Reiston.Non avevo mai aspettato qui prima d'ora, il preside mi aveva sempre accolto subito nel suo ufficio perciò non mi ero mai accorta dei particolari della stanza, al contrario, oggi non mi sento come le altre volte in cui sono stata qui e neanche il posto sembra essere quello di sempre.
Continuo a guardarmi intorno e noto sempre di più gli aspetti inusuali di quell'atrio: la carta da parati è verde e invecchiata e delle macchie gialle hanno invaso il colore spento, e non è solo l'aspetto visivo che mi porta a immaginarmi quel posto trent'anni prima, ma persino l'odore di muffa impregnato nella vernice del soffitto mi provoca un senso di nausea; non ci sono finestre e la luce è davvero fioca, quasi a farci sentire in un vecchio seminterrato di una casa abbandonata e una miriade di piante, piazzate qua e là sul pavimento scricchiolante, hanno perso il colore vivo e fresco delle foglie, trasformandosi in un colore scuro e malato.
La porta si apre e finalmente uno spiraglio di luce trapela nel buio, facendo probabilmente gioire le piante. Le due stanze ora sono collegate, e alzandomi in piedi riesco a vedere tutto l'ufficio per intero. Reiston, con un delicato gesto della mano e stringendo le labbra, mi invita ad entrare e sedermi, chiedendo gentilmente a Roan di aspettarmi fuori.
Mi siedo di fronte alla sua scrivania mentre lui sta in piedi davanti alla macchina del caffè. Mi chiede se gradisco bere qualcosa, ma rifiuto scuotendo la testa. L'odore della torrefazione dei chicchi di caffè riempie la stanza. Il preside si accomoda e ci guardiamo negli occhi mentre alza la sua tazza e la porta vicino alle labbra. Prende un sorso che tiene in bocca per qualche secondo prima di deglutire. Sbuffa mentre appoggia la tazzina sulla scrivania, poi unisce le mani sfregandole e scrolla il capo.
Mi sento come se fossi davanti a un giudice in attesa del verdetto finale. La sua espressione emana rabbia e preoccupazione. Chiude gli occhi e si avvicina allo schienale della sua sedia in pelle. 'Forza Reiston, finiamola in fretta'. Vorrei dirgli, ma resto muta, in attesa che inizi a parlare.«Domani inizierai le sedute psicologiche con la signorina Cooper. È giovane e sa capire gli adolescenti come nessun altro.»
Inarco le sopracciglia stupita. «Cosa?!» Alzo la voce.
«Vedrai, ti farà bene. Tutte queste perdite devono aver influito sulla tua salute mentale, i tuoi genitori, anche se non li ricordi. Poi...» Prende aria. «Derek, quello deve essere stato un colpo duro.» Sussurra come se parlando a bassa voce facesse meno male.
«Lei non sa niente. Non ho bisogno di nessuna psicologa e non perderò il mio tempo così.» Lui si sporge verso di me.
«Ho promesso ai tuoi genitori che mi prenderò cura della loro figlia, così come posso, perciò questo è ciò che farai.»
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CURSE - Passione dannata
RomanceAlma è una giovane adolescente. Le sue giornate di dividono tra la scuola, la sua migliore amica e il suo primo ragazzo. Niente può travolgere la sua vita, niente tranne il destino. L'arrivo in città di una remota "amicizia", così vecchia da non s...