Capitolo XXI - Fare pace

11 5 0
                                    




Alma 


Lucien mi accompagna in classe a prendere le mie cose, nel frattempo si scusa e si dirige verso le machinette.

Quando esco dalla classe davanti a me si presentano di nuovo Lucien e Roan. Entrambi sembrano star aspettando qualcuno.
Lucien mi lancia un'occhiata mantenendo le distanze. Invece, Roan mi fulmina coni suoi occhi smeraldo.

«Alma, cosa ci fai con Lucien qui?»
Il biondo non mi da il tempo di rispondere, che si precipita naso a naso con il rosso.
«Abbiamo un compito da svolgere, amico. Non essere così geloso, mi stai già facendo ammosciare le palle. In più la tua ragazza doveva prendere le sue cose dalla classe.»
Roan si avvicina ancora di più a lui senza trasparire alcuna emozione, ma lasua rabbia fuoriesce da qualsiasi poro della sua pelle.
«Geloso? Di te? Non farmi ridere.» Ribatte lui con tono saccente.
«Basta ragazzi!» Mi intrometto senza rendermi conto della situazione nella quale mi sto cacciando.

Il mio ragazzo, la persona che mi sembra di non conoscere più, quegli occhi belli da rimanere incantati e così tanto profondi da fare paura. Lo guardo e lo studio da capo ai piedi, ma senza riuscire a inquadrarlo per davvero. Chi è Roan? Il ragazzo che mi ha salvata dal mio destino più buio, riportandomi a essere me stessa o colui che mi ha mentito per mesi interi senza darmi la possibilità di conoscermi per davvero?

Le lacrime mi riempiono gli occhi e mi rendo conto che non manca tanto e non riuscirò più a trattenere il pianto.
Lucien mi fissa rendendosi conto della situazione e si avvicina a me perportarmi fuori dalla scuola, ma non fa in tempo che Roan si accorge della situazione e si schiera dall'altra parte del mio corpo per impedirglielo.

Entrambi si fermano a studiarmi nell'attesa che io decida da che parte andare.
Destra o sinistra? Non è una decisione difficile, se non fosse che schierate,da una parte e dall'altra ci sono due persone talmente diverse con due destini opposti.
Andare con Roan significa perdonarlo, passare sopra a ogni menzogna e lasciare il passato alle spalle. Scegliere Lucien significherebbe chiudere per semprecon Roan.
La pressione mi fa arrossare le guance e la tensione mi fa tremare le mani come foglie mosse dal vento, non riesco a decidere e la scelta più facile è quella di percorrere entrambe le strade.

«Lucien, aspettami fuori, ci metto cinque minuti.» Il ragazzo mi lancia unalunga occhiata per accertarsi che la mia deliberazione non sia influenzata da qualcuno. Annuisco di nuovo con la testa e con lo sguardo e a quel punto sistacca da me e inizia a camminare verso l'uscita della scuola.
Roan rimane accanto a me seguendo con lo sguardo i passi di Lucien, poi si gira e mi afferra le mani con decisione.

«Sono stanco di vederti fuggire, con Dax, con Lucien e poi? Con chi altro?»
Scuoto la testa in segno di disapprovazione. «Non sto scappando, Roan, semplicemente ho preso le distanze da voi, da te, da Margot e anche da Dax.»

«Alma... non era mio il compito farti sapere tutte queste cose. È la tua famigliae devi accettarla per quello che è. Io sono quello che sei tu. Non puoi buttarela colpa sulle persone che ti sono vicine per aver omesso parte della tuavita.»
Abbasso lo sguardo, so che Roan ha ragione, ma la verità mi ha ferito così nel profondo che non riesco nemmeno a guardarlo in faccia.

«Tu... sai dov'è mio padre?»
Roan mi fa cenno di no con la testa. Riesco a percepire la sincerità nei suoimovimenti e gli occhi si riempiono di nuovo di lacrime.
«Ti amo, Alma. Devi credermi. Ti sono sempre stato vicino in ogni momento bello o brutto della tua vita. Lo so, fa male, la verità è sempre dura da digerire, ma lo abbiamo fatto per il tuo bene, per la tua famiglia e per la tua sicurezza.»

Vorrei credere alle sue parole, vorrei fidarmi e riabbracciarlo come eravamosoliti fare tempo fa dopo una qualsiasi litigata, ma il groppo in gola misoffoca di dolore.

«Non riesco a pensare che stai con me solo per l'interesse che c'è tra lenostre famiglie.» Gli dico con voce rotta senza pensare alle conseguenze.
«Alma, tu mi hai voluto. Tu mi hai corteggiato per mesi, seguito nelle classi,preso strade che si incrociassero con le mie. Mi sono innamorato di te, ma èsuccesso perché tu hai voluto che succedesse. Perché non vedi le cose comestanno?»

I suoi occhi guardano i miei piedi mentre mi parla, percepisco l'imbarazzo nella voce mentre emette quelle parole seguite da suoni incomprensibili. L'affanno gli blocca la gola e in quel momento mi sfiora delicatamente le guance.

«Ti amo. Mi puoi credere?»
Non riesco a resistere oltre e annuisco. Gli credo.

La sua bocca si avvicina alla mia e le sue labbra sfiorano le mie in un bacio caldo. Ricordo la consistenza e il calore, quelle sensazioni mi riportano ai giorni in cui eravamo davvero felici. Quel bacio mi fa pensare al nostro primo bacio e riesco a sentire di nuovo l'amore che ci ha legati per mesi. Le nostre lingue si intrecciano e il bacio lungo e appassionato mi fa sentire al sicuro.
Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dalle emozioni profonde che non riesco a reprimere.

Avevo pensato di non essere pronta a perdonarlo, e la mia mente non lo era, ma il mio cuore sì.

Improvvisamente mi ricordo che Lucien mi sta aspettando nelcortile e che i cinque minuti che avevo promesso sono ormai trascorsi da un pezzo.

Mi stacco dolcemente da Roan scusandomi per il momento spiacevole.
«Lucien...»
Lui mi alza lo sguardo tristemente. «Ci vediamo stasera?»
«Mi sei mancato.» Gli faccio sapere.
«Anche tu, Alma.»

Mi incammino verso l'uscita quando intravedo la sagoma di Lucien. Sta fumandola sua sigaretta con intensità, probabilmente non è la prima. Improvvisamente un'altra persona gli posa un bacio sulla guancia. Agnes. Il fatto che lei sia con lui mi fa sentire meno colpevole per il tempo d'attesa.

«Hey.» Grido, ma con voce fioca. Agnes si stacca da lui con un balzo e Lucien mi fa segno alzando la mano.
«Ci vediamo più tardi, allora.» Le fa sapere lui. Lei annuisce e saluta anche me calorosamente.

Lucien spegne la sigaretta lanciandola a terra e calpestandola con le sue Nike. Espira l'ultima boccata di fumo che gli era rimasta nei polmoni.
«Allora, che vuoi fare?» Mi domanda incuriosito

CURSE - Passione dannataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora