Capitolo 14

1K 55 121
                                    

TOM :

Odio essere svegliato dal suono del telefono.
Sposto senza tante cerimonie il braccio che mi sta cingendo il fianco e mi alzo imprecando contro quell'idiota che ha deciso di rompermi i coglioni.
Non riesco a trovare i miei pantaloni, poi li vedo a terra vicino alla porta.
Prendo il cellulare e rispondo con un ringhio senza neanche guardare il display per conoscere l'identità del mio interlocutore.

<< Che cazzo vuoi!? >>

<< Come siamo gentili questa mattina >>

Lo riconosco subito.

<< Bill dovrei spaccarti la faccia per avermi svegliato >>

<< Invece dovresti baciarmi il culo. Scommetto che hai dimenticato la nostra riunione >>

In un momento mi ritorna in mente il mio importante impegno.

<< Porca troia hai ragione! >>

Lo sento ridere.

<< Scopi troppo, questa volta ti sei fottuto anche il cervello >>

Chissà se immagina con chi ho passato la notte, ma non credo di solito non concedo mai il bis.

Mi giro e guardo Mel ancora addormentata e mi ritornano in mente le immagini della sera prima.

Scuoto la testa.
Bill ha ragione devo proprio essermi fottuto il cervello per essermi lasciato andare così.

Cerco di ignorare il calore che mi invade, non posso permettere a questi sentimenti di travolgermi, non posso innamorarmi nuovamente di lei.

Cos'è questa nuova paura che mi sta assalendo?

Se porto a termine la mia vendetta perderò Mel per sempre...

L'angoscia mi assale facendosi ogni istante più forte.

Sento una voglia irrefrenabile di restare con lei, di lasciarmi andare, di urlargli che la amo ancora nonostante tutto.

Ma non voglio, non voglio ritornare indietro, non voglio essere nuovamente completamente dipendente da lei.
3 anni fa la mia vita girava attorno a lei e quando mi ha tradito tutto è andato a rotoli.

Temo che abbia ragione Justin, forse non sono così forte, forse è già troppo tardi per tornare indietro.

 
Bill mi riscuote dai miei pensieri.

<< Allora ci sarai? >>

<< Certo. Devo solo fare un salto a casa per cambiarmi. Avvisa gli altri che sto arrivando >>

<< Ok. Però muoviti non hai tempo per una sveltina mattutina >>

 
<< È successo qualcosa?>>

Sento la voce di Melanie ancora impastata dal sonno.

È sveglia e mi guarda interrogativa.

Chiudo la telefonata senza neanche salutare, mi avvicino al letto e gli do un bacio sulle labbra, mi stupisco io stesso di un gesto così tenero.

<< Devo andare, ho un'importante riunione con la casa discografica per discutere del nuovo album >>

Lei sorride.

<< Allora ci sentiamo più tardi >>

Mi vesto raccogliendo i miei vestiti sparsi per la casa ed esco.
 
Passo a casa per una doccia lampo e per cambiarmi e in meno di mezz'ora sono alla sede della casa discografica.

 ʟᴀ ᴍɪᴀ ʀᴏᴠɪɴᴀ - Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora