Capitolo XX - Nuove amicizie

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Dax

I suoi occhi mi attraggono irresistibilmente, come se fossero calamite che attirano il mio sguardo senza possibilità di resistenza. Mi sforzo di non guardarla troppo, ma la sua bellezza ha un effetto ipnotico su di me, facendomi perdere la testa ogni volta che la vedo.

Quell'istinto animalesco che mi è stato indotto con la trasformazione si amplifica quando lei è vicina. Ogni fibra del mio essere reagisce al suo avvicinarsi, come se un istinto primitivo prendesse il sopravvento su di me, portandomi a desiderare la sua presenza in modo viscerale e incontrollabile.

La vedo mano nella mano con Roan, camminare tranquilla finché i nostri sguardi non si fondono. A quel punto, la sua espressione subisce un rapido cambiamento e si libera in poco tempo della presenza del ragazzo dai capelli rossi.

Non riesco a darmi pace per come le sia stato facile perdonare Roan e per come ha trattato mia sorella. Poi, però, mi rendo conto che è sempre più facile perdonare una persona per cui non nutriamo sentimenti profondi, mentre è sempre più difficile scusare chi amiamo e che ci ha fatto del male. Il tempo, quello sì che sistema le cose e ci permette di guardare oltre.

Il suono dell'acqua che scorre nel bagno di Lavinia risuona nei miei orecchi con una nitidezza quasi sovrumana. Non ci siamo ancora presentati, eppure sembra che lei dia per scontato un'intimità sessuale con me. Stranamente, questa eventualità non mi spaventa. Anzi, potrebbe persino favorire il conseguimento dei miei obiettivi.

Alma mi passa davanti a me, ma io evito accuratamente il suo sguardo e ignoro completamente la sua presenza, come mi è stato chiesto di fare. Le mie azioni seguono fedelmente l'ordine di mantenere le distanze.

Il suo cuore batte come un tamburo mentre si trova di fronte a me. Rallenta per un istante, quasi titubante, mentre fa pochi passi avanti, solo per poi riprendere vigore quando decide di tornare indietro.

Nel frattempo, Lavinia apre la porta e Alma inizia a sputare parole a raffica, ma la riccia non ha voglia di ascoltarla. Con un gesto deciso, la zittisce, costringendola ad allontanarsi. Finalmente siamo soli.

Lavinia si muove per la stanza con una grazia sinuosa, come se danzasse su una melodia invisibile. I suoi jeans stretti, aderenti alla perfezione, delineano delicatamente la forma delle sue cosce scolpite e del suo sedere invitante, aggiungendo un tocco di sensualità al suo passo sicuro. La luce che filtra dalla finestra accarezza delicatamente i suoi riccioli scuri, accentuando la sua bellezza magnetica.

Mi lascio cadere sul divano con un sospiro appena udibile, gli occhi fissi su di lei mentre si muove con una grazia quasi ipnotica. Le rivolgo un sorriso che spero trasmetta tutto il mio interesse, consapevole della forza magnetica che emana e che sta catturando anche me.

Mi passo la mano tra i capelli, scuotendo leggermente la testa nel tentativo di liberare la mente dalle turbolenze che il profumo di Alma sta causando. L'odore familiare mi avvolge, facendo accelerare il battito del cuore, ma fortunatamente vengo interrotto dal suono della voce di Lavinia.

«Dax, vero?» dice, interrompendo il silenzio che diventa sempre più opprimente.

Le rivolgo un sorriso, inclinando leggermente la bocca verso destra. «Lavinia, giusto? Non mi hanno detto che sei così bella.»

La sua reazione è un misto di imbarazzo e sorpresa, mentre il suo sguardo si abbassa verso il pavimento. Si sposta i capelli nervosamente e lascia sfuggire un sorriso che, nonostante tutto, è incantevole.

Con la rapidità propria di un vampiro, mi avvicino a lei, fissandola negli occhi mentre cerco di soggiogarla con il mio sguardo penetrante. Con voce sicura, le chiedo di cosa abbia parlato con Alma, ma ben presto mi rendo conto che il mio intento non sta ottenendo i risultati sperati. Gli occhi di lei si tingono di rosso, rivelando i suoi canini lunghi e affilati.

CURSE - Passione dannataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora