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Camilla

Nei vicoli oscuri dei quartieri dimenticati,
dove le luci del giorno sembrano affievolite,
si nascondono storie, vite incatenate,
da catene invisibili, di sostanze inebriate.

Sotto i graffiti, le voci silenziose,
tra i muri di pietra, esistenze nascoste,
spettri che vagano in eterna notte,
in cerca di un sollievo da una realtà brutale e rotta.

Ogni angolo oscuro racconta una storia,
di speranze perdute, di falsa gloria.
Un sorriso svanito, uno sguardo spento,
un'anima perduta nel vento.

Ma oltre l'oscurità, c'è ancora speranza,
un'opportunità per una nuova danza.
Perché anche nel quartiere più malfamato,
c'è spazio per un futuro rinnovato.

Non lasciare che la notte inghiotta il giorno,
non lasciare che la tristezza diventi un eterno ritorno.
Perché ogni vita è un raggio di sole,
che può brillare anche quando tutto sembra andare storto.

Quindi alzati, cammina, sfida l'oscurità,
porta la luce nei quartieri della città.
Perché ogni cuore ha il diritto di sognare,
e ogni anima ha il potere di cambiare.

Il prof ci ha dato come compito, da svolgere in classe, di scrivere una poesia sulla droga, sulle cattive scelte e sui quartieri malfamati.

Credo che mi concentrerò soprattutto sulla droga, è un argomento che mi sta molto a cuore.

Una polvere bianca
in un piccola carta
un respiro profondo
e un viaggio fuori dal mondo
in un mondo remoto
e si riempie un vuoto.
Un raggio di luna
e si tenta la fortuna.

"Non so, non mi convince" dico a Oscar, si il mio cane, l'unico che ha tempo e mi ascolta.

Ovviamente non risponde, è questo il bello, non parla e non mi giudica.

"Sennò posso fare:
È notte fonda
mi trovo in una via profonda
senza anime,
pacco passa danti a me
Dai basta fa schifo sembra scritta da un bimbo" butto tutto a terra, non mi importa del rumore o altro, tanto sono a casa da sola, come al solito.

Non riesco a trovare rime carine, non che nelle poesia ce ne siano però dai, ci sto mettendo tutta me stessa.

Sento suonare il campanello e Oscar inizia ad abbaiare

"Calmo calmo" lo chiudo in camera e vado a vedere chi è, non aspettavo ospiti.

Apro la porta e non possa credere sia veramente lui, Jameson Ellen, già, il ragazzo più pazzo, senza cuore, perfido dei bronx.

"Cosa ci fai qui?" credo di star sognando, che ci fa lui qui, e soprattutto come faceva a sapere la via ci casa mia.

"Ho bisogno di aiuto" entra in casa senza neanche il mio permesso, che maleducato.

"Cosa ti serve?" chiedo ma non mi risponde, cammina verso una stanza, camera mia.

"Aspetta cosa stai facendo" lo inseguo, lui apre la porta e Oscar ci si fionda, non lo attacca, pur essendo un pastore tedesco è molto calmo e gentile.

"Cane da guardia" dice pendendolo in giro mentre entra nella mia camera ignorandolo. "Vedo che qualcuno qui si è incazzato" si rivolge alle cose che ho buttato prima a terra e prende in mano un foglio, e non è uno qualunque ma la mia prima poesia.

"Lascialo" mi avvicino ma con un semplice braccio riesco a bloccarmi e inizia a leggere il foglio.

"Una polvere bianca
in un piccola carta
un respiro profondo
e un viaggio fuori dal mondo
in un mondo remoto
e si riempie un vuoto.
Un raggio di luna
e si tenta la fortuna."

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