CAP 16: Il ragazzo col lenzuolo, Vince e Leona

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-8 ANNI PRIMA-

«Vince, vieni il capitano ti chiama!»

La voce roca riecheggiò come un eco tra i tetri meandri della prigione, facendo sussultare il ragazzino dai capelli scuri collocato in una delle celle. L'area era praticamente una caverna naturale, con muri di pietra freddi ed umidi costellati da muschio ed altre piante in grado di crescere in quella zona scarsamente illuminata solo da fiaccole.

Un uomo rientrò nel suo campo visivo, mostrandogli un ghigno sdentato mentre puntava gli occhi sul giovane magro avvolto da un lenzuolo lurido, la schiena praticamente incollata alla parete.

«Sempre nel tuo angolo, vero? Tanto lo sai che possiamo sempre prenderti!»

Lo sguardo del ragazzino si fece gelido, facendo ridere l'altro mentre si frugava in una tasca, estraendo la chiave della cella. Quando l'uomo entrò, una volta che fu abbastanza vicino al giovane prigioniero il lenzuolo gli venne lanciato contro, dando l'occasione al ragazzino di scattare verso la porta aperta.

Appena prima di arrivare però, fu prontamente preso per i capelli ed inchiodato al suolo.

«Sempre che provi a scappare, non sei stufo dopo 4 anni? Non te ne andrai mai da noi, fai parte della ciurma!»

Disse l'altro, trascinandolo fuori mentre Vince si dimenava come un gatto infuriato, ricevendo alla fine un pugno nello stomaco che gli mozzò il fiato lasciandolo inerme.

«Stai buono. Se ti ammazzo, il capitano poi se la prenderà con me.»

Venne trascinato su per le scale, dove l'umidità e la pietra lasciava spazio ai marmi del palazzo dove era rinchiuso.

Adansonia, la sua isola natale, era stata presa d'assalto 4 anni prima dai pirati. Questi avevano ucciso il re e la regina, ed il loro capitano era salito al trono come re fittizio da allora. Sempre nello stesso periodo, i pirati avevano messo a ferro e a fuoco tutti i villaggi, compreso quello dove lui viveva come orfano mantenuto dalla gente locale.

Un orfano sacrificabile, visto che i villeggianti lo avevano venduto a loro in cambio della vita, rivelando i poteri del suo Frutto del Diavolo.

«Eccoci qua, vedi di essere educato questa volta!»

Commentò il pirata, una volta arrivati davanti alla sala del trono. Vince non rispose, lo sguardo truce puntato per terra mentre varcavano la soglia in un salone ricco di sfarzo e di persone che bevevano e mangiavano.

«Oooh, Vince! Che piacere averti qui con noi!»

Tuonò l'uomo seduto scompostamente sul trono, circondato da ragazze scarsamente vestite che ridacchiavano. Anche gli altri smisero di parlare tra di loro, dando tutta l'attenzione a Vince tra risatine e commenti sottovoce.

«Lars, lascialo andare. Non vorrei che si sentisse trattato come un prigioniero!»

Commentò il capitano, causando altre risate. Era un uomo giovane, con lunghi capelli neri ed il fisico possente, il viso solcato da un sorriso crudele.

Con la coda dell'occhio, Vince vide che una delle donne che lo circondavano aveva delle manette di agalmatolite ai polsi, ed era seduta a gambe incrociate guardandolo in cagnesco.

«Ragazzo mio, scusa se ti ho chiamato prima del solito oggi, ma ho un problemino che solo tu puoi risolvermi. Vedi...»

Indicò proprio la rossa ammanettata, che provò con uno scatto a staccargli il dito con un morso, facendolo schivare appena in tempo.

«Devi piantarla! Ecco, come vedi ho catturato quest'intrusa che vagava per il regno, a quanto pare è una cacciatrice di taglie che sperava scioccamente di prendere la mia testa...»

La Leonessa delle Sabaody (BorsalinoxOC)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora