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"Può anche avere il profumo di Chanel ma l'odore di acido nella sua bocca continuerà a sentirsi"
                                                    AdelCook

Leila

Eccola lì, la ragazza più finta che io abbia mai visto, sia come aspetto fisico, come la madre ha gli zigomi rifatti, il naso perfettamente rifatto, il seno rifatto, è fatta di plastica.

Sembra una Barbie, una bambola fottutamente bella, con una vita perfetta, può avere tutto, un nuovo paio di scarpe? Eccole nel suo armadio, quel vestito che costa quanto il mio appartamento? Nuovo e splendente appena uscito dal negozio pronto per essere indossato solo un giorno e poi riposto nella sua immensa cabina armadio fino a quando sua madre non lo butterà.

Lei può essere tutto ciò che vuole nella vita, propio come Barbie, ma non sarà mai niente, non riesce a coltivare le sue passione, lei non si sporcherebbe mai le mani per poter avere un pezzo di pane perché lei non è abituata a tutto ciò, ha tutto a sua disposizione.

Per questo quando ha scoperto il mio umile e semplice lavoro ha iniziato a prendermi in giro. Ora eccola qua, davanti a me mentre dice le battute più squallide e meno divertenti, che però strappano quella risata finta ai suoi leccapiedi, pronti a fare tutto ciò che vuole lei per due privilegi in più.

"Allora, dov'è il mio panino?" dice con la sua solita risatina

Io le passò accanto cercando di ignorarla anche se l'impulso di tirarle un pugno in piena faccia e sporcargli quella maglia perfettamente bianca con il suo sangue salato mi opprime. Potrei anche lanciarle il caffè la prossima volta che si presenta al bar, meglio di no, ho bisogno ancora di un lavoro e Clarissa non credo mi perdonerebbe per aver sporcato la perfetta figlia dei Relish, la famiglia più ricca della città.

"Che succede? Che ti ha detto?" mi chiede Connor appena mi avvicino a lui

"Ha scoperto il mio lavoro e crede che sia una scusa perfetta per prendermi in giro" dichiaro al mio amico

"Sei messa male sappilo" dice con un ghigno, lui lo sa meglio di chiunque altro che non ho paura di nessuno, soprattutto di lei.

"Sto già tremando non vedi, ho paura che mi possa ancora prendere in giorno, mi potrei ammazzare dopo la sua scoperta" dico ironicamente, tutti sanno quale'e il mio lavoro e non me ne vergono affatto.

"Ti prego andiamocene da qui, non la sopporto più" dico dopo minuti di silenzio tra me e Connor mentre cerco nel mio incasinato armadietto i quaderni del giorno mentre ascolto le lamentele e le battutine della bimba viziata.

"Andiamo" dice prendendomi per il polso.

Mi porta in classe, nella mia di classe, sul serio? Tra tutti i posti propio qui.

"Sta per suonare la campanella, fai la brava e stai muta che sta per arrivare Lewis." con l'ultima frase mi raddrizzo immediatamente la schiena e vado nel mio banco contando a mente i minuti che mancano per poterlo vedere. L'unico professore simpatico, e bello.

Mi chiedo dove sia Camilla, non è ancora arrivata e non mi ha neppure salutato stamattina. Sicuramente non è in ritardo, odia esserlo. Non credo sia neanche assente oppure entri in seconda ora, quando succede mi avvisa sempre, per farmi rosicare ovviamente.

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