Capitolo 23

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Non ho mai dormito così bene.
Vicina a Tom, dopo aver fatto l'amore con lui, tutto il resto mi sembrava così lontano e insignificante.

Lui si è addormentato subito dopo, io invece sono rimasta a guardarlo dormire, ancora non riesco a credere a quello che è successo.

Tom è nuovamente mio, anche se ci vorrà del tempo prima che riesca a fidarsi nuovamente di me.

Adesso però è arrivato il momento di affrontare la realtà.
Di parlare con mio padre e chiudere per sempre la questione Marvin!

Prima di uscire di casa lascio un messaggio a Tom.

"Vado a mandare a fanculo mio padre e Marvin. Dopo festeggiamo"

Monto in macchina e recupero il mio cellulare che avevo lasciato deliberatamente lì.

Le chiamate perse sono decine e decine, le cancello senza neanche controllarle.

Do invece un'occhiata alle notizie, quasi ovunque è riportata la notizia della mia scomparsa, chi con più o meno risalto, quasi tutti collegano però l'evento alla mia serata di un mese prima con Tom e suppongono che dietro alla mia fuga ci sia la mia storia con lui.

Per una volta ci hanno preso.

Mio padre e Marvin saranno furiosi e la cosa mi fa provare un piacere sadico.

Arrivata nell'ufficio di mio padre, oltrepasso la sua segretaria ignorando i suoi richiami e piombo nel suo studio.

Lui appena mi vede scatta in piedi, poi fa cenno a quella arpia che mi ha seguito di ritornare alla sua scrivania.
Mi scruta trattenendo a stento la rabbia.

<< Spero tu ti renda conto della gravità di quello che hai fatto, hai umiliato la tua famiglia e quella di Marvin davanti all'intera Germania. Nessuna motivazione può giustificare un comportamento tanto grave e irresponsabile >>

Mi viene quasi da ridere, mio padre in questo momento avrebbe voglia di picchiarmi tanto che è infuriato, lo vedo da come gli tremano le mani, ma la sua immagine viene prima di tutto e deve farsi vedere superiore a tutti e sempre padrone della situazione.

Sostengo il suo sguardo e sorrido pensando che questa volta non ha nessun potere su di me.
Davanti alla mia espressione divertita un po’ del suo autocontrollo se ne va, e a quel punto alza la voce.

<< Si può sapere che accidenti hai nel cervello? Sarà quasi impossibile ottenere il perdono dell’onorevole Moore! >>

La parola 'perdono' in questi 3 anni ha avuto per me un tale significato che sentirla adesso pronunciata da mio padre mi fa scattare.

<< Non mi serve il vostro perdono, non lo voglio, l'unico di cui ho bisogno è quello di Tom >>

Mio padre batte un pugno sul tavolo.

<< Ancora lui!? Lo sapevo che doveva esserci quel depravato dietro la tua follia >>

Come si permette di chiamarlo cosi?

<< Non sono mai stato in me, come in questo momento. >>

Mio padre sta perdendo le staffe.

<<Non ti permetterò di rovinarmi, ti... >>

Ma anch’io non sono da meno e lo interrompo.

<< No! Sono io che non ti permetto più di rovinare la mia vita! Da adesso in poi deciderò io, sono stata un idiota a permettere che tu lo facessi fino ad ora >>

<< Attenta a quello che dici mocciosa! Sono tuo padre e mi devi rispetto! >>

<< Te ne ho dato fin troppo, permettendoti di controllare la mia vita, ma adesso basta! Adesso farò ciò che voglio, e quello che voglio è stare insieme a Tom come avrei dovuto fare già 3 anni fa! >>

 ʟᴀ ᴍɪᴀ ʀᴏᴠɪɴᴀ - Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora