CAP 13: Celebrazione! La dichiarazione della dama di luce

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Il viaggio in carrozza per Kizaru fu infinito.

La sua mente continuava a vagare, anche più del solito, e sapeva benissimo qual era il motivo.

Non riusciva a smettere di pensare alla rossa che aveva rapito il suo cuore.

Eppure, alla sua età aveva rinunciato da un pezzo a cose simili. Aveva dedicato alla Marina buona parte della sua vita, i giorni in cui pensava che per lui ci potesse essere altro se non la divisa erano un lontano ricordo.

Eppure...

Quella donna gli aveva fatto pensare che forse, per lui c'era ancora qualcosa. Qualcosa che lo potesse rendere genuinamente felice.

Se solo avesse potuto dirglielo... ma era impossibile. Non era nemmeno stato onesto con lei, ancora pensava che il loro viaggio non fosse finito, quando invece la cerimonia imminente sarebbe stato l'ultimo incontro tra di loro.

Probabilmente è per il meglio.

Pensò. Se l'avesse odiato, dopo essere congedata con una stretta di mano ed una lettera per il compenso, almeno sarebbe stato più facile dimenticare per tutti e due.

Era una mossa da codardi, ma in quel momento, col tempo ormai ridotto agli sgoccioli, gli sembrava l'unica opzione rimasta.

«Signor Ammiraglio?»

Lo ridestò dai suoi pensieri la voce di uno dei due emissari, l'uomo di cui si era già dimenticato il nome.

«Siiiì?»

Chiese pigramente, notando che il movimento era cessato.

«Siamo arrivati al castello signore, se vuole seguirci, la portiamo dal re!»

«Dal re e dalla regina.»

Sottolineò l'altra, una dinamica che a quanti pare i due avevano spesso. A Borsalino i due non interessavano minimamente, per cui una volta indicata la strada si mise a camminare senza aspettarli, mentre loro annaspavano per seguire le lunghe gambe dell'Ammiraglio.

«Il... il signor Ammiraglio sa già per caso della situazione dei regni di Double, o le servono delle informazioni?»

Chiese annaspando ancora l'uomo, forse un modo per far rallentare l'altro, cosa che non avvenne comunque.

«Mmmh... duuunque... se non sbaglio quest'isola aveva solo un sovrano circa 150 anni fa, ma poi accadde che lui e la regina divorziarono e la donna per ripicca decise di prendersi una metà dell'isola, e da allora è una sorta di tradizione che re e regina non regnino insieme, ma separati ognuno nella sua metà, dico giusto?»

Sia l'uomo che la donna sgranarono gli occhi meravigliati.

«E... esatto signore! Siamo onorati che vi siate interessati tanto alla nostra storia!»

«È una procedura normale, abbiamo informazioni di tutte le isole sotto la protezione del governo mondiale.»

Rispose lui senza darci troppo peso, ritrovandosi davanti al grande portone centrale che due guardie aprirono leste per il suo passaggio.

All'interno, il salone era quello che ci si poteva aspettare da una monarchia povera, ampio ma quasi vuoto. Ad accoglierlo c'erano altre guardie e delle cameriere, tra cui una anziana che fu chiamata da parte dall'emissario uomo.

«Beluga, vieni un secondo cara.»

«Sì signor Moule, vi serve qualcosa?»

«Vedi, tra poco dovrebbero arrivare degli altri ospiti. Si tratta della scorta dell'Ammiraglio Kizaru, ci è stato richiesto che partecipino alla cerimonia e... avrebbero bisogno di una "sistemata", per così dire.»

La Leonessa delle Sabaody (BorsalinoxOC)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora