Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
26 gennaio 2015 Jad's pov
Sono felice tu abbia risposto nonostante ormai non serva più. Ci vediamo da te?
***
Dopo una settimana da tutto quello che è successo oggi è giovedì, e questo significa che dovrò fare il cambio aula con Ashton. Da quel giorno lui mi evita completamente. Per qualche giorno non è venuto a scuola e tutti i giorni andavo da Calum a chiedergli come stesse e che fine avesse fatto, ma anche Calum mi evitava: mi guardava male e se ne andava la maggior parte delle volte, quando invece voleva vendicarsi per il suo amico mi diceva che non erano affari miei e che forse dovevo sparire io e non esistere. Lo capisco benissimo, per quanto possa starci male, sono io la causa di tutto. Per quanto stia soffrendo io, è colpa mia.
Per tutta la lezione di storia dell'arte non ho preso appunti, cosa che io faccio sempre di solito. Quando suona la campanella mi alzo immediatamente e mi precipito fuori dall'aula. Dall'aula 4 all'aula 8. Non è distante, ma devo comunque correre. Voglio vedere se Ashton c'è o se ha saltato scuola per non vedermi. Ho deciso però. Se c'è dovrà ascoltarmi. Jackson può andarsene a fanculo. Non lo amo e lui non ama me.
Solo una porta di legno divide me e il ragazzo che mi piace, ma ho deciso di abbatterla. Non voglio più soffrire così, e non è giusto che Ashton soffra a causa mia. Gli dirò tutto e se lui prova lo stesso allora smetteremo di soffrire entrambi. Sarà così una vittoria per tutti.
La porta si apre e vedo subito Calum e Ashton. Calum parla ad Ashton ma lui è come perso nei pensieri, ogni tanto gli risponde ma in modo molto distratto e lontano. Calum si gira verso la porta e mi vede. Lo sento dire ad Ashton di non girarsi ma Ashton si gira immediatamente. Mi guarda per un po' e poi si rigira.
Aveva già ritirato tutto, tranne una matita, che fa rotolare sul banco come per perdere tempo e rimanere ancora lì. Io sorrido e spero vivamente sia per me. Entro e poso la mia roba all'ultimo banco, dall'altra parte dell'aula rispetto a dove sono loro. Loro sono al primo banco verso il muro e io all'ultimo, verso la finestra. Ashton si gira a guardarmi, dopodiché prende lo zaino, se lo mette sulle spalle e si incammina verso l'uscita. Io mi alzo dalla mia sedia e vado verso di lui pronta a fare quello che mi ero prefissata. Tutta la verità.
Una mia compagna di corso entra in aula e lui mi guarda, poi guarda lei e si sporge verso di lei per baciarla. Vedo tutta la scena a rallentatore. Mi sembra di aver ricevuto un ennesimo schiaffo, ma questo è più doloroso. Lui mi guarda e poi se ne esce. C'è Calum che è fermo in mezzo alla stanza con la bocca spalancata per la sorpresa. Si gira a guardarmi e tutto quello che riesco a fare io è voltarmi dall'altra parte per non far vedere che sto piangendo. Che illusa.
<<Devo andare da lui o devo stare qui?>> dice Calum e tutti si girano verso di lui. Io piango nascosta dai miei capelli e dopo poco sento la sedia accanto alla mia spostarsi e qualcuno sedersi. <<Ma quanto siete coglioni?>> <<Calum, vai via.>> <<Senti, penso sia solo perché tu stai con Combs, non perché le piaccia quella merendina scaduta di Nora Perrish>> <<Ma se le muore dietro!>> <<Jad, lui muore dietro a te. E lo so che stai piangendo, quindi spostati i capelli dal viso e guardami. Sembri Samara.>>
Io alzo lo sguardo e ho il trucco sciolto, i capelli arruffati e bagnati dalle lacrime. <<Sei in condizioni pietose. Usciamo da qui>> Usciamo in fretta dall'aula e andiamo sulle scale antincendio. Ci sediamo e restiamo in silenzio. Mi fa sfogare, mi fa piangere e mi dà i fazzoletti per asciugarmi le lacrime. Tutto quello di cui ho bisogno è solo silenzio. Ormai è stato già detto tutto e tutto si è rovinato.