capitolo 15

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il ragazzo si alza e mi guarda indicando il piatto a terra
<<mangia>>
dice per poi girarsi ed uscire.
<<grazie>>
dico quasi in un sussurro guardandolo arrampicarsi sul muro agile.
appena chiude la porta si appoggia su essa guardandomi.
<<veramente Ellie, mangia. domani mattina vengo a prenderti e andiamo nel labirinto>>
annuisco, stringo gli occhi un attimo per mettere a fuoco il suo viso nel buio.
spalanco appena gli occhi e mi avvicino alla porta.
gli indico lo zigomo, c'è una macchia violacea ben evidente.
<<che cazzo hai fatto?>>
dico esterrefatta.

possibile che ha fatto a botte?

lui si limita a scrollare le spalle, corrugo la faccia un pò preoccupata
<<nulla>>
dice solamente, i miei occhi guizzano sulla sua mano, avvolta alla sbarra di bambu.

nocche rosse.

lui sembra accorgersene dato che ritira la mano immediatamente.
<<dormi>>
parla per poi andarsene, la sua figura svanisce nel buio.
corrugo ancora di più il mio viso.
rimango a fissare fuori nel buio per cercare di distinguere anche solo la figura della sua ombra, ma nulla.

chissà cosa cavolo ha combinato.

mi siedo e mi metto a mangiare.
Minho è riuscito a raccattare qualche biscotto e patatina fritta.
appena ho finito mi metto in un angolo e provo a dormire.
























<<wicked è buona>>


















<<wicked è buona>>























<<wicked è buona>>

















mi dimeno nel mio giaciglio









<<ellie>>

un ragazzo alto davanti a me parla, alzo lo sguardo.

mi guardo intorno.

sono in una stanza piena di schermi, luci, scritte.

<<wicked non è affatto buona>>

<<devi ricordartelo, costi quel che costi>>

lo guardo negli occhi, occhi a mandorla così familiari ma che non riconosco.

è tutto molto confuso, non riesco a mettere a fuoco nulla.

sento la sua mano che mi mette delicatamente una ciocca di capelli dietro le orecchie.

vedo il suo sorriso.

un bellissimo sorriso quanto familiare.

<<devi scappare.>>
sussurra serio.

un fascio di luce inonda la stanza buia, afferrano il ragazzo dagli occhi a mandorla per le spalle.
lui cerca di dimenarsi, di liberarsi.
il suo urlo mi ammazza dentro

<<corri ellie>>
non fa altro che ripetere urlando

<<corri, CORRI>>






mi sveglio in preda al terrore, all'ansia, al panico.
sono ansimante, faccio fatica a respirare.
mi tremano le mani, mi trema tutto il corpo come se fossi a -500 gradi centigradi.
mi metto seduta a gambe incrociate cercando di controllare il respiro.
sento il sudore addosso.
sudore freddo.

runner¹ // minhoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora