Sevda. 1

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Il primo incontro...

Era lì che lo vidi per la prima volta. Stava facendo sesso con una delle sue amanti. I gemiti e le urla che uscivano da quella stanza attirarono la mia attenzione. La porta era socchiusa lasciando uno spiraglio aperto per osservare il peccato che stava essendo consumato. Mi feci il segno della croce "Dio perdonami" sussurrai e senza poter aspettare oltre guardai attraverso quel piccolo spiraglio. Ero così giovane e curiosa una peccatrice ma ingenua in realtà.

Quello che vidi fu una scena erotica che mi sconvolse. L' uomo possedeva la donna con voracità, spingendo la sua enorme virilità dentro di lei. Le sue grosse mani gli circondavano il collo tenendolo stretto. Potevo sentire il rumore dei colpi che riecheggiavano nella stanza. Ero affascinata e spaventata allo stesso tempo ma non riuscivo a smettere di guardare. Le mie mani tremanti stringevano la piccola croce che portavo al collo.

Il corpo di quell' uomo era così bianco, piccole perle di sudore sulla sua pelle lo facevano brillare alla luce fioca della luna. I capelli neri e lunghi, danzavano davanti al suo viso, gli davano un aspetto selvaggio ma di classe era quasi surreale.

È così che Eva fu tentata nel giardino del Eden?

Poteva esistere davvero un uomo così bello?

Sembrava un creatura nata per sedurre e portarti alla perdizione.

Il demonio.

Sevda! - saltai per lo spavento e andai a sbattere contro la porta che si chiuse con un forte botto.

Guardai il tutto con orrore e il panico più assoluto e se lui fosse uscito dalla stanza?!Se mi avesse vista?

-Sevda! - la persona che era venuta a cercarmi si avvicinava sempre di più. Feci del mio meglio per darmi un contegno, mi sistemai i vestiti e mi allontanai velocemente dalla porta, ma non riuscivo a togliermi dalla mente quelle immagini peccaminose.

-Sevda! Dov' eri finita? È da un ora che ti cerco! -

-Scusami Odessa, temo di essermi persa. -

Dissi con imbarazzo. Odessa era la governante di quel grande palazzo. Una donna molto saggia, ebbi l onore di conoscerla tanto tempo fa, era la cara amica della mia defunta madre. Mi si avvicino con aria curiosa e mi spinse leggermente la spalla con la sua, con un espressione civettuola sul viso - Hai sentito anche tu, vero?. - senti la vergogna riempirmi le guance di fuoco e dissi - No, no! Non ho sentito nulla! Adesso dovresti mostrarmi dov'è la mia came-ra! Per favore! - dissi cercando di nascondere il mio imbarazzo e lei stava per farlo ma la porta da dove prima avevo sbirciato sì aprì.

Un uomo con un aura imponente uscì dalla stanza con addosso solo una vestaglia blu di seta. Il viso ancora imperlato di sudore per il peccato che aveva appena commesso, i capelli neri umidi gli incorniciavano un viso perfetto, quasi angelico. Un volto veramente bellissimo. Ne rimasi incantata. Aveva come un energia magnetica alla quale non potevi resistere. Per un attimo dimenticai di respirare per la sua immensa bellezza. I suoi occhi a mandorla così profondi e brillanti,era come perderti in una notte stellata. Lei sue labbra rosse come ciliegie mature e forse così gonfie per i troppi baci appassionati con la sua amante, disegnavano un cuore perfetto sul suo viso di porcellana . Gli angeli del paradiso sarebbero stati gelosi nel vederlo.

Ma non appena ricordai cosa nascondeva sotto quella vestaglia, il mio sorriso svani e senti di nuovo il fuoco della vergogna assalire le mie guancie.

Non c'era nessun paradiso solo un peccatore con il volto di un angelo.

-Odessa! - corse da lei passandomi accanto, lasciando una scia di profumo che mi investi completamente i sensi. Abbracciò Odessa che ricambio calorosamenre -Mio Signore! Non dovreste più comportarvi come un bambino! Lo ammoni dolcemente accarezzandogli i capelli. Lui si stacco leggermente dall' abbraccio - Non posso salutare la mia donna preferita?! - disse pieno di gioia - Ma piantala! - disse Odessa dandogli uno schiaffetto in testa - Piuttosto ti presento la nuova ragazza che si prenderà cura dei tuoi pasti da domani in poi. - si voltarono entrambi verso di me e sarei voluta scomparire. L' uomo mi osservò silenzioso, finché si avvicino con passo lento verso di me, più si avvicinava più mi sentivo piccola, era così imponente sulla mia piccola statura.

Mi sorrise e allungò la mano verso di me, il mio cuore perse un battito - Benvenuta. Io sono Bastien. - guardavo la sua mano sconvolta senza sapere cosa fare. La mia mente era decisa a non dimenticare cosa stavano facendo quelle mani solo pochi minuti fa. Avvampai. Il mio viso era sicuramente di nuovo in fiamme. Lui si avvicino ancora e prese la mia mano con dolcezza accarezandola con il pollice - Va tutto bene.Prenditi il tuo tempo, possiamo conoscerci un altra volta. - la sua voce era calda e confortevole come il suo tocco, non c'era nulla di volgare in lui.Il suo sorriso era così ammaliante e ipnotico. Lo guardai allontanarsi fischiettando allegramente.

-Ah che ragazzo adorabile! - esclamò Odessa.

-Dai su, ti faccio vedere la tua stanza. -

Ma era come se la mia mente si fosse svuotata di colpo.

Mi sentì avvolta da una fitta nebbia che non voleva lasciarmi andare. Un calore che non avevo mai provato invase il mio corpo. Mi chiesi se sapesse che lo avevo visto. Forse era solo un gentiluomo che non voleva mettere in imbarazzo una giovane ragazza, ma c'era qualcosa che mi attirava verso di lui e non era per la sua gentilezza o bellezza era qualcosa a cui non sapevo dare un nome.

-Sevda! -

Odessa mi scosse afferrandomi le spalle - Cara! Andiamo. -

Mi voltai per seguirla ma in quel istante avverti la sensazione di qualcuno che mi osservava. Sentivo come mille spine lungo la spina dorsale. Un strana sensazione mi invase di nuovo,ma quando mi voltai non vidi nessuno.

Il mio sole di mezzanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora