Il mattino dopo, quando uscì di casa, Keira notò un'auto parcheggiata lungo il marciapiede di fronte e un uomo vestito da autista appoggiato alla portiera. Non appena la vide, il tizio si raddrizzò e aprì la portiera, invitandola a sedersi sul sedile posteriore della macchina.
"Lei è la signorina Beaufort?" domandò l'uomo.
"Sì, sono io," rispose lei piuttosto sorpresa.
"Il signor Cavendish mi ha incaricato di accompagnarla al negozio e in qualunque posto lei desideri. Sono a sua disposizione per l'intera giornata."
"Che cosa ha fatto?" aggiunse Keira ed emise un sospiro di frustrazione. "Non ci posso credere..."
Con questo gesto 'il signor Cavendish' aveva oltrepassato il limite.
"Ma stiamo scherzando?!" esclamò Keira.
Okay, gli aveva permesso di regalarle il bar-pasticceria perché non voleva passare per una stronza ingrata. Ma a questo punto, Fabian iniziava ad esagerare. A che diavolo le serviva un'auto e un autista quando il negozio era ad appena un paio di isolati da casa sua?
Percependo la sua esitazione, l'uomo tirò fuori dalla tasca il suo cellulare, toccò il display e poi, si mosse nella sua direzione. Lei lo fissò attonita, poi fece un passo indietro, mentre l'uomo continuava ad avvicinarsi. Finalmente, si fermò e le porse il cellulare.
"Il signor Cavendish mi ha detto che lei avrebbe reagito esattamente in questa maniera. Così, ha richiesto di essere chiamato immediatamente. Parli con lui. È al telefono," spiegò lui con molta calma.
Keira quasi strappò il cellulare dalla sua mano e sentì subito la voce di Fabian. Avvicinò il cellulare all'orecchio.
"Usa la macchina, Keira. Fa freddo, i marciapiedi sono estremamente scivolosi ed è prevista neve in giornata."
Anche se era tentata ad eseguire un'altra delle sue tipiche sfuriate, Keira non lo fece. Iniziò a sorridere invece. C'era qualcosa di molto tenero in quella sua voce preoccupata, in tutto quello che faceva per proteggerla, per aiutarla.
"Fab, non puoi continuare a comportarti così. La devi smettere."
"E perché, dolcezza? Se non sbaglio, ieri sera abbiamo fatto un patto, non è così? Cosa stai facendo oggi? Ti stai già rimangiando la parola?"
Maledizione, era proprio un bravissimo manipolatore... Con molta destrezza, aveva rigirato la frittata. Se rifiutava la sua offerta, Keira passava per la cattiva, l'ingrata. In fondo, lui stava solo cercando di prendersi cura della madre di suo figlio.
"Okay... Va bene," capitolò lei. "Però, Fab, sei pregato caldamente di finirla con queste cose. Ci siamo capiti? Ti ringrazio tantissimo, ma adesso basta. Hai già fatto fin troppo."
Non sapeva come, ma le sembrò di... sentirlo sorridere. Quel sorriso che le faceva bollire il sangue...
"Be', direi che questa cosa la devi lasciar decidere a me, Kia," le rispose e adesso Keira era sicura che Fabian stava sorridendo.
Fabian riagganciò e lei rimase con il telefono in mano mentre l'autista aspettava che entrasse in macchina. Brontolando fra sé contro tutti i maschi arroganti del mondo, Keira si accomodò dentro la vettura. L'autista fece velocemente il giro della macchina e salì al volante. Poi si girò verso di lei e le porse un biglietto da visita.
"Questo è il mio numero, signora Beaufort," disse lui. "Ogni volta che avrà bisogno di andare da qualche parte, non importa se vicino o lontano, mi chiami ed io la raggiungerò subito. Gli ordini del signor Cavendish sono stati piuttosto espliciti. Lei non deve camminare da nessuna parte, visto il freddo e la neve imminente. La prego, non mi faccia fare brutta figura con lui. Mi chiami quando ha finito."
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UN ACCORDO MOLTO PERSONALE (4 LIBRO DELLA SERIE "AMORE E POTERE")
ChickLit4 LIBRO DELLA SERIE "AMORE E POTERE" Keira Beaufort non è una donna che si lascia abbindolare da facili speranze. Nonostante un matrimonio sia altamente auspicabile, sa perfettamente che Fabian Cavendish non è disposto a dividere la propria vita con...