CAP 12: Destinazione! Double, l'isola dei due regni

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La notte prima, dopo quel lungo momento in cui Borsalino le aveva evitato la caduta e si erano guardati senza dire una parola, Leona si era velocemente congedata con la scusa del sonno, correndo via senza voltarsi indietro.

Aveva chiuso con forza la porta, il cuore che batteva così forte da rischiare di schizzarle fuori dal petto, sedendosi direttamente lì per terra, la schiena contro l'uscio.

«Oh no. Nononono. Io...»

Si coprì la bocca con una mano, sentendo come la sua pelle avvampava di nuovo, come quella volta a Verao. Solo che questa volta era scattato qualcosa di molto più profondo, una consapevolezza che stava cercando di tenere giù nel profondo, così arrogante da credere di poterla soffocare...

Quanto era stata stupida. La sua testardaggine l'aveva portata a spingersi sempre più oltre, sempre più al limite, ed ora le toccava guardare in faccia le conseguenze.

Mi sono innamorata di lui.

Formalizzare il pensiero le fece sentire una sensazione calda nel petto, e d'istinto strinse a sé le ginocchia.

«Ahh... ed ora, come farò a riportarlo indietro? Se non glielo dico, se ne accorgerà da solo, e se glielo dico, mi prenderà in giro per essermi fatta coinvolgere da una storiella. A meno che...»

Ripensò agli istanti prima. Come lui l'aveva guardata, sembrava così confuso... vulnerabile, forse? Magari anche lui...

«Pfft, ma figurati. Avrà fatto quella faccia perché ha visto la mia, probabilmente si capiva perfettamente a cosa stavo pensando, e non sapeva che dire.»

Si alzò, andandosi a lanciare sul letto, liberandosi solo delle scarpe e serrando gli occhi.

Dietro alle sue palpebre la figura dell'Ammiraglio continuò a farle compagnia, accompagnandola in una notte insonne.

***

Infine, il fatidico giorno dell'arrivo era arrivato.

Le indispensabili medicine per il dopo sbornia di Vince erano riuscite a far ricomporre in maniera più o meno decorosa gli uomini, reduci dalle grandi bevute della sera prima.

Con calma, fecero colazione insieme a Leona ed il loro ospite, per poi andare sul ponte a svolgere le solite mansioni, il profilo dell'isola ora stagliato netto davanti a loro. Una strana visione, praticamente due isole unite da una sottile striscia di terra, una primaverile e l'altra autunnale nonostante la vicinanza.

«Sai, credo di essermi perso qualcosa della serata di ieri, Fiamma.»

Commentò Fuoco, allungando i muscoli in preparazione di un po' di allenamento mattutino.

«Hohoho, anche i miei ricordi sono abbastanza offuscati, ci siamo spinti abbastanza oltre anche per noi!»

«Sì sì, ma vedi, c'è qualcosa che ho notato da prima che mi lascia davvero perplesso...»

Fuoco fece cenno a Fiamma di girarsi, attendendo che il fratello vedesse quello che intendeva prima di parlare di nuovo.

«Insomma, magari tu hai visto... ma quand'è che hanno litigato quei due?»

"I due" in questione, ovviamente erano Borsalino e Leona. A colazione si erano scambiati non più di un educato buongiorno, ed ora, nonostante non ci fosse nulla da fare se non attendere l'approdo, uno fumava in silenzio guardando l'isola, mentre l'altra stava a debita distanza con un'espressione di disagio sul volto.

«Che mi venga un colpo. Proprio ora che avevamo lasciato perdere, ecco che si evitano.»

Rispose l'uomo barbuto, grattandosi la testa confuso.

La Leonessa delle Sabaody (BorsalinoxOC)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora