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Come sta andando tesoro? 》La voce dolce e calma della donna parlò dall'altra parte del telefono arrivando facilmente alle orecchie di Changbin che rispose a quella domanda con il semplice "tutto bene". 《 Che state facendo?

Changbin si voltò indietro per vedere cosa stessero facendo gli altri ragazzi, e quando vide Seungmin rincorrere con una padella in mano Jeongin, Felix tranquillamente seduto sul divano insieme ad una scatola di DVD, Minho al telefono a scorrere probabilmente tra i post della sua home di Instagram, Chan che cercava di fermare Seungmin dallo picchiare Jeongin per avergli rubato l'ultimo budino e Hyunjin e Jisung che semplicemente si godevano la scena commentando il tutto, rispose a sua madre: "Uhm... niente di che, come al solito."

Sua mamma sospirò, forse stanca per la lunga giornata di lavoro o forse per altro. 《 Come al solito. 》 Ripeté le parole del figlio mentre se ne stava seduta sul sedile della sua auto che aveva parcheggiato da svariati minuti.

"Felix sta decidendo che film guardare." Disse poi ricevendo un sorriso da sua mamma -- la donna sapeva che non lo poteva vedere, ma il sorriso che fece era così grande e luminoso che sperò che Changbin potesse vederlo da lassù.

Dai, che bello! Raccontami poi com'è il film!

Changbin sospirò pure lui improvvisamente stanco, non sapeva dire come mai avesse rilasciato quel suono, ma infondo anche lui non riuscì a nascondere un leggero sorriso. "Vabbé mamma, devo andare."

D'accordo tesoro, fatti sentire quando puoi.

Un bacio, un "ti voglio bene" ricambiato in un sussuro da Changbin ed infine, un semplice ciao prima del termine ufficiale di quella chiamata improvvisa.

"Sembri meno scontroso con tua mamma adesso." Chan, che fino a poco fa correva dietro Seungmin e Jeongin, ora si era avvicinato a Changbin. No, non si era affatto permesso di origliare la conversazione che era avvenuta tra di lui e sua madre, ma facendosi sempre più vicino per avvertirlo che Felix aveva finalmente scelto che film guardare per passare il tempo non aveva non potuto ascoltare ciò che stesse dicendo e l'intonazione che udì, rilassante, lo fece sorridere.

Il rapporto madre-figlio che aveva Changbin con la donna che l'aveva dato al Mondo era andato pian piano scemando negli anni, e ciò che prima erano semplici discussioni alla fine erano diventate rumorose litigate.

E chi ci poteva essere dietro tutto questo se non un uomo che lui personalmente aveva visto sì e no due volte e che aveva detestato con tutto se stesso?

Sua mamma l'aveva completamente dimenticato e abbandonato ogni maledetto giorno nella loro dimora per andarsene da colui che reputava un "amico". Changbin non aveva mai pensato che quello fosse solo un amico.

Si era sentito messo da parte, cavolo se era stato messo da parte, lasciato in un angolo buio della sua camera da letto ad aspettare che sua madre tornasse. Era sempre fuori sia per il lavoro e sia per vedere quel tizio di cui ora nemmeno si ricordava nome e volto. Si era ritrovato in piena notte in completa solitudine ad aspettare che sua madre inserisse le chiavi nella serratura della porta e le girasse, ma quando lo faceva sperava che se ne tornasse indietro perché nonostante lui si preoccupasse per lei, lei non lo degnava nemmeno di uno sguardo. Sembrava avesse completamente rimosso suo figlio dalla sua vita.

E Changbin iniziò ad odiare talmente tanto quella situazione che si era totalmente disinteressato di sua madre. Ora non la aspettava più sveglio fino a notte fonda, ora non le rispondeva più ai messaggi o alle chiamate, ora non usciva più con lei. Ora, usciva solo con il padre.

Oh, guai se usava uscire con il padre.

"D'accordo Changbin, vai a fare la famigliola felice con tuo padre e la sua compagna." La sentiva dire il più delle volte. "Tanto sono sicura che se muoio nemmeno vieni al mio funerale."

Nessuna di quelle parole l'aveva smosso. Qualsiasi cattiveria del genere dicesse sua madre la faceva scivolare via dalle spalle.

E sua mamma? E sua mamma aveva capito forse troppo tardi che aveva ormai perso suo figlio, ma stava cercando di fare del suo meglio per riprendere i rapporti anche se Changbin lo rendeva difficile -- ed aveva tutte le ragioni del Mondo.

Changbin si infilò il suo Samsung in tasca e si girò completamente verso Chan. "Forse le cose stanno migliorando, ma non l'ho perdonata ancora. Mi è difficile farlo dopo gli ultimi tre anni."

Ancora, Chan sorrise. "È già qualcosa, no?"

Changbin stava per rispondergli ma un urlo fece spaventare entrambi così come il resto del gruppo che si era riunito nel salotto. "Non toccarmi!" Aveva gridato Jeongin mentre si allontanava da Seungmin, annaspando.

Tutti i presenti avevano assistito alla scena sconvolti dal comportamento insolito di Jeongin, o forse non proprio per Changbin, Minho e Chan. Jeongin era solito rifiutare ogni segno di contatto fisico, ma Seungmin gli aveva solo afferrato il braccio, nulla di più. Allora perché aveva avuto quella reazione eccessiva?

Seungmin, d'altro canto, non comprendeva i movimenti dell'amico ma aveva comunque lasciato andare la padella per terra e aveva preso ad allontanarsi dal più piccolo tra tutti per non spaventarlo maggiormente -- riusciva a leggere il terrore con cui Jeongin lo fissava e questo procurò solo grandi crepe sul suo cuore. Non voleva terrorizzare Jeongin, non voleva terrorizzare nessuno.

"Ehi, scusami, non volevo. Non credevo odiassi così tanto il contatto..." Aveva detto Seungmin dispiaciuto, con le braccia lungo il corpo e le labbra ricurve all'ingiù. Aveva guardato Jeongin allontanarsi ulteriormente da lui fino a che non aveva iniziato a calmarsi e riprendere il controllo di sè, ora con il respiro più o meno regolare.

"... Scusami hyung..." Un mormorio, un semplice mormorio fuoriuscì dalla sua bocca prima che le sue gambe si mossero veloci verso le scale sotto lo sguardo attento di tutti, ma soprattutto quello di Felix.

Felix aveva già da tempo il presentimento che ci fosse qualcosa di molto più di un semplice ragazzino ciclato dietro a Jeongin, ma non aveva mai indagato affondo. Beh, ora sembrava che fosse giunto il momento di mettere sù il suo cosplay di Sherlock Holmes e di scoprirne di più ma, Non ora Felix, si era detto.

"Magari è meglio se lo lasciamo da solo per un po', più tardi gli parleremo." Disse il proprietario di casa per poi puntare il suo sguardo su Seungmin. "Gli parlerai." Si era auto-corretto.

Erano solo le nove e un quarto della sera del ventitré dicembre, oltre a quella piccola scenetta cosa mai sarebbe potuto succedere?

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