Capitolo 4

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Esco dall'hotel come una furia e salgo in macchina trattenendomi dal mettermi ad urlare come una pazza in piena notte.

Stringo forte il volante mentre la rabbia esplode incontrollata.

Che cazzo pensavo di ottenere?
Chi credevo di trovarmi davanti?
Il ragazzino timido che mi aveva fatto innamorare anni fa?
Sono una vera idiota!
Tom è cambiato.

L'immagine di lui che bacia quella puttanella invade la mia mente e mi fa incazzare ancora di più.

No! Tom, il mio Tom non esiste più!

Quello è solo uno sconosciuto a cui il successo ha dato alla testa!
La sua camera sembrava un vero bordello.
C'era anche Justin ma non ha fatto una piega, che stronzo!
Vaffanculo a tutti!
Che si scopino pure fra di loro!
A me non frega un cazzo!

Non mi devo stupire, le stronzate di Tom ogni giorno riempiono i giornali scandalistici...
Che si ammazzi pure come vuole, alcool, droga, sesso... non sono più affari miei.

Una vocina fastidiosa continua però a farmi sentire in colpa.
E' a causa mia e della mia codardia se adesso è diventato un bastardo insensibile che non riesce più a provare niente.

Sento ancora lo sguardo di Justin carico di accuse bruciarmi addosso...
Anche lui pensa che sia io la colpevole del cambiamento di Tom e per questo ormai non mi rivolge più la parola da almeno 3 anni, a meno che non ne sia costretto.

Ho solo voglia di scappare e di non rivedere mai più il ragazzo che mi ha rubato il cuore, il ragazzo con cui ho fatto l'amore per la prima volta, il ragazzo a cui mi sono donata perché lo amavo e che nonostante tutto continuo ad amare disperatamente.

Per quanto non voglia ammetterlo mi ha fatto veramente male vederlo così.

Sentire le sue parole fredde e dure, come se non provasse più niente per me, come se tutto quello che c'è stato non avesse più alcun valore.
Avrei preferito di gran lunga se si fosse arrabbiato, se mi avesse urlato contro, avrei potuto cercar di spiegarmi, provare a farmi perdonare, così invece, non c'è più nulla che io possa fare.

Sto per lasciarmi andare ai ricordi quando un pensiero si insinua nella mia mente: in questo momento Tom si sta scopando quelle puttane..
Una piccola scintilla diventa piano piano un incendio facendomi rodere dalla gelosia.

Quando parcheggio sono ormai furiosa, per quanto continui a dirmi che non sono più cazzi miei, non riesco a non pensare alla sua faccia stravolta dal piacere, ma questa volta quelle parole non sono rivolte a me, le mani che percorrono il suo corpo non sono le mie e la ragazza bionda sopra di lui non sono io.

Un corpo così cambiato che ormai non riconosco più, cresciuto, un corpo che appartiene a tante, ma non a me.

Immersa in questa nebbia di gelosia, per poco non vado a sbattere contro la macchina di Marvin, non mi aspettavo di trovarlo a casa.
In teoria io abiterei da sola, ma lui non perde occasione per venire a trovarmi e rimanere poi a dormire. Evidentemente questa sera si è nuovamente autoinvitato, non curandosi di avvertirmi.
Come sempre vuole rimarcare il territorio...

Lui è uno stronzo, troppo pieno di sé, che pensa solo ai soldi e alle apparenze, ma la colpa del suo comportamento è anche di mio padre.

Lui, mio padre, quando mi ha beccata con Tom, mi ha obbligata a fidanzarmi con Marvin, figlio di un uomo politico suo amico e ha assicurato tutti che il matrimonio era cosa certa.
Così lui adesso si comporta come se fossimo già sposati.
Sono certa che non è innamorato di me, ma dei soldi di mio padre.

Diversamente dal solito però, in questo momento, sono contenta di trovarlo nel mio letto, è pur sempre un bel ragazzo e io ho bisogno di sfogare la mia frustrazione.
Ho voglia di dimostrare a me stessa che non ho bisogno di Tom, che la mia vita è perfetta così com'è, che anch'io posso scopare quando voglio, ma mi sento costretta in questa relazione che non voglio, con un ragazzo che non amo e che non mi ama.

 ʟᴀ ᴍɪᴀ ʀᴏᴠɪɴᴀ - Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora