CAP 9: Attacco dagli abissi! Il pesce-palla gigante

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Leona si svegliò lentamente in una stanza che all'inizio non riconobbe, insicura su come mai non fosse nella sua cabina.

«Sveglia sveglia, dormigliona~»

Era sdraiata su un fianco, per cui non poteva vederlo, ma la voce inconfondibile, ed il grande corpo che incombeva dietro di lei irradiando calore, le fecero tornare subito ricordare del perché non era dove credeva.

Aveva dormito nella stanza dell'Ammiraglio. O almeno, "dormito" era quello che aveva fatto più o meno dopo l'alba, quando finalmente erano crollati entrambi.

Eppure, dopo quelle che non dovevano essere molte ore, eccolo che già la importunava, e a giudicare dal tono sapeva anche perché.

«Scimmia ninfomane. Fammi dormire.»

Borbottò alla fine all'uomo dietro di lei, gli occhi ben chiusi. Lui di risposta le baciò il collo, dandole un leggero morso che le provocò un brivido.

«Eddai, smettila! Sono più sensibile appena sveglia!»

Rispose lei d'istinto, sapendo di aver fatto un errore l'istante dopo che le parole lasciarono le sue labbra.

«Oooh~? Ma che bella scoperta! Ecco perché sei così calda e morbida, e poi reagisci così beeene~!»

Commentò lui piano, praticamente un soffio nell'orecchi della rossa che sentì le sue lunghe dita esplorarle il corpo con trepidazione, decidendo infine con una mano di massaggiarle il seno, mentre con l'altra di indugiare sul suo clitoride.

Leona gemette chiudendo gli occhi, il corpo in fiamme.

Non era mai stata mattiniera, ci voleva molto tempo per lei per alzarsi e per scrollarsi di dosso la debolezza notturna, ma non era solo quello.

Appena sveglia, praticamente i segnali che riceveva dal suo corpo raddoppiavano di potenza, era come se sottopelle avesse migliaia di cavi elettrici pronti a scattare alla minima stimolazione, ed in quel momento a divertirsi a farli scattare, c'era l'uomo più dispettoso (ed arrapato) che avesse mai conosciuto.

«Lino... aspetta... aaah!»

Gemette di nuovo decisamente più forte, quando l'Ammiraglio inserì un dito tra le sue labbra, le altre intente a stuzzicare il suo clitoride.

«Ma guarda... a quanto pare sei davvero sensibile! Non ti ho quasi toccata, e già sei fradicia, Le-o-naaa~»

Iniziò a muovere il dito muovendolo avanti e indietro lentamente, godendosi la sensazione delle pareti pulsanti chiudersi bramose intorno ad esso.

Solo per quello, Leona era già vicinissima a venire, ma l'uomo non glielo permise, allontanando la mano all'ultimo.

«Maledizione, Lino!»

Protestò lei frustrata, ma prima che potesse dire o fare a altro, Borsalino sollevò una delle sue cosce, penetrando da dietro la sua figa bisognosa e provocandole un gemito tale da essere sentito per tutta la nave.

«Brava la mia leonessa~ Non è meglio venire con un cazzo che con un dito? ~»

La donna non rispose, ma non ce n'era bisogno. Stava vedendo le stelle e la sua vocalità in quel momento lo faceva capire per bene. In quella posizione poteva vedere il rigonfiamento del membro di Borsalino nel suo addome, scivolare avanti ed indietro sotto la sua pelle a mandare ondate di piacere che stavano velocemente materializzando il suo orgasmo, che esplose poco dopo.

Anche l'Ammiraglio finì poco dopo di lei, rilasciando la sua venuta in profondità e facendola sentire ancora più piena.

«Aah~, una sveltina è sempre il modo migliore per iniziare una giornata, non troviii?»

La Leonessa delle Sabaody (BorsalinoxOC)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora