47.» ash

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Qualsiasi persona sana di mente rifiuterebbe e scapperebbe
vedendo arrivare una pazza
con un metro che ti chiede se può misurarti, sai?

* * *


<<Se ti si avvicinasse chiedendoti di misurarti, caro Ashton, ti sbottoneresti subito i pantaloni.>>
<<Calum sei disgustoso!>>
Calum mi guarda fisso e smette di mangiare. <<Lo so>>
<<Prima o poi scriverò una fanfiction su di voi>> continua, riprendendo a mangiare.
<<Prima o poi?!>>
<<Ashton! Non succede niente di interessante! Ok bellissimi i bigliettini, ma io vorrei qualcosa di succoso! Una bella trombata, voi due chiusi in uno sgabuzzino, voi che correte sotto la pioggia! Quello è interessante! Se la scrivessi ora nessuno me la leggerebbe, fidati. Sono un esperto>> mi fa l'occhiolino.
<<Sei. Malato. Sei fuori di testa! E sei terribilmente disgustoso>>
<<Ti ha scandalizzato la parte della trombata?>>
<<Calum, neanche mi parla!>>
<<Quanto sei pignolo>> sbuffa.
<<Vorrei solo che mi parlasse... vorrei solo sentire la sua voce rivolgersi a me o semplicemente sentire il suo sguardo puntato su di me. Chi ci pensa ad andarci a letto!>>
Calum mi guarda alzando le sopracciglia.
<<Ok sì ci penso eccome... però non è la cosa principale, capisci?>>
<<Quanto sei sottone... che vergogna>>
<<Smettila di dire cagate e andiamo a lezione adesso>> mi alzo da terra, tengo il post it tra le mani e mi prendo lo zaino.
Un ragazzo mi passa davanti e lo sento scrutarmi dall'alto in basso e dal basso all'alto.
Non appena lo vedo tutte le sicurezze che avevo conquistato cadono di nuovo, come un castello di sabbia che viene travolto da un'onda traditrice.
<<Sembri un bambino dell'elementari Irwin! Sfigato!>>
Abbasso lo sguardo sul mio post it e lo nascondo subito in tasca.
<<Mmm... quello è...>>
<<Quello che mi ha buttato gli anelli di carta? Si, è lui. Quello che vuole farsi lei? Sì, è lui. Quello che ha più possibilità di me? Sì. È lui.>>
Detto questo vado in aula, consapevole del corso che dovrò affrontare ma - soprattutto - con chi.
Quando entro in classe la vedo subito. È seduta davanti, nei primi posti e io la guardo, la contemplo, perché questo per me lei è: un quadro o un bellissimo tramonto che non puoi toccare, che puoi solo ammirare da lontano. Un quadro se lo tocchi lo rovini; il tramonto, se lo tocchi, ti bruci.
<<Irwin hai trovato posto in mezzo all'aula?>>
La voce di quello stronzo non tarda ad arrivare.
<<No, professore, ma grazie per l'invito.>>
Tutto quello che volevo era guardare in silenzio, e sto stronzo deve sempre annunciarmi.
Uomo di merda.
Brutto bastardo.
Testa tonda.
Sardina marcia.
<<VAI A SEDERTI ALLORA!>>
Sobbalzo e neanche mi ero accorto di essere rimasto ancora lì.
Vado a sedermi agli ultimi posti, perché è così che va ed è questo il posto che io e lei abbiamo sempre occupato: lei ai primi posti, io agli ultimi e questo vale anche nella vita. Vedo lei guardarmi e la guardo anche io, consapevole di aver davanti il più bello dei tramonti.

𝐏𝐎𝐒𝐓 𝐈𝐓 (ashton irwin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora