64. pizza or candies?

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Jad's pov
23 dicembre 2014

Oggi è l'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale. Oggi la scuola chiude e ci fa uscire tutti due ore prima.
Che figata, vero?
Beh si, certo. Questo però vuole anche dire ultimo post it e ultima occasione di fare gli auguri a qualcuno per cercare di sistemare un rapporto che non c'è, ma con il quale ci si potrebbe fondare un'amicizia.
La verità è che però non ci credo neanche io.
Il ragazzo dei post it aveva terribilmente ragione: non ho nessun amico.
Si dice che gli amici si possano contare sulle dita di una mano, e nel mio caso la mano è mutilata.
L'unico che per me aveva fatto qualcosa è stato proprio Ashton, con quegli anellini di carta davvero belli, e soprattutto preziosi.
Tutti sono capaci di andare a comprare un anello. Però lui, invece, si è messo lì, ha perso tempo, ha cercato di farlo, sicuramente avrà imparato a farlo, tutto questo per chi? Per me.
Nessuno ha mai perso tempo per me, mai nessuno. Lui lo aveva fatto e io non sono stata in grado di zittire quel cretino di Jackson e dirgliene quattro, di andare da lui e di accettare i suoi anelli.
Infondo ho sempre trovato Ashton un bel ragazzo.
Ha dei capelli dorati bellissimi, gli occhi di un colore unico e invidiabile, che in confronto i miei occhi azzurri sono di un'atroce banalità. Ha un sorriso meraviglioso... anche se poche volte lo vedo sorridere.
Ieri l'ho difeso e una parola l'abbiamo scambiata e oggi voglio cogliere l'occasione per fargli gli auguri di Natale e vedere come reagisce.

Oggi è venerdì e alle prime ho tre lunghissime ore con l'insegnante di laboratorio, quella stronza che sembra un ratto.
Adesso abbiamo l'intervallo e sarà il momento giusto.
In questo momento vorrei tanto qualcuno che mi accompagnasse, ma so di essere sola, perciò mi faccio coraggio, prendo delle caramelle, mi metto il cappello di Natale e vado alla ricerca di Ashton.
Lo cerco per tutta la scuola e la gente vedendomi così ovviamente mi prende in giro, ma non m'interessa.
Suona la campanella della fine dell'intervallo e, proprio quando sto per gettare la spugna, lo vedo alle macchinette con quel ragazzo strano accanto che credo si chiami Calum.
Stanno cercando di far uscire una merendina dalla macchinetta prendendola a calci.
Che scemi.

<<Calum guarda che non scende!>>
<<Non rinuncio!>>
<<È solo una merendina andiamo via!>>
<<La mia merendina non l'abbandono! Ho già finito il mio tubo di Pringles al ketchup! Come faccio?!>>
<<Non lo so ma...>>
Ashton si gira e mi vede sbucare all'angolo del corridoio.
Lo vedo mettersi subito composto.
In mano tiene un piattino con delle pizze e nell'altro tiene il portamonete.
Calum anche si gira verso di me.
Mi sento come nel meme di Spider-Man: ognuno di noi guarda l'altro non sapendo che fare.
Decido di avvicinarmi a loro e struscio le mani sulla mia camicia rossa a quadri.
<<Ciao!>>
Loro mi guardano.
Ashton è come se avesse davanti un muro, e difatti dopo che mi lancia uno sguardo prende a fissare il muro davanti a lui.
Calum invece mi guarda con il tubo vuoto di Pringles in mano.
<<Vi serve una mano con la merendina?>>
Calum guarda Ashton e Ashton guarda Calum.
<<Si grazie!>> esclama Calum.
Io mi avvicino alla macchinetta e do una spinta con Calum e dopo poco la merendina esce.
<<Grazie!!! Mi hai salvato! Stavo morendo di fame>>
<<Figurati>> sorrido e poi guardo Ashton.
<<Uhm... volete una caramella?>>
Quanto sei imbarazzante Jad.
Calum mette entrambe le mani nel sacchetto non dandomi quasi neanche il tempo di finire la frase. Si riempie per bene le mani e poi guarda il bottino soddisfatto.
<<Grazie Jad!>>
<<Di niente>> sorrido e poi torno a guardare Ashton mentre aspetto con il sacchetto ancora in mano, ma lui neanche mi guarda.
<<E tu?>> lo guardo.
Lui sposta lo sguardo dal muro al sacchetto, senza però mai guardare me.
<<uhm... non so...>>
<<Amico. Prendile. Subito.>> Calum cerca di incoraggiarlo e gli tira un sacco di gomitate che non so ancora come Ashton non si sia nemmeno girato per dirgli di smetterla.
<<No grazie, sono a posto così.>>
<<Dai... è Natale>> dice Calum guardandolo.
<<No davvero. E poi ho già le pizze.>>
Ashton alza il piattino con le pizze come per mostrarlo.
Io lo guardo soltanto e capisco che il suo rifiuto non è per le caramelle, ma è per me.
<<Grazie lo stesso, e buon Natale!>> mi dice lui, guardandomi per la prima volta.
Io lo guardo ancora con il sacchetto fra le mani per una manciata di secondi, senza proferire parola e dopodiché vado via, lasciandoli dietro senza un saluto o l'augurio ricambiato.

Vaffanfulo Irwin.
Dovevo aspettarmelo, era ovvio. Questa è la vendetta per gli anellini.
Mi sta anche bene.
Così imparo a parlargli di nuovo.
L'unico ora che veramente mi cerca è il ragazzo dei post it.
O magari è anche lui una delusione.
Vado nell'aula di filosofia e come al solito trovo il post it azzurro dietro la lavagna.

Ti studio e ti mangio con gli occhi da anni ormai... so tutto di te.
Non pensare sia uno stalker!
È solo che mi piaci... e quando ti piace una persona cerchi di sapere il più possibile di lei, anche per farti accettare magari.
Colgo l'occasione per augurarti buon Natale...
Mi mancherà scriverti in questi giorni in cui avremo le vacanze, perciò aspetterò con ansia il tuo ritorno e il tuo post it.
Guarda nella scrivania di Bovis, aula 8.
Buon Natale Jad.

Non appena finisco di leggere il post it vado subito in aula, corro immediatamente.
Mentre entro in aula e apro la scrivania capisco che è proprio così che perdi le persone. Ignorandole.
Per quanti sforzi una persona possa fare dopo un po' non ce la di fa più.
Se io non fossi andata da lui oggi, lui sarebbe venuto da me? No.
È una bugia quando diciamo che facciamo le cose senza voler nulla in cambio.
È una stronzata colossale, perché diciamoci la verità: se io ti porto dei fiori, non pretendo che anche tu mi porti un mazzo, ma almeno un sorriso si lo pretendo. Se ti porto delle caramelle, non mi aspetto che tu mi stenda un tappeto rosso o che le prenda, accetto anche che non le prendi, ma almeno uno sguardo lo pretendo, quello sì.
Se ti saluto, non pretendo che tu ti fermi a chiedermi cosa ho fatto ieri, ma il saluto indietro si lo pretendo.
Sono piccole cose ma che se vengono a mancare crolla giù tutto il pensiero che si ha di una persona.
Ho sbagliato con lui un tempo, ma adesso che sto cercando di rimediare capisco la sua rabbia e la sua vendetta, ma fino ad un certo punto, perché il rifiuto è stato per me, non per le caramelle e se pensava che non l'avrei capito mi ha sottovalutata proprio.
Ma a buon rendere.

Quando apro il cassetto trovo un mio ritratto: sono io mentre faccio finta di rileggere i miei appunti nell'aula di filosofia, da sola. Proprio come mi ha scritto lui tempo fa, con anche una dedica sotto: "tutto ciò che desidero".
E allora buon Natale anche a te, sconosciuto.

𝐏𝐎𝐒𝐓 𝐈𝐓 (ashton irwin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora