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Adel

É così che morirò?

Mi chiedo cosa si provi a fare un ballo tra le fiamme.

Il calore del fuoco riscalda la mia pelle coperta dei dei semplici jeans e maglione verde.

Sono circondata dalle fiamma, dal colere rosso di esse in contrasto con il nero del fumo che riempie i miei polmoni impedendomi di respirare normalmente.

Sono in casa da sola, forse l'unica della grande palazzina che ha dato rifugio a molte famiglie compresa la mia.

Forse è così che morirò?

Inghiottita dalle fiamme che piano piano si espandono sempre di più.

Forse potrei scappare, ma ne vale la pena?

Forse dovrei urlare, cercare aiuto, ma ne vale veramente la pena?

Forse potrei aprire l'acqua e cercare sollievo, ma ne vale la pena?

La vita è troppo corta per poter prendere delle decisioni sensate, la vita è troppo breve per essere vissuta, qua l'è lo scopo della vita stessa alla fine?

Vendicarmi della gente?

«Ne vale la pena?»

Trovare un lieto fine?

«Ne vale la pena?»

Questa domanda mi circonda da molto la mente, che cosa vale la pena fare?

Soffrire tanto per un po' di vendetta, forse per questo vale, ma alla fine, i tagli rimarranno lo stesso no?

O passato tutta la vita nella mia bolla di solitudine.

Non ero sola, ma mi sentivo sola.

Eve, la mia piccola e dolce Eve, mi sono sempre sentita sicura con lei, ma in ogni caso quel sentimento mi sovrastava.

Non mi sono mai sentita a casa perché non ho mai capito cosa vuol dire sentirsi a casa.

E mentre anche la mia pelle si prepara a diventare cenere come i ricordi dentro questa casa, penso che sia destinata a questo, a non trovare mai la mia casa.

"Adel, Adel, ADEL" delle urla mi riempiono le orecchie, forze dovrei dire il timpano, che ne so, non sono mai riuscita a studiare l'orecchio, troppo complesso.

Non reagisco, non voglio reagire, non posso reagire, non riesco a reagire alle urla.

Il fumo riempie il mio corpo, i miei polmoni e il mio cervello incapace di comprendere ciò che sta succedendo.

"ADEL, ADEL" le urla continuano

Conosco quella voce, é una voce familiare, una voce di famiglia, e la famiglia vive in una casa, forse quella persona è la mia casa.

O forse il mio cervello sta diventando cenere, probabilmente è così.

"Adel rispondi ti prego, sei qui" continua quella familiare voce ad urlare.

Annuisco, sono certa non lo veda ma continua a farlo.

Si, il mio corpo è ancora vivo.

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