capitolo 3

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<<tra tutti i lavori che ci sono vuoi fare proprio quello?>>
annuisco decisa e lui si mette una mano sulla fronte
<<se riesci a convincere minho>>
alzo le sopracciglia sorpresa
non dirmi che è...

<<è l'intendente dei velocisti>>

sbuffo accasciandomi sull'amaca
<<pensi che lo convincerò?>>
<<forse si, voglio dire sei veloce. io mi preoccuperei degli altri>>
mi alzo di scatto ritrovando chuck sdraiato sul suo giaciglio
<<non so se saranno d'accordo, sei una ragazza>>
inclino la testa perplessa
<<siete davvero cosi tanto sessisti è maschilisti in sto posto?>>
<<io no>>
si alza per guardarmi
<<ma certi si, stai attenta>>
ridacchio guardando altrove, dopo qualche secondo rimetto lo sguardo sul ragazzetto
<<gli unici che dovrebbero stare attenti sono loro>>
dico seria. chuck mi sorride
<<hai tutto il mio supporto fagio>>
alza la mano invitandomi a dargli un cinque.
subito dopo andiamo a dormire lasciandoci cullare dai grilli e dalle cicale.
ci sono dei momenti che mi sembra di udire delle urla in lontananza.
apro gli occhi non riuscendo a dormire, la domanda mi martellava nel cervello:

chi caspita sono? come mi chiamo?

sobbalzo nell'amaca sentendo un urlo più forte.
non sono proprio degli urli, sembrano più dei stridii metallici.
decido di lasciare perdere cadendo delle braccia di morfeo.

-

il sole mi acceca da sotto le palpebre, mi metto l'avambraccio sugli occhi per dormire ancora un po.
dopo qualche secondo sento qualcosa battere sulle mie spalle
<<fagio alzati>>
infastidita mi tolgo il braccio dagli occhi.
provo ad aprire le palpebre ma sono pesanti, molto pesanti quindi mi giro dall'altra parte ignorando del tutto la voce.
riscivolo lentamente nel mondo dei sogni.
<<mi obblighi>>
ad un tratto sento il vuoto sotto di me e sbatto sul pavimento.
la testa sbatte abbastanza forte, questo mi provoca un fischio alle orecchie.
mi metto una mano sulla fronte strizzando gli occhi.
<<silenzio vogliamo dormire>>
sento a qualche amaca di distanza da me.
sento dei sussurri farsi sempre più forti.

el... ell... el... ell...

davanti a me c'è una figura, apro lentamente gli occhi sempre col fischio alle orecchie.
<<ma che cavolo>>
dico debolmente, mi metto a sedere sempre con la mano sulla fronte. la testa mi martella.

Elli... Ellie...

<<tutto bene fagiolina?>>
newt si accovaccia, nel suo tono c'è una nota di preoccupazione.
<<Ellie>>
dico in un sussurro spalancano gli occhi.
guardo newt sorridendo
<<ELLIE>>
newt prontamente mi mette una mano per tapparmi la bocca.
<<SILENZIO>>
un pive ha urlato da un amaca poco distante da me.
newt, ancora con la mano sopra la mia bocca, sorride.
<<che bel nome>>
mi leva la mano dalla bocca e mi prende la mano per aiutarmi ad alzarmi.

<<che ore sono?>>
domando quando fummo usciti dalla veranda
<< le cinque>>
strabuzzo gli occhi
<< le cinque?!>>
dico urlando arrabbiata.
prontamente lui mi rimette la mano sulla bocca
<<shh ti riescono ancora a sentire, non siamo così tanto lontani sai? >>
<<non me ne frega niente>>
le mie parole sono soffocate dalla sua mano.
<<vieni>>
mi leva la mano dalla bocca prendendomi per il polso delicatamente.
mi trascina verso le mura
<< perché cavolo mi hai svegliata alle 5?>>
<<alby mi ha detto di spiegarti come vanno le cose nella radura. ma prima andiamo a segnare il tuo nome>>
mi porta davanti a un muro pieno di incisioni, leggo vari nomi.
alcuni sono cancellati.
<<tieni, incidi il tuo nome>>
mi porge un coltello, lo prendo e cerco un punto sul muro dove poter scriverlo.
lo trovo, facendo pressione sulla pietra incido il mio nome.

Ellie

<<ho visto chuck all'amaca accanto a te, ti ha già detto qualcosa?>>
annuisco guardandolo
<<i vari lavori>>
gli spiego guardandolo.
<<bene, una parte già fatta.>>
<<adesso andiamo a provare un pò di lavori, nel mentre ti racconto tutto.>>
lo guardo mentre si gira
<<non serve provare tutti i lavori, voglio fare la velocista>>
si ferma di scatto e si gira, mi guarda e incrocia le braccia, subito dopo guarda in basso scuotendo la testa
<<alby temeva che avresti detto così>>
alzo un sopracciglio
<<non posso?>>
domando impassibile, lui mi guarda negli occhi
<<non sai che cosa rischi, ecco perché vuoi fare la velocista>>
mi dice serio avvicinandosi
<<spiegamelo così potrò effettivamente decidere se voglio farlo>>
<<vieni>>
repentino mi fa segno di seguirlo.
lo seguo senza fare domande.

mi porta ai piedi di una struttura alta costruita interamente di legno.
sale un gradino e si guarda alle spalle, verso di me
<<è più resistente di quanto pensi>>
continua a salire i gradini, sono a chiocciola.
esistante salgo sul primo gradino.
alzo la testa per vedere newt, era già a metà strada.
salgo senza pensarci troppo. arrivati in cima mi indica l'orizzonte.
<<da qua si riesce a intravedere il labirinto>>
dice ancora con la mano alzata per indicare il punto oltre alle mura.
con sguardo indagatore lo guardo alzando la testa, è più alto di me di pochi centimetri.
era a pochi palmi da distanza da me, lui gira la testa verso di me.
<<labirinto?>>
domando quasi in un sussurro.
lui sorride guardandomi negli occhi, la nostra vicinanza si stava facendo sentire.
<<per uscire di qui bisogna trovare l'uscito da quel fottuto labirinto>>
dice ritornando con gli occhi sulle grandi mura di pietra.
<<si apre ogni mattina alle 7 e si richiude alle 7 precise di sera>>
mi informa il biondo
<<non so se li hai sentiti stanotte quei rumori metallici, simili a urli>>
aggiunge.
annuisco sconcertata.
gli uccellini cantano sui rami intorno a noi.
<<noi li chiamiamo dolenti>>
dice amaramente
<<sono come ragni giganti di metallo>>
mi percorre un brivido lungo la schiena. il biondo accanto a me si avvicina al mio orecchio

<<se ti pungono muori>>

ho la gola secca, giro la testa ritrovandomi a pochi centimetri dal suo viso, subito faccio un passo indietro.
lui si mette a ridacchiare.
<<ci penserei due volte se fossi in te>>
lo guardo seria, incrocio le braccia.
lui alza le mani in segno di resa
<<è tua la scelta Ellie>>

runner¹ // minhoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora