Ero io che avevo fermato l' amico stregone di Bastien. Ero io che andai da lui per chiedergli qualcosa.Ormai avevo capito che in me c'era qualcosa che non andava. I miei incubi, spariti di recente, mi avevano così travolta da farmi credere che se avessi amato qualcuno, sarebbe davvero morto. Ma come faccio a stare con lui senza innamorarmi? Piansi molte notti mentre cercavo di combattere il mio cuore. Sapevo che con Bastien avrei potuto trovare quel amore che non avevo mai sperimentato ma allo stesso tempo sapevo che non potevo amarlo. Non volevo ferirlo più di quanto già non lo fosse. Guardare le sue ali in quello stato era stato straziante, questo mi faceva capire che anche lui aveva sofferto, che anche lui aveva un passato oscuro e di cui faceva fatica a parlare.
La gente potrebbe chiedersi: Perché non hai paura? Perché non ti sconvolge che esista un essere come lui? Dovrei urlare, scappare e non desiderare il suo tocco o le sue attenzioni ma la realtà è che era come se sapessi già tutto questo. Da quando ero entrata in quel palazzo, avevo sentito quel calore e quella sicurezza che avevo sempre cercato. Quindi non importava che aspetto avesse Bastien,per me sarebbe stato sempre la creatura più bella che avessi mai visto. Non importava se si nutriva di sangue, se doveva uccidere per nutrirsi, non importava se era l angelo che mi avrebbe accompagnato alla morte. Lo avrei abbracciato con tutte le mie forze perché mi aveva dato una casa,un rifugio. A un estranea, a un essere inutile che non poteva dargli nessun beneficio. Mi aveva ascoltata e non mi aveva fatto domande. Perché avrei dovuto fargli domande?
Perché non potevo accettarlo semplicemente per quello che era?...
Difetti e pregi. Bontà e malvagità.
Mi sembrava più umano di tanta gente che avevo avuto la sfortuna di conoscere.
Così un giorno mentre leggevo seduta in giardino, senti Odessa parlare con Bastien dell' arrivo di Victor . Senti Bastien dirgli di tenermi lontana da quell' ala del palazzo finché Victor non se ne sarebbe andato. Ma non avrei perso quell' occasione. Forse lui avrebbe potuto aiutarmi, in realtà lo speravo veramente.
***
Una sera mentre stavo preparando la mia triste cena solitaria, Bastien entro in cucina facendomi sobbalzare per lo spavento, non era solito farlo ma dopo il nostro primo bacio, ogni occasione era buona per cercare un contatto. Quel contatto che ci faceva stare bene come racchiusi in una sfera magica lontani dal mondo e dal tempo.
Mi abbracciò da dietro per calmarmi poggiando il viso sul mio collo. Mi lasciò un tenero bacio che mi fece rabbrividire. Non potevo continuare a tagliare i peperoni mi sarei tagliata un dito . Non ero abituata a tutto questo.Mi vergognavo ma volevo ogni cosa di quell' uomo meraviglioso.
- Signore. - si strofinava come un gatto su tutto il mio corpo - Mm..? - le sue mani stringevano i miei fianchi spingendoli verso la sua eccitazione. - Signore? Quando mi chiamerai per nome? Non siamo ancora abbastanza intimi, vero? Abbiamo saltato alcune tappe. - mi chiese mentre tormentava il mio collo con piccoli baci e morsi per poi leccarlo lentamente. - Mi chiedo... se qualcosa potrebbe renderci più intimi... Così da farti dire il mio nome spontaneamente . -
La sua mano scese lentamente verso la mia intimità e trasali quando mi sfioro appena ma non mi diede neanche il tempo di reagire, perché mi ritrovai sdraiata sul divano del salotto con lui sopra. Bastien mi sorrideva gentile e accattivante mentre io ero senza respiro. Con furbizia cominciò ad alzare la gonna del mio vestito. Gli afferrai le mani nel panico - Signore! È se arriva Odessa! - mi copri il viso per la vergogna ma lui non si fermò e con delicatezza mi sfilo via le mutandine. Le sventolava sul dito come un trofeo - Non arriverà nessuno.Ora lascia che mi presenti come si deve. - lasciò andare le mutandine e si piego in avanti per darmi un lieve bacio sulle labbra.
- Mi sembra equo che sia io adesso a guardare . - disse con voce calda e sensuale ma anche con una lieve presa in giro. Sapeva ogni cosa. Sprofondai nella vergogna.
Bastien mi tolse le mani dal viso - Non avere verogna di quello che ti piace. - mi disse con dolcezza e tornò a tormentarmi le labbra fino a renderle così... sensibili.
Mi guardava negli occhi mentre scendeva lungo il mio corpo fino a sparire tra le mie gambe, sollevandomi il vestito fino alle cosce. Ero tutto così osceno ed eccitante. L' atmosfera, il fuoco che bruciava nel camino, la pioggia che sbatteva nelle finestre. Rendeva il tutto così peccaminoso ma anche così confortevole.
Accarezzó le mie gambe lentamente, facendo scorrere le dita sulla mia pelle sensibile. Si prendeva il suo tempo per ogni cosa. Così attento a ogni dettaglio. Finché si piego in avanti lasciando una scia di fuoco con i suoi caldi baci su entrambe le mie cosce, fino ad arrivare al punto che desiderava di più. Chiusi gli occhi per la sensazione meravigliosa che stavo provando. Il tocco caldo della lingua di Bastien, mi sconvolse, avevo le vertigini. Cominciai a tremare ad agitarmi ma le sue carezze mi tranquillizzarono. Le sue mani così abili e la sua lingua calda che mi invadeva con dolcezza mi fecerò stringere forte il cuscino del divano. Mi morsi le labbra per cercare di non genere il suo nome ma fallì miseramente. - Bastien...! -
Questo lo rese ancora più vorace e insaziabile,lecco le mie labbra più intime, per poi succhiarne voracemenre il clitoride. Le sue dita sapevano esattamente come muoversi, non era lento e non era veloce, era semplicemente perfetto.
In poco tempo mi porto all' apice ma non era abbastanza, continuava a torturarmi affondando il viso sempre di più tra le mie gambe spalancate. Le mie mani afferrarono i sui capelli così morbidi, ci affondai le dita tirandolo verso di me, volevo baciare quelle labbra rosse e bagnate dei miei stessi umori, non mi importava, lo volevo così tanto che non resistetti alla tentazione di cercare di aprirgli i pantaloni, ma lui mi fermò.
Restai così delusa.
Si mise a sedere sul divano e mi trascino sopra di lui facendomi sentire quanto fosse eccitato e enorme. Arrossi violentemente. Volevo davvero "quello"?!
-Se lo facciamo adesso, potrei farti male. - mi spiego semplicemente mentre mi lasciava dolci baci al lobo del orecchio per poi succhiarlo dolcemente. - Sei troppo stretta per prendermi ora. Abbiamo bisogno di un piccolo aiuto.. -
Quindi avevo solo testato le mie capacità? Abbassai il viso come se mi avesse appena riportata alla realtà. Bastien mi alzo il viso con un dito e mi guardo con i suoi bellissimi occhi scuri che brillavano di desiderio - Cena e dopo raggiungimi nella vasca da bagno. - mi aiutò ad alzarmi sulle mie gambe ancora tremanti e mi rimise le mutandine facendomi l occhiolino. Volevo morire per la vergogna. Eppure non potevo smettere di guardarlo. Era la lussuria fatta persona. L' uomo più bello che avessi mai visto. Con i capelli umidi davanti a gli occhi, le labbra gonfie, la camicia bianca attaccata al suo corpo imperlato di sudore. I pantaloni che a stento contenevano la sua forte virilità. Come potevo smettere di guardarlo?...
Bastien torno a sedersi sul divano e lo guardavo mentre si leccava le dita, fissandomi -Vai, Sevda. Mangia molto. Avrai bisogno di molte energia stanotte. -
Corsi via con il viso in fiamme.
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Il mio sole di mezzanotte
RomancePrologo. Studio Psichiatrico della Dottoressa Sveva Odenberg. Ultima Seduta. Ore 22:49 del 24 Settembre 2025. ..... -Sevda. Non posso firmare il tuo foglio di rilascio. - -Lei non mi crede. - disse la ragazza ancora una volta delusa. -Ma non...