CAP 17: La missione di soccorso! Il vero volto di Fuoco

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Vince sedeva in silenzio in una gabbia posizionata al centro del ponte, legato con una grossa catena di agalmatolite e sorvegliato a vista da tre uomini armati. Non erano le umide prigioni di Adansonia, ma era comunque una cella.

La differenza, era che questa volta ci era entrato volontariamente per proteggere la sua famiglia, e gli bastava.

Il dubbio che lo attanagliava, era se gli altri si fossero salvati dallo scempio causato da Fuoco. Aveva fermato l'emorragia, ma erano comunque così mal ridotti che la loro sopravvivenza sarebbe stata determinata dalla loro forza di volontà e alla velocità con cui qualcuno li avrebbe trovati.

Per lo meno, di sicuro aveva salvato Leona.

Chiuse gli occhi, provando a figurarsela nella mente. Doveva essere già sveglia da un po', chissà come aveva reagito? Conoscendola, aveva fatto un gran macello e l'avevano dovuta bloccare da qualche parte, magari avevano pure avuto problemi a curarle le ferite. Probabilmente, si era prima accertata delle condizioni degli altri, prima di iniziare a progettare una qualche disperata missione di salvataggio nei suoi confronti.

Ma nessuno le starà dando retta, perché come al solito sarà troppo aggressiva e quei poveri isolani saranno più terrorizzati che preoccupati. Per una volta la sua testa calda è utile, almeno non sprecherà tempo per cercare di venire qui e rischiare di nuovo la vita...

Pensò sollevato, ritrovandosi persino a incurvare le labbra in un piccolo sorriso.

Potrebbe sempre chiedere all'Ammiraglio però.

Questo nuovo pensiero lo incupì subito.

Già, non c'era da dimenticare che sull'isola c'era lo stronzo imperdonabile che l'aveva fatta piangere. La possibilità era remota, ma... se Leona avesse chiesto aiuto a lui e per qualche motivo il vecchio avesse accettato?

«No, non esiste.»

Bisbigliò, riuscendo comunque a raggiungere l'orecchio di qualcuno.

«Parli già da solo, Vince? Va bene che hai qualche trauma legato allo stare in gabbia, ma così esageri amico!»

La voce di Fuoco gli arrivò forte e chiara. Vince inclinò la testa verso l'alto, incrociando lo sguardo vicinissimo dell'ex compagno, diviso praticamente solo dalle file di sbarre della gabbia.

«Spazio ristretto in cui nessuno può entrare, sbarre che mi offrono un primo livello di protezione, e catene che pesando sul mio corpo simulano una pressione da abbraccio stimolando le endorfine. In realtà credevo mi stessi dando un trattamento di favore, Fuoco.»

L'altro si mise a ridere sguaiatamente, sedendosi al suo fianco.

«Hihihi-hahaha! Accidenti Vince, sei uno spasso! Se tu fossi forte quanto le tue parole sono taglienti, saresti il combattente più forte dei Leoni del Paradiso! Dopo di me, ovvio!»

«Audace da parte tua presumere che fai ancora parte dei Leoni.»

«Ops, hai ragione! Questione di abitudine, cercherò di fare più attenzione...»

La conversazione fu interrotta dal suono di una de den mushi proveniente da una delle tasche di Fuoco.

«Scusa, devo proprio rispondere, fai il bravo okay?»

Chiese a Vince con un occhiolino, mentre accettava la chiamata e il viso della lumaca mutava, facendo apparire degli occhiali rosa ed un sorriso a trentadue denti.

«Joker, che piacere potervi sentire! Ho qui con me la persona di cui le avevo parlato, ed oltretutto ci sono delle ottime novità sui suoi poteri!»

La Leonessa delle Sabaody (BorsalinoxOC)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora