CAP 5: Approdo! L'avamposto di Verao

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Verao. Un'isola della Grand Line dove c'era l'estate eterna, e le persone vivevano sicure, confortate dalla presenza di un avamposto della marina lungo la costa occidentale dell'isola.

Essere inviati lì era per molti un colpo grosso, in quanto si trattava di un luogo dove molto raramente avvenivano problemi, e la vita scorreva priva e senza eventi significativi.

La consegna di alcuni criminali con una taglia era parte della routine tranquilla del luogo, quindi quando fu segnalata una nave con dei prigionieri a bordo in arrivo per la sera, non fu nulla di straordinario per i Marine lì stazionati.

Per quel motivo probabilmente, quando insieme ad alcuni normalissimi cacciatori di taglie dalla nave scese l'Ammiraglio Kizaru in tutta la sua gloria, le persone presenti all'avamposto sembrarono impazzire di colpo.

«Ammiraglio! Ammiraglio Kizaru, cosa ci fa insieme a queste persone?!»

«Presto, avvisate tutti, l'Ammiraglio Kizaru è venuto all'avamposto di Verao!»

«L'Ammiraglio è qui?! Preparate immediatamente un banchetto di benvenuto, chiamate gli uomini di riposo!!»

I Marines di grado inferiore schizzavano ovunque come impazziti, mentre quelli di grado più alto si erano incollati all'uomo, dritti sull'attenti e pronti ad ogni sua richiesta.

«Signore, siamo pronti a portare i detenuti in cella e preparare il loro trasporto ad Impel Down, signore!»

Disse uno di loro, a quanto pare il capitano a capo della base, seguito da un gruppetto di uomini armati di fucile che circondarono i prigionieri.

«Ottimo lavoro, allora li affido a voi.»

Rispose pigramente l'Ammiraglio, ricevendo sguardi pieni di ammirazione.

«Ammiraglio Kizaru, la cattura è stata convalidata, ecco a voi i documenti da consegnare alla banca per ricevere i soldi delle taglie!»

«Mmmh... la banca dell'isola possiede questa somma?»

«A... a malapena signore, ma se ne avete bisogno subito nessun problema, chiederemo un trasferimento di fondi dalle isole vicine per coprire la mancanza direttamente domani!»

«Oh, d'accordo. Grazie allora, potete andare. Verrò più tardi a fare un controllo dell'avamposto e... a tirare su il morale alle truppe, suppongo.»

«Oh... s-sì, sarebbe un immenso onore! Buona permanenza sull'isola Ammiraglio, la attenderemo con ansia!»

I militari si misero di nuovo sull'attenti, sbattendo i tacchi degli stivali d'ordinanza, prima di allontanarsi gridando a tutti i curiosi di lasciare spazio all'Ammiraglio Kizaru, cosa che fecero immediatamente.

Borsalino fece un sospiro, felice di essersi liberato dell'assedio, ma il suo relax durò poco.

Sentì degli sguardi puntati su di lui, e non erano altri Marine.

I Leoni del Paradiso lo stavano fissando con fare accusatore, ammucchiati in un unico punto ad alcuni metri di distanza.

«Non ci hanno nemmeno rivolto la parola.»

Commentò Bardolo.

«Già, neanche uno sguardo, gul.»

Rincarò Gulle.

«Mi chiedo anche se gli piaccia stare sulla nostra nave, visto che questo è il trattamento a cui è abituato...»

Si unì Vince.

«Deve essere bello essere al centro dell'attenzione, vero Ammiraglio? Così tanto da dimenticarsi chi è che si meritava gli elogi per la cattura...»

Affondò infine Leona, suscitando altri mormorii indignati rivolti verso L'Ammiraglio, facendo solo aumentare il suo divertimento.

La Leonessa delle Sabaody (BorsalinoxOC)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora