CAP 14: Tradimento! I sentimenti infranti di Leona

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Leona sgranò gli occhi.

Non poteva aver sentito bene, doveva esserci uno sbaglio.

«D'accordo, grazie dell'informazione.»

Replicò Kizaru senza alcun cenno di sorpresa nella voce, facendole sentire la bocca improvvisamente arida.

«Il re comunque specifica che potete restare quanto volete, se la partenza è fissata domattina è solo perché ci è stato detto che avete fretta di tornare alle vostre competenze nel Nuovo Mondo, non per cacciarvi via.»

Si intromise Moule, sistemandosi il vestito con fare compiaciuto.

Leona fece un passo indietro, i suoi occhi incollati sul viso dell'Ammiraglio.

Lo sguardo di Borsalino invece era fissato sugli interlocutori, indecifrabile.

«Certo, capisco. Come avete detto devo partire domattina, quindi nessun problema, la vostra cortesia è stata ben apprezzata.»

Rispose calmo. Era solo un'emulazione del suo normale modo di parlare, non c'era cenno nella sua voce del suo tono scanzonato, ma per qualcuno che non lo conosceva, probabilmente la differenza era impercettibile.

«Bene! Oh un'ultima cosa per la signorina... la lettera per recuperare la vostra ricompensa è pronta, ve la consegneremo a festa finita. Con permesso...»

I due si profusero in un inchino, prima di lasciarli finalmente di nuovo soli.

Non ci fu nemmeno una parola per alcuni minuti, né Borsalino ebbe il coraggio di guardare la donna in faccia.

«Quando?»

Chiese lei alla fine, rompendo il silenzio con tono gelido.

«Quando hai saputo che non saresti tornato indietro con la Red Wings?»

«Ho ricevuto i nuovi ordini subito dopo essere salpati da Verao.»

«Oh... direi da un po' quindi. Ci credo che non sei sorpreso per niente.»

Leona fece un lungo respiro. Si sentiva intorpidita, ma soprattutto, incredibilmente stupida.

«Immagino che nei tuoi "ordini", non ci fosse la richiesta di avvisarci del cambio di piano, giusto?»

«È così.»

Il pavimento di pietra sotto di lei iniziò a scricchiolare. Il tono piatto e distaccato con cui l'uomo le stava rispondendo la stava facendo arrabbiare, sì, ma soprattutto, le stava spezzando il cuore.

«Certo, immagino... eseguire gli ordini, dare la colpa agli ordini, evitare i problemi, giusto? L'ho letto da qualche parte, com'è che la chiami... ? Ah sì, "giustizia vaga", questo è il tuo modo di fare, Ammiraglio.»

Per qualche motivo, con quell'ultima parola riuscì finalmente a meritarsi lo sguardo dell'uomo.

Uno sguardo non meno freddo della sua voce.

«Ti sei arrabbiata perché la nostra piccola avventura è finita prima del previsto, Leona? Perché in questo caso ti posso capire, anche io ho provato un certo fastidio...»

Si interruppe. Una crepa enorme zigzagò fino al bordo del balcone, facendo staccare parte della ringhiera.

«Già, immagino che perdere la tua troia personale prima del tempo deve essere stato traumatico.»

Rispose lei tagliente.

«Non è quello che sei. Non parlare in questo modo.»

«E allora che cazzo sono, Borsalino?! Tu... lo avevi detto subito, non rischiavi nessun coinvolgimento e così dovevo fare io... hai ragione, questi erano i patti... sono solo io ad essere nel torto, sono così stupida che...»

La Leonessa delle Sabaody (BorsalinoxOC)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora