CAPITOLO 25

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 Fabian camminava nervosamente avanti e indietro davanti alla porta della stanza di Keira, chiedendosi come mai stava lì così, ad aspettare invece di entrare e reclamare un confronto con lei. Ma non era né il luogo, né il momento, concluse, scuotendo la testa.

"Matty e Dare hanno ragione," disse piano. "Non posso fare l'egoista. Non posso entrare ed infastidirla. Devo rispettare la sua scelta."

Sollevò lo sguardo e vide arrivare Darrell.

"Allora? L'hai vista? Ci hai parlato?" gli chiese, fermandosi davanti alla porta.

Fabian scosse la testa.

"No, non ci sono riuscito. Dentro c'è tua suocera che sta proteggendo Kia dal lupo cattivo. Non vuole che mi avvicini a lei e, tutto sommato, non posso biasimarla. Dove sono Matty e la piccola Lucy?"

"Sono già in macchina. Braxton è con loro. Stanno aspettando Seanna e Keira per andare a casa Wolford tutte insieme."

Una smorfia apparve sulle labbra di Fabian. Si passò una mano tra i capelli. Keira non aveva più una casa dove tornare. Avrebbe dovuto convincerla da tempo a trasferirsi da lui. Il suo posto era accanto a lui, a Darien.

Fece un respiro profondo, non sapendo cosa fare. Era una sensazione a cui non era per niente abituato. Era sempre risoluto anche quando aveva completamente torto. Non aveva mai avuto problemi a sapere cosa dire anche quando faceva delle gaffe. Ma, in quel momento, gli mancavano le parole.

Poi, la porta della stanza sedici si aprì ed ecco Keira davanti a lui, mentre Seanna Wolford stava dietro di lei, vigile come una leonessa. Lo sguardo di Fabian si fermò su Keira. Era pallida come un fantasma e sotto gli occhi aveva delle occhiaie da far paura.

I suoi capelli erano stretti in una coda da cavallo, pettinatura che la faceva sembrare più magra. Aveva un'espressione triste e parecchio stanca. La sola parte di lei che sembrava normale era il gonfiore del ventre dove stava crescendo il loro bambino.

"Kia..." pronunciò con voce malferma. "Grazie al cielo stai bene."

Si slanciò d'istinto verso di lei, desideroso di toccarla, di abbracciarla, per essere sicuro che fosse veramente lì, di fronte a lui, ma Keira fece un piccolo passo indietro. Fabian si trattenne. Allineò le braccia lungo i fianchi e strinse le mani a pugno.

Le due donne si incamminarono, passandogli accanto. Fabian chiuse gli occhi e sospirò. Non poteva lasciarla andare via.

Non di nuovo...

Non così...

"Kia, ti prego, aspetta."

Lei si bloccò, restando immobile per qualche istante. Poi ruotò il busto verso di lui e lo guardò con occhi spenti, come se neppure lo vedesse. Allargò le spalle, alla fine, e sollevò il mento con espressione fiera. Si rivolse a Darrell e Seanna.

"Per favore, potete aspettarmi in macchina?" chiese piano. "Arriverò subito."

La mamma di Matilda sembrava volersi opporre, ma, alla fine, rimase in silenzio.

"Ti aspetterò vicino alla postazione delle infermiere, così potrò accompagnarti alla macchina," replicò Darrell.

Keira annuì leggermente. Quando l'amico e Seanna Wolford si furono allontanati, Fabian si avvicinò a Keira, le catturò la mano e l'attirò a sé. La sentì abbandonarsi contro il suo petto e sospirare, come se fosse al limite di tutte le sue energie. Rimase qualche istante con la testa poggiata sul suo torace, le palpebre abbassate, poi bruscamente, si ritrasse e gli piantò addosso uno sguardo duro, come se lo volesse trasformare in un masso.

UN ACCORDO MOLTO PERSONALE (4 LIBRO DELLA SERIE "AMORE E POTERE")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora