- 11 - Un uomo senza importanza

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Quando la mattina di capodanno Flavio si era svegliato, aveva quasi avuto la sensazione che fosse un giorno come gli altri. Quel che glielo aveva reso diverso non era stato il colore rosso con cui erano indicati i giorni di festa sul calendario terrestre, ma il messaggio di auguri che Claudia gli aveva inviato:

"Felice anno nuovo! Chiamami appena puoi x la vacanza. Baci!"

Il messaggio era stato inviato a notte fonda: ne dedusse che Claudia aveva festeggiato fino a molto tardi. Flavio ovviamente dormiva da un pezzo e così la mattina di capodanno si era svegliato presto. "Chiamami i primi di gennaio" gli aveva detto Claudia l'ultima volta che si erano visti. Se la ricordava bene, quella frase. Ora il messaggio diceva "chiamami appena puoi".

Era primo mattino e Flavio non aveva ancora fatto colazione, ma aveva dormito bene e si sentiva riposato. Morso dall'ansia, titubò nella consapevolezza che Claudia a quell'ora stava dormendo e aveva ancora parecchie ore di sonno da recuperare. Ma non ce la faceva ad aspettare, non quando Claudia costituiva l'unico pensiero che gli permetteva di lasciarsi alle spalle il recente fallimento accademico. "Appena puoi" aveva scritto. Tanto gli bastò per giustificarsi.

«Pronto...» gli rispose la voce di lei, impastata dal sonno e dalla svogliatezza.

«Eh... ciao Claudia, come stai?»

«Ma chi è?» chiese rauca dallo stordimento.

«Sono Flavio...» disse presagendo di aver già compromesso la conversazione.

«Ehi! Ciao!» squillò Claudia. La sua voce era parsa svegliarsi di colpo per divenire affettuosa e melliflua. Flavio sentì il cuore gonfiarsi e mettersi a palpitare con foga. Erano cose come quella ad averlo fatto innamorare di Claudia: riusciva sempre a sorprenderlo con una gentilezza improvvisa e genuina, con una spontaneità seducente. «Felice anno nuovo, auguri!» esclamò entusiasta.

Flavio si sentì come in ritardo sul dialogo e ancora più impacciato rispetto a prima.

«Grazie, auguri anche te. Ti ho chiamata per quella cosa di... sai, a proposito del messaggio che mi hai mandato...»

Non gli riusciva molto bene stare al telefono con le persone, ancora meno quando si trattava di ragazze. L'impresa risultava oltremodo ardua se poi la ragazza in questione era quella di cui era innamorato da anni.

«Flavio, ci tocca cambiare programma» annunciò concitata. Flavio ebbe l'impressione di sprofondare e di sprizzare sudore freddo da ogni poro della testa. «Io sono già a Valdaora, quindi non posso più portarti qui... è un peccato perché mi sarebbe piaciuto fare il viaggio con te...»

«Eh... ah... beh...» articolò il balbuziente innamorato con quel poco di laringe che ancora non si era irrigidita.

«Ho già sentito degli amici, ti passano a prendere loro. C'è anche Cristina, ho saputo che vi siete conosciuti, no?»

«Sì, ci siamo incontrati in facoltà e...»

«Dai, stupendo!» interruppe Claudia allegra. «Così almeno viaggi con qualcuno che già conosci. Gli ho detto di passare da te domani mattina. Ti va bene?»

«Sì certo, nessun prob...»

«Guarda, gli ho detto che vivi agli alloggi universitari. In ogni caso gli ho lasciato il tuo numero di cellulare. Per qualunque cosa vi sentite voi, okay?»

«Bene... eh, grazie...»

«Bene allora! Ti aspetto domani, non vedo l'ora. Ti mando un bacio.»

«Ah... un bacio anche a te!»

Il cuore di Flavio terminò il suo giro sulle montagne russe, la gola tornò a far circolare l'aria ordinatamente e i pori decretarono la fine delle ostilità con il mondo esterno.

Futuro di Scorta - ProiezioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora