Capitolo 1

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L'aria è umida e il cielo minaccia pioggia, il solito clima in Germania.
Nonostante il freddo pungente, moltissime persone sono assiepate davanti al locale, senza la possibilità di rimediare un biglietto per entrare, con solo la speranza di poter vedere i propri idoli solo per un momento.

L'interno del locale è, se possibile, anche peggio, asfissiante e buio, migliaia e migliaia di persone ammassate una all'altra in fibrillazione.
Alcune ragazze con gli ormoni "a mille" già gridano il suo nome e quello del gruppo.

Ancora non riesco a spiegarmi razionalmente perché sono qui, ma quando due giorni fa ho visto casualmente una sua intervista in tv in cui parlava di questa serata, non ho resistito e ho mosso mari e monti per poter avere il fottuto biglietto che mi permettesse di assistere al suo concerto e di rivederlo dopo tanto tempo.
Gli organizzatori mi hanno sottolineato più volte che l'evento è "sold out" da mesi, ma che per me, sottinteso per mio padre, avrebbero fatto un'eccezione trovandomi un posto nella zona vip con una perfetta visuale del palco.

Il concerto è un evento particolare, la chiusura del loro tour mondiale, voluto dalla band proprio nel locale dove 2 anni prima presero parte ad un concorso musicale, vincendolo, da cui poi tutto ha avuto inizio.
Da allora ne hanno fatta di strada e ormai questo luogo, seppur grande, è decisamente troppo piccolo per il loro successo attuale.

Non so ancora cosa spero:
Di rivederlo?
In una rimpatriata come vecchi amici?
Impossibile, non solo per la sua attuale fama o per le tantissime persone presenti nel locale, ma soprattutto perché lui mi odia e non posso dargli torto.
L'ho rinnegandolo davanti a mio padre, ho avuto paura e ho sputato su tutto quello che c'era fra di noi, quando solo poche ore prima avevo giurato di amarlo e di proteggerlo per sempre.

Il suo sguardo ferito e umiliato è ancora vivo nella mia mente e non fa che turbare i miei sogni.

Quando grazie ad un buttafuori riesco ad arrivare al posto assegnatomi, la situazione migliora decisamente, ho un posto riservato solo per me senza tutte quelle persone incollate addosso e, come mi avevano promesso, una perfetta visuale del palco.

Sicuramente fra il pubblico c'è anche mio fratello Justin, no, probabilmente lui è dietro, nei camerini, con lui.
Il loro rapporto è ancora saldo e questo mi rende molto gelosa.
Non è la prima volta che invidio Justin per questo motivo.

Non mi ero mai interessata agli amici di mio fratello, li vedevo solo come dei marmocchi guastafeste.
Ci separavano solo due anni, ma quando si è piccoli sembrano un'eternità.
Finché un giorno non avevo incontrato Tom e ne ero rimasta affascinata.
Sembrava uscito da un manga "bishonen".

Aveva un viso delicato, due occhi di un marrone cioccolato quasi accecante e i suoi capelli castano biondi e lisci un po' lunghi completavano quel quadro perfetto.

Anch'io non mi potevo certo lamentare, avevo occhi azzurri e capelli castani, e tutti mi consideravano una bella ragazza che unito al fatto di essere figlia di un uomo molto ricco e importate mi rendevano la più ambita della scuola, ma di fronte al castano dei suoi occhi mi sembrava di essere solo una foto sbiadita senza alcun valore.

Da quel giorno avevo preso ad osservarlo di nascosto, cercando ogni scusa possibile per andare da mio fratello quando era insieme a lui, il che succedeva spesso visto che da quello che avevo capito Tom era ciò che si può definire il suo migliore amico.

Un giorno, per mia fortuna, sì, la considero una fortuna perché, nonostante la tragica conclusione, i giorni passati con lui sono stati i migliori della mia vita, Justin mi aveva chiamato per dirmi che sarebbe rientrato tardi a causa degli allenamenti di calcio e di scusarmi con Tom che presto sarebbe arrivato a casa nostra e non era riuscito ad avvisarlo.
Mi sembrò un'occasione perfetta per conoscere meglio il ragazzo che stava turbando non solo le mie giornate, ma anche i miei sogni.
Così quando arrivò gli riferii il messaggio di Justin, ma invece di rimandarlo a casa gli offrii di restare ad aspettarlo con me.
Tom mi fece un gran sorriso, che riuscì a farmi tremare il cuore e accettò.
Passammo il pomeriggio a giocare alla play, a ridere e scherzare come due vecchi amici.
La sua risata era bellissima e contagiosa e i suoi occhi si illuminavano ancora di più.
Penso di essermene innamorata quel giorno...

 ʟᴀ ᴍɪᴀ ʀᴏᴠɪɴᴀ - Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora