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Adel

Martedì 12, è tempo di diversi. Non pensavo che il mio messaggio si diffondesse così tanto, tutte le ragazze della scuola sono in top e pantaloncini, alcune infossano dei vestiti molto stretti, invece i maschi sono anche loro in pantaloncini, mancano due minuti precisi per poter entrare in classe, fortunatamente oggi fuori non fa molto freddo, c'è il sole e fa abbastanza caldo.

"Come ti permetti?" urla Ariana, questo è ciò che aspettavo

"A fare cosa?" rispondo

"A far vestire tutti così" urla, il suo bel visino bianco fi porcellana ormai è rosso, più del blush di Dior

"Tu come sei vestita in questo momento?" tutti gli occhi ricadono su noi due, e sul suo top blu, nessuno ha mai osato a mettersi contro di lei, è tempo di cambiare le cose

"Io posso, tu no, anzi voi non potete" urla ottenendo sguardi e urla d'odio dalla scuola

"Perché non possiamo?" sono curiosa di vedere che tipo di scusa utilizzerà per poterci ricordare che lei è la più ricca

"Perché ho detto no, poi con quei top dei cinesi dove volete andare" eccola, la solita frase che riceve anche questa volta urla d'odio soprattutto da gli alunni cinesi

"Che succede?" interviene qualcuno, non è la preside, mi chiedo che fine ha fatto

"Ares aiutami, non vuole ascoltare e mi sta insultando perché ho un top" urla Ariana a, aspetta ad Ares

"Cosa ma sei tu che stai facendo questo casino" interviene Leila difendendomi mentre io sono lì, muta a guardare come Ariana di struscia sul corpo di Ares in cerca di conforto, e lui la asseconda abbracciandola, che schifo

"Ares non l'ascoltare, non farei mai una cosa del genere" finge delle lacrime che bagnano la maglia bianca di Ares

"Andiamo bambina, andiamocene da qui" un dolere lancinante mi colpisce dritto al cuore, sento un crack, quella piccola parte di cuore che ancora gli voleva bene si è frantumata in mille pezzi, quello è il mio soprannome, o forse era il mio soprannome.

Se ne vanno e io rimango lì, immobile con il suono della campanella di sottofondo e gli alunni che entrano in classe, sono una completa idiota, i miei fratelli avevano ragione.

"Tutto bene Adel?" mi chiede Eve percependo il mio stato d'animo.

Non rispondo, non accenno un no e neanche un si, guardo Jack e Tyler trattenuti dall'impulso di andare da Ares e iniziare una lotta, ma non si accorgono di come sto io in questo momento, stanno pensando a me, mi vogliono difendere, ma allo stesso tempo non ci stanno pensando e consolarmi.

"Signorina Cook venga immediatamente qui" urla la preside, mi aspettavo una reazione del genere

Inizio a camminare e avvicinarmi di più a lei, sempre con la testa alta.

"Il suo comportamento è inaccettabile, si è appena meritata una sospensione di una settimana" me lo aspettavo "Ora voi andate in classe" urla ai miei amici e sono costretti a ascoltarla, lo fanno pure i miei fratelli dopo un mio cenno del capo.

Mi giro e vado verso casa, almeno mi sono saltata una giornata di scuola.

Tyler

Quel figlio di puttana, prima salva Adel, poi le regala pure un telefono e alla fine chiama con il suo nomignolo un altra, questo è fuori di testa propio.

"Vai in classe e non fare casino" dice Jack entrando nella sua, neanche lui crede a ciò che ha appena detto lo so, ma per ora lo voglio assecondare.

Vado in classe e stranamente non vedo il suo amichetto Tristan, poco mi importa, pure lui era un malato di mente.

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