Capitolo XXIV - La scelta

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Dax

Ci dividiamo in fretta: io e Alma saliamo nella mia macchina, gli altri si dirigono verso l'auto di Bernard.

Faccio un segnale veloce con i finali a loro affinché partano per primi e io approfitto di questi cinque minuti solo con Alma per raccontarle tutto.

«Alma...» Provo a iniziare questa conversazione difficile.
«Scusami, ma non voglio essere consolata, non ora.» Mi interrompe senza nemmeno darmi la possibilità di spiegare.

Annuisco, ma lei si è già girata e guarda attraverso il finestrino.
Metto in moto e aspetto un minuto prima di partire, nella speranza che lei si volti almeno per un secondo verso di me e mi faccia spiegare, ma lei rimane immobile fissa sul suo punto vuoto.

La strada per l'ospedale è davvero breve, nonostante questo riesco a sentire i pensieri di Alma, simili a quelli provati per Edith. Un'altra brutta notizia; il suo cuore è stravolto da un battito accelerato, quasi impazzito e irregolare.

Una volta arrivati, Alma si slaccia la cintura in fretta e furia e si lancia fuori dalla macchina impaziente di entrare nell'edificio. Gli altri sono già vicino all'ingresso, ma lei passa di fianco a loro senza nemmeno vederli.

Uso i miei poteri e la raggiungo ancora prima che trovi la stanza.
Arriviamo alla reception e lei si blocca, le parole non riescono a uscire e il suo sguardo si rivolge a me in cerca di aiuto.

Gli ospedali imbrattati di bianco mi hanno sempre suscitato un senso di freddezza, sterilità e distacco. Se l'ospedale è il simbolo della perdita, il colore non è adatto. Per me dovrebbero essere altri: verde per chi sta lottando contro la morte, azzurro per chi sta lasciando questa vita, giallo per chi sta nascendo, il mio ospedale sarebbe molto diverso.

«Buongiorno, stiamo cercando la stanza Roan Baker.»
«Un secondo solo, chiamo il reparto.» Ci informa la ragazza seduta mentre alza la cornetta e compone il numero. Parla al telefono e intanto non ci toglie lo sguardo di dosso.

Alma appoggia la testa sulla mia spalla e, senza esitare, la stringo a me con tutto il calore che posso offrirle. Il battito del suo cuore accelera di nuovo, e la maglia si impregna rapidamente delle sue lacrime, testimoniando il dolore e la tristezza che sta attraversando.

«Andrà tutto bene, te lo prometto.» Una promessa che non posso mantenere. La vita di Roan è in pericolo per colpa mia.
Alma annuisce ignara della situazione.

Una dottoressa si avvicina a noi e ci invita a camminare insieme a lei.

 
«Di qua, ragazzi.» Ci indica il corridoio tenendo il nostro passo e stando poco davanti a noi.
«I parenti di Roan sono appena andati via. Al momento, è difficile fare previsioni precise sul suo futuro. Roan è attualmente in coma, e mentre le ferite sono state trattate e non sono risultate letali, la situazione rimane delicata. Le condizioni generali sono stabili, ma il monitoraggio continuo sarà cruciale per valutare eventuali sviluppi. Sarà necessario attendere e osservare l'evoluzione del suo stato di salute nei prossimi giorni.»
«Che ferite?» Alla chiede impaziente.

«Oh, non lo sapete... Roan è stato vittima di un'aggressione. Purtroppo ha riportato gravi contusioni alla testa che sono state la causa del deterioramento delle sue condizioni. Oltre a questo, ha riportato fratture multiple, tra cui una significativa allo zigomo sinistro e danni all'occhio che potrebbero compromettere permanentemente la sua vista.»

L' ascensore arriva al piano dove si trova la stanza del rosso.
«Ma chi è stato?» Chiede alla dottoressa, nella speranza che lei possa darle qualche risposta.
«La polizia sta investigando, per ora è tutto davvero poco chiaro. Il ragazzo è stato trovato in un parco in città.»

CURSE - Passione dannataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora