85.» ash - hurricane

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Ma che cosa vuoi ancora da me?

***

Ashton's pov
27 gennaio 2015

Cal
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Schiaccio "rifiuta" per la ventiquattresima volta  e mi alzo dal letto dopo esserci stato credo per tutta la giornata.
Vado in cucina e mia madre mi aspetta con una torta che sta appena togliendo dal forno.
<<Mamma... non dovevi>>
<<Avrai sicuramente avuto una giornata pesante, te la meriti>>
<<Non lo so se la merito...>>
Sospiro e mi siedo al tavolo della cucina.
Mia madre mi guarda, posa la torta al centro del tavolo e si siede anche lei.
<<Parliamo sempre della torta?>>
Io rido e mi tocco il mento, sorpreso abbia capito subito.
<<Quella ragazza ti ha fatto qualcosa?>>
<<No mamma.>>
Lei mi guarda.
<<Ok hai fatto una cazzata, lo so. Me lo sento>>
Io sospiro e mi tocco le mani.
<<Ho dato il mio primo bacio a una ragazza qualsiasi, solo perché speravo di dar fastidio a lei.>>

Alzo lo sguardo e la guardo negli occhi, sentendo i miei riempirsi di lacrime.
Dirlo ad alta voce mi fa realizzare ancora di più quanto io sia stato cattivo.
Mia madre mi guarda e basta, senza dire niente.
Cosa dovrebbe dirmi d'altronde?
<<Io e lei non abbiamo mai avuto niente! Non abbiamo avuto una storia, lei neanche mi parla! La guardo da lontano. Bellissimo, ma irreale. Perché dovevo innamorarmi del più bello della scuola? Perché?!
Potevo innamorarmi di una sfigata come me? No, certo che no. Anzi, potevo non innamorarmi proprio? Forse sarebbe stato anche meglio.>>
<<Si hai sbagliato.>>
<<Lo so, grazie mamma. Questo lo sapevo già>> mi alzo, stufo di sentirmi dire le solite cose ovvie.

Lo so che ho sbagliato.
Se sono qui è perché voglio aiuto, non sentirmi dire che ho sbagliato.

<<Ashton, cosa vuoi che ti dica? Che hai fatto bene? Lo sai anche tu che hai sbagliato, altrimenti non saresti qui da me.
Qual è il consiglio che vuoi sentirti dire?>>
<<Non lo so mamma!>>
<<Allora vai da lei e dille tutto quello che pensi>>
<<E cosa dovrei dirle? È stata una stronza! Ha sempre, e dico sempre, scelto tantissimi ragazzi, tutti, all'infuori di me.>>
<<Ashton, non puoi darle la colpa di aver scelto dieci ragazzi che non erano te>>
<<Perché no?! Io sono sempre stato lì per lei, ad aspettarla fuori dall'aula con Calum, a cercarla a ogni intervallo, ad aspettarla fuori da scuola sotto la pioggia. E lei? Lei dov'era? Con altri ragazzi. Non ha scelto un altro. Ne ha scelti tantissimi altri. Ma non me.>>
<<Ashton lei non ti conosce nemmeno! Non puoi obbligare qualcuno a volerti bene, non puoi obbligare qualcuno ad amarti. Non puoi diventare qualcun altro per far sì che lei ti guardi. Forse se ti conoscesse ti aspetterebbe anche lei fuori dall'aula, negli intervalli ti cercherebbe, ti aspetterebbe sotto la pioggia e magari scapperebbe di casa in mezzo alla notte solo per vederti. Ma se tu non vai da lei e non ti fai conoscere, come può vederti?>>

Io la guardo.
<<Io sono andato da lei.>>
<<Dovevi andare da lei e presentarti! Ormai non puoi tornare indietro. Ma se tu la ami come dici, allora vai da lei e diglielo. Fai l'uomo e tira fuori le palle, non solo come vorresti tirarle fuori tu sessualmente parlando, perché prima di arrivare lì, devi avvicinarti e fare l'uomo.>>

<<Io...>>
So che ha ragione.
Ma dopo quattro anni che io la rincorro e lei neanche mi vede mi passa la voglia di fare qualsiasi cosa.
Io lotto per lei, ho sempre lottato. Ma lei? Ha mai lottato per me? No.
Alla fine lei sta con Jackson. Perché io non posso stare con un'altra?
Perché? In fin dei conti io e lei non siamo niente. Non ha mai sentito la mia mancanza fino ad ora.
Ti baci con uno davanti a me e poi vieni a chiamarmi? Che cazzo vuoi?

Il citofono suona e interrompe la nostra discussione e i miei pensieri.
Mia madre si dirige subito alla porta.
<<Mamma non aprire.>>
Mia madre, neanche finita la frase, apre subito la porta e come avevo previsto un tornado si avventa subito su di me.
<<CHE CAZZO FAI?! Ciao Anne.>>
<<Ciao caro>> mia madre gli offre la torta come se niente fosse e io li guardo.
<<Grazie!>> si prende un pezzo di torta e se la ficca subito in bocca.
<<TI HO CHIAMATO...>
<<Ventiquattro volte, lo so Calum. E ora sei qui. Sei un rompicoglioni.>>
<<E tu un coglione! Si può sapere che cazzo fai?>>
<<Ma tutti con sta ramanzina oggi?>>
Mia madre mi guarda e poi se ne va in un'altra stanza, lasciandoci soli a discutere.
<<Ti rendi conto di quello che hai fatto?>>
<<La smettete?! Mi parlate come se fossi io ad aver sbagliato sempre! Lei che ha fatto? Mi ha sempre fatto male!>>
<<E io non la perdono per quello che ha fatto, perché sono il tuo migliore amico e so che ti ha fatto male, perché ogni volta che tu piangevi c'ero io a raccogliere i pezzi. Me lo ricordo bene questo e me lo ricorderò sempre. Ma so anche riconoscere quando la situazione si sta evolvendo. E ieri è stata male a vederti con Nora. Ha pianto e io sono stato con lei.>>
<<COSA?! Sei stato con lei?!>>
<<Certo! Altrimenti ora non sapresti che anche lei tiene a te.>>
Io lo guardo e vorrei tanto lei tenesse a me come dice Calum.
<<Lei sta con Jackson. Conta questo.>>
<<E tu tecnicamente staresti con Nora. Conta anche questo>> mi guarda e so che anche lui ha ragione.
<<Cosa devo fare?>>

𝐏𝐎𝐒𝐓 𝐈𝐓 (ashton irwin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora