Capitolo 20

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TOM:

Oggi il dolore e l'angoscia non vogliono darmi tregua.

Melanie sta per sposarsi e il senso di perdita è diventato insopportabile.

Questa volta non posso dare la colpa a nessuno, sono stato io a voler recidere ogni legame, annullare ogni speranza, negare ogni possibilità.

Ho creduto in modo arrogante e presuntuoso che una volta portata a termine la mia vendetta e averla fatta soffrire sarei riuscito a cancellare per sempre questo dolore, invece è ritornato più forte e insopportabile, insieme alla consapevolezza di aver fatto tutto da solo.

In sala di registrazione non sono riuscito a pensare ad altro, non combinando niente di buono.
L'angoscia e la rabbia hanno avuto il sopravvento più di una volta.
Alla fine non mi è rimasto altro da fare che andarmene.

Adesso sono diretto a casa, dove potrò finalmente trovare un modo per controllare il dolore.

Prima di partire mando un messaggio a Justin.

"Alla ricerca di qualcuno che mi fotti anche l'anima"

Non ricordo se oggi ha la partita, ma spero di no, perché ho bisogno di lui subito.

Entro in casa e iniziò a girare come una tigre in gabbia, Justin non si vede e la mia inquietudine aumenta.

Guardo l'orologio e mi rendo conto che manca poco all'inizio della celebrazione, a quest'ora Melanie sarà già davanti all'altare, raggiante, davanti al suo sposo.
Non ci voglio pensare, ma una marea di “ma, se e forse” invadono la mia mente.

Il dolore è sempre lì, più forte che mai e io non resisto oltre.

Sono più di 30 minuti che sono chiuso in bagno intento a procurarmi una sbronza e non solo.

Lo so questa volta la colpa è solo ed esclusivamente mia.

Sto sperando di vedere entrare Justin da quella porta, ma so che non avverrà tanto presto e io non posso più aspettare.

Mi cambio e prima di uscire chiamo Gustav.

"Ehi Gus, non è che sai per caso dove posso trovare Elijah?"

Lo sento ridere.

"Sei scappato per andare a
divertirti, sei sempre il solito.
Se hai in programma qualcosa
di divertente potresti
anche invitarmi"

Cerco di stare al gioco e sembrare allegro.

"E’ una festa privata…
Se hai capito cosa intendo"

"Tutto chiaro, sempre fedele alla figa"


Inizio a spazientirmi.

"Allora sai dove posso trovarlo?"

"Sicuramente al Blue Rose,
è diventato il suo circolo privato"

"Ok grazie amico"

"Ah Tom! Con il tuo bel faccino,
io starei attento a Elijah.
Non è un segreto cosa vorrebbe farti.
Se vuoi posso accompagnarti:"


"No grazie. Non vado da lui per farmi scopare, anche se amo il sesso violento, mi piace la figa"

"Sì, ma a tutto c’è un limite
e lui questo limite non lo conosce"

"Tranquillo. Grazie amico"

Arrivo al Blue Rose senza difficoltà, forse la voglia e la necessità di annullare la mia mente sono talmente forti da sovrastare anche il mio pessimo senso dell’orientamento.

 ʟᴀ ᴍɪᴀ ʀᴏᴠɪɴᴀ - Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora