Il filo Blu

16

Camilla

Jack ritorna dentro insieme ad Adel e io rimango fuori sempre nello stesso punto, vorrei tornare a casa ma, come prima cosa dovrei spiegare a tutti il perché, e come seconda dovrei trovare un passaggio, o almeno qualcuno disposto ad accompagnarmi e poi a ritornare qui, spoiler nessuno.

"Perché tieni ancora quelle poesie?" chiede qualcuno accanto a me risvegliandomi dai miei pensieri.

"Cosa?" mi giro e trovo Jameson, certo, di chi si doveva trattare in campo di poesie.

Faccio un sospiro prima di rispondere "Eri bravo a scrivere" rispondo sinceramente, col tempo è cambiato, molto, il carcere cambia le persone.

"Vedi che so scrivere ancora" e rièccolo, il solito Jameson sempre pronto a sparare una delle sue battute squallide.

"Comunque" dice sempre lui "Non sono tutte" in che senso

"Ne hai scritte altre?" chiedo sbalordita

"Tieni" mi passa una scatola, la apro e davanti a me ci sono centinaia di fogli con poesie e testi, questo si che è strano.

Prendo in mano il primo che capita e lo leggo:

"Ho imparato che non serve la droga che farmi sentire vivo, ma basti tu, mi sento felice, energico e il mio cuore batte forte come quando fai una maratona anche se sono stato solo accanto a te"

107

"Wow" sono senza parole, è molto, molto sdolcinato, non credevo che dalla mente di Jameson potessero uscire cose del genere.

Faccio anche caso al numero sul lato, 107, non capisco a cosa si riferisce.

"Non credere sia tanto speciale, ero piccolo"

"Quante sono?"

"222, una a settimana, ho iniziato a scriverle quando ero in riformatorio, quelle che hai tu non contano"

Scavo nella scatola e trovo anche un disegno, rappresenta un volto femminile, non faccio in tempo a capire a chi appartiene che me lo strappa dalle mani.

"Che ci fa questo qui" se lo mette in tasca.

"Chi l'ha fatto e soprattutto chi era?" sono troppo curiosa, la mia curiosità prima o poi mi ucciderà

"Non ti importa" risponde scontroso come sempre

"Jame che vuoi fare ancora lì" dice qualcuno da dietro "Vedi che ti cercano" mi giro e vedo Tristan in piedi.

"Digli che non vengo" non mi sarei mai aspettata una risposta del genere, non viene per restare con me? Non credo, avrà altri piani.

"Come vuoi, sappi che oggi sono più belle del solito" credo propio che a cercarlo erano delle ragazze, come al solito.

Tristan rientra dentro dopo che una ragazza l'ha chiamato. Prendo un altra poesia, poi un altra e ancora un altra. La leggo a bassa voce, quasi come un sussurro. Jameson rimane in silenzio mentre si fuma la sua solita sigaretta, poi un altra e un altra, non crede che tutta questa nicotina gli farebbe tanto male.

"Non credi di star fumando troppe sigarette?" gli domando

"Ne fumo una a ogni poesia che leggi" non pensavo, forse dovrei smettere