135.» ash - i was enchanted to meet you too

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Ashton's pov
04 marzo 2015

Sono seduto su una delle sedie più scomode che esistano. Sono nell'aula magna della scuola e ci stiamo occupando del giornalino scolastico che esce ogni inizio settimana. Io mi occupo dei vari articoli che scrivo io stesso raccogliendo informazioni dagli studenti della scuola, problematiche, storie che girano tramite voci di corridoio, libri che cerco di consigliare, argomenti di attualità, oppure locandine per e ti scolastici come ad esempio il ballo di fine anno e, ovviamente, cosa banale e scontata, le pagine dedicate alle dichiarazioni di amore.
Solo io so quante ne ho dovute leggere dedicate a Jad e quante volte, ovvero tutte, evito di pubblicare tutti i messaggi idioti e sdolcinati che scrivono per lei.
Ho sempre voluto scriverne una anche io per lei, ma ho avuto sempre paura di risultare ridicolo se mi avesse scoperto.

Rileggo ancora il post it.
"Ti ho sempre aspettata lì".
E allora che cosa ci faccio qui?
La lezione termina tra un'ora, ma è troppo tempo per me.
Ho aspettato quattro lunghi anni e mi sono bastati, perciò mi prendo in fretta tutta la mia roba. L'insegnante mi guarda male ma non mi dice niente: io odio lui e lui odia me, perciò gli sto solo facendo un favore andandome.
Insomma, devo andare dalla ragazza che amo! Mi sta aspettando, cosa c'è di più importante di questo e di lei? Niente.

Questo è il giorno che tutti stavano aspettando. Io, Ashton Irwin, sto per andare dalla ragazza che amo, dopo aver intrattenuto con lei uno scambio di post-it durato dall'inizio dell'anno scolastico e dopo aver passato quattro anni della mia vita a guardarla da lontano, mentre sceglieva di amare altri ragazzi.
Ma a me chi cazzo ferma ora.

Raggiungo l'aula di filosofia e mi affaccio per vedere se lei c'è e quando la vedo tiro un sospiro di sollievo e sorrido.
Lei è qui per me.
È davvero qui! Sta aspettando me!
Mi appoggio alla porta e la guardo mentre guarda fuori dalla grande finestra e si tortura una ciocca di capelli. Nonostante ormai sia tutto chiaro, nonostante lei stessa mi abbia confidato di sperare che fossi io il ragazzo che le stava scrivendo, ho ancora paura e ansia di non essere ciò che vuole, ciò che può renderla felice. Di non essere chi veramente sperava io fossi.

Mi muovo leggermente, ancora appoggiato alla porta, ma quanto basta per fare rumore e farla voltare verso di me.
Non avrei voluto fare rumore, avrei voluto guardarla e ammirarla ancora. Avrei voluto incorniciare in una foto o in un dipinto questo momento.
La guardo mentre mi guarda e cerco di non sorridere, ma è più forte di me.
Sento le guance andare a fuoco e so di non riuscire a controllarmi.
La guardo e non capisco cosa stia pensando in questo momento.
Sta pensando a me?
È delusa?
Ha cambiato idea?
Sono particolarmente brutto oggi?
Le faccio schifo?
Faccio un passo verso di lei, che rimane ancora ferma e credo non sbatti nemmeno le palpebre.
<<Ciao Jad>> le dico semplicemente.
Dal mio tono di voce sembro quasi sicuro di me stesso, di quello che sto facendo, ma in realtà dentro di me sto letteralmente scoppiando.
Le mani mi sudano e me le metto in tasca, cercando di fare lo splendido, ma in realtà cerco solo di nascondere le mie insicurezze.
Se fossi da solo probabilmente inizierei a torturarmi le unghie e a piangere dalla gioia e dall'emozione.
Ma devo farmi avanti, adesso più che mai.
Lei mi guarda e resta ancora zitta e questo silenzio mi sta distruggendo.
Mi guarda con quei suoi occhi da dolce cerbiatto curioso e indifeso. Inclina la testa e sorride in un modo che mi sta sciogliendo il cuore.
<<Non me lo hai mai detto>> mormora.
<<Che cosa?>> la guardo e finalmente si muove e fa un passo avanti per avvicinarsi a me.
<<Il tuo libro preferito. Non me lo hai mai rivelato>> sorride e io rido alla sua frase.
<<Il principe felice, di Oscar Wilde.>>
Lei sorride e io la guarda mordendomi le labbra.
Quanto vorrei baciare quel sorriso...

<<Sei un po' delusa?>> faccio una piccola risata, anche se dentro sto morendo.
<<A dire il vero... per nulla. Perché dovrei? Te l'ho detto, speravo fossi tu.>>
La guardo e lei mi fa un piccolo sorriso.
<<Si ma... sai, per come sono andate tutte le cose...>>
Lei mi guarda e sospira.
<<Perché hai voluto vedermi? Uscire allo scoperto... Perché?>> mi guarda.
<<Come perché?>> la guardo.
<<Jad, non lo capisci che sono innamorato di te?>>
Lei mi guarda e sembra quasi fare un balzo.
Davvero non lo aveva capito?
Forse non voleva sentirselo dire?
<<Stai con Nora?>> mi chiede.
<<Jad, ti ho detto che sono innamorato di te...>>
<<Stai con Nora?>> mi ripete.
Io la guardo.
<<Quel giorno l'ho baciata solo perché tu stai con Jackson.>>
Lei mi guarda e scuote la testa.
Mi sono pentito della frase, perché so che lei sta con lui. Abbasso lo sguardo e mi guardo le mani.
<<Neanche tu lo capisci che sono innamorata di te?>>
Rialzo lo sguardo e posando i miei occhi nei suoi.
<<Tu? Di me?>>
<<Quanto sei scemo... certo che sì... lo sai in fondo>> mi scompiglia i capelli e mi accarezza la guancia.
<<Ma l'altro giorno voi... vi stavate...>> non riesco nemmeno a finire la frase e a pensare a quello che ho visto che sento subito gli occhi pesanti e farsi lucidi al solo pensiero.
<<Baciando? Sì ma... pensavo che fosse lui a scrivermi.>>
<<Quindi lo hai baciato soltanto perché pensavi fosse lui?>>
Lei annuisce.
<<E anche perché, così come tu speravi di dar fastidio a me con Nora, speravo di dar fastidio a te con Jackson>>
Io la guardo e non riesco a non sorridere.

<<Sai... credo di essere innamorata di due persone>>
Arretro immediatamente di un passo.
Bene, non solo mi sfancula per una persona, ma per due.
<<Oh... ehm... wow>> commento.
Mi metto le mani nelle tasche dei jeans e mi guardo le scarpe sospirando.
<<Non vuoi sapere chi sono?>> mi chiede lei, facendo un passo verso di me di nuovo per raggiungermi.
Sembra nervosa, ma di sicuro lo sono più io dopo quello che ha appena affermato.
<<Ok...>> dico con un filo di voce.
Lei sorride forse capendo il mio stato d'animo e inmediatamente posa una mano sulla mia guancia ad accarezzarmi.
<<Il primo è il ragazzo che mi scrive da mesi su un pezzo di carta azzurro.>>
<<Wow... sono felice per te...>> non appena finisco la frase mi blocco realizzando ciò che ha appena detto.
Ero già partito in quarta. Che stupido sottone geloso.

Alzo lo sguardo su di lei, ma non mi sta guardando: si guarda le scarpe mentre si tortura le mani.
<<E... e l'altro? Chi é?>> mormoro, avvicinandomi a lei, allungando una mano per sfiorare il dorso della sua.
Lei finalmente alza lo sguardo su di me e ricambia il contatto che ho creato.
Dentro sto esplodendo, e penso che si capisca anche dallo stupido sorriso che ho sul volto.
Non smetto di torturarmi le labbra e di guardare quanto sia bella.
La vedo avvicinarsi di più a me, e la sua mano scivola completamente sulla mia, che finalmente prende e stringe.
<<Sei tu.>>
Io la guardo e sento il suo sguardo bruciarmi il corpo.

Non so cosa mi passi per la testa, cosa controlli il mio corpo ora che il mio cervello ha smesso di reagire, cosa mi dia gli impulsi per compiere i movimenti. Io non lo so, so solo che ho un estremo bisogno di baciarla e di averla tutta mia, e in men che non si dica, infatti, le prende il viso fra le mani e la bacio.
È un bacio disperato e bisognoso di amore da parte sua per me. È un bacio che lei ricambia subito e approfondisce.
Mi mette le mani tra i capelli e io faccio scivolare le mie sui suoi fianchi. La prendo in braccio e per la foga del bacio le faccio sbattere la schiena contro una parete di libri, facendone inevitabilmente cadere qualcuno a terra.
Lei sorride sulle mie labbra e io faccio lo stesso, non per i libri, ma perché ora ho tutto ciò che desidero: lei.

𝐏𝐎𝐒𝐓 𝐈𝐓 (ashton irwin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora