- 8 - A Kind Of Magic

38 5 45
                                    

«Ecco dove avevo già visto quel professor Boccaccio! E anche Aziz... erano nel programma di un intervento poche settimane fa» esclamò Sleeld travolto da un'epifania. Subito dopo impallidì e, sollevando le sopracciglia bionde, sbarrò gli occhi. I suoi amici dell'Assemblea lo guardarono affascinati dalla rarità dell'evento: aveva la faccia di una persona completamente sveglia. «Accidenti, se avessi saputo come stavano le cose con Flavio... accidenti! Non gli avrei certo fatto passare una mattinata così...»

Wilol gli diede una pacca sulla spalla. «Ah, sei stato tu allora? Certo che l'hai fatto incavolare di brutto, gli hai servito una giornata davvero sfigata. L'hai messo dell'umore giusto per rivedere Flavio, eh? Ben fatto Esecutivo!»

Cronquit sorrise placido a Sleeld. Il suo aspetto era rappacificante nei limiti che le sue pupille nere circondate da grigio e sovrastate dai capelli rossi e appuntiti glielo permettevano. «Rilassati, è stato per evitare proprio questo tipo di influssi da parte tua che ti abbiamo tenuto all'oscuro del Piano.»

Sleeld strinse la mandibola, corrucciato. Anche Kidhe aveva il volto distorto dal dubbio.

«Ehm...» tentennò il presidente, «siamo sicuri che stia andando tutto bene?»

«Il piano procede con successo, signore» confermò il computer.

Tranquillizzato dalla risposta, Kidhe si impietosì nei confronti di Boccaccio e volle sapere da Sleeld perché avesse deciso di torturare il professore. «Puoi mostrarci più dettagliatamente quell'intervento? Ho voglia di credere che non si sia trattato di un attacco di sadismo...»

Sleeld aveva l'aria di qualcuno appena svegliatosi da un sogno meraviglioso. «Mi era sembrato così... bello... armonioso» disse cercando di accarezzare ancora quel sogno, poi fece ritorno alla realtà in cui i professori hanno la peggio in qualunque negoziazione, comprese quelle con gli immigrati irregolari che si danno al commercio abusivo. «Ho dovuto cogliere quell'occasione, non la potevo mancare» si giustificò. «Guardate!» disse indicando la zona di proiezione. Il computer supportò prontamente l'esecutivo con schemi e grafici dell'intervento.

«La consegna che mi avevate dato era far entrare Boccaccio nella rosticceria tra la mattina e il tramonto di sabato o di domenica. Un intervento di questo tipo richiede normalmente una decina di forzature probabilistiche, di potenza media intorno all'80%, ed effetti collaterali neutri sul benessere psicologico globale del pianeta...»

Cronquit fece un sommario calcolo mentale prima di annuire. «Sì, questi requisiti sono in linea con il lavoro associato a interventi di media complessità come questo» confermò.

«...io invece» continuò Sleeld con disillusa fierezza, «ero riuscito a trovare il modo di completare l'intervento con sole tre forzature probabilistiche, tutte del 50% di potenza.»

«Notevole!» esclamò Riklev scostandosi i fluenti capelli castani dal viso, «è praticamente un intervento a contaminazione nulla!»

«Esatto, è come se non fossimo intervenuti affatto» evidenziò Sleeld. «Per amore dell'eleganza, questa era una soluzione obbligata, ma non è stata l'eleganza la ragione che più mi ha spinto a seguire quest'approccio. L'effetto collaterale sul benessere psicologico globale era sbalorditivamente positivo.»

«Sì, fattelo dire da Boccaccio quanto è stato positivo!» commentò Wilol.

Sleeld lo guardò come se si trattasse di un malato vittima di allucinazioni. «Con quest'intervento sono state salvate le vite di quattro persone.»

«Straordinario!» si meravigliò Cronquit. «Più che eccezionale, una circostanza simile è incredibile!»

«Sleeld, che dirti, sei stato davvero bravo» riconobbe Riklev. Il suo sguardo d'ammirazione era avvinto dalla curiosità. «Puoi farci vedere adesso come hai fatto? Kidhe...»

Futuro di Scorta - ProiezioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora