Bastien 18.

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Sevda avrebbe imparato a conoscere una parte di me che era meglio non far arrabbiare. La bestia dentro di me urlava possesso. Sentivo l odore disgustoso di Victor sul suo corpo, anche se non l aveva nemmeno toccata. Dovevo cancellare ogni minima traccia di quell' odore e segnarla di nuovo come mia.

Quella gelosia tossica mi divorava dentro come un mostro dagli artigli affilati. Non potevo immaginare Sevda chiedere aiuto a qualcuno di diverso che non fossi io. Non potevo immaginare nessuno che posasse le mani su di lei neanche per errore.

Pensai che quello che chiamavano amore era un sentimento pericoloso se non riesci a controllarlo.

Mi sentì come i miei pazienti per la prima volta, sull' orlo della follia.

Avevo perso il controllo.

Ero stato umiliato dal suo atteggiamento e dalla sua arroganza. Dimenticarla! Aveva detto ha Victor di cancellare i mieiricordi! -Piccola impertinente! - dissi pieno di rabbia mentre rimetteva a posto una per una le ossa rotte di Victor. Ero tornato da lui dopo aver rinchiuso Sevda nella sua dolce gabbia.

-Cazzo, fai piano! Sono per metà vampiro ma non è che non provi dolore! -

Uno schifoso ibrido era Victor, metà umano e meta vampiro oltre che molto abile con gli incantesimi.

-Ringrazia che non ti abbia dato fuoco. -

Afferrai la gamba storta - Se ti avvicini di nuovo a lei, considera la tua misera esistenza finita. - dissi minacciandolo con le zanne in mostra.

-Oh,oh,oh,va bene, va bene. Ho accettato solo perché sapevo che saresti venuto a riprendertela. Dovresti ringraziarmi altrimenti adesso non sapresti neanche dove sarebbe ! - spezzai di nuovo l' osso del suo polso così giusto per divertimento.

-Fottuto bastardo! - imprecó tenendosi il polso penzolante.

Mi sedetti sul divano esausto mentalmente. Eravamo in una situazione del cazzo.

Ma forse il nostro essere dannati in qualche modo ci avrebbe salvati.

- Ti sei innamorato! - disse di punto in bianco prendendomi in giro.

Non lo guardai e non risposi ma lo stronzo rideva. La tentazione di ucciderlo di nuovo era davvero forte.

-Ma guardati non eri tu quello che diceva: 'Non cadró mai nella tentazione delle emozioni umane' 'Sono superiore' -

Mi prendeva in giro senza pudore. Ero arrabbiato ma in qualche modo aveva ragione. Avevo sempre detto a me stesso di tenermi lontano da tutto ciò che erano le emozioni, i sentimenti umani. Non sarei diventato debole a gli occhi di quelli che mi avevano cacciato dal cielo. Perché le emozioni umane sono una debolezza, una tossicità che può farti impazzire se non sai controllarle.

Ero caduto nella follia. E la cosa assurda è che sono stato io a iniziare tutto questo millenni fa.

Perché mi era importato di quella neonata? Ero un angelo che viveva tra i due regni. Scortando la morte avevo accesso a entrambi i regni.

Ero un angelo che peccava di arroganza e lussuria, non mi piaceva mettermi nei casini ma la mia lingua era sempre pungente e per questo attiravo molte antipatie ma ero comunque rispettato e temuto. Perché mi ero intromesso? Perché ero diventato così stupido all'improvviso?...

-Uh, puoi smettere di pensare un attimo? - Victor richiamo la mia attenzione mentre si alzava dal pavimento lasciando una grossa macchia di sangue.

Dimenticavo sempre che poteva leggere la mia mente.

-Quanto cibo sprecato. - disse guardando tristemente il sangue che macchiava il suolo. - Ieri mi sono nutrito di una dolce ragazza vergine, il suo sangue però era stranamente cattivo... -

-Probabilmente era una falsa vergine. - dissi e Victor sgrano gli occhi scioccato - In che senso? Esistono false vergini? -

Sorrisi a quel idiota che viveva sulla terra da più tempo di me; eppure, sembrava non sapere nulla dei comuni mortali.

-Probabilmente sei stato con una figa di gomma. -

Il volto di Victor era totalmente schifato e scandalizzato.

Questo fu abbastanza per farmi ridere della sua stupidità.


Non avevo più tempo per parlare con lui, avevo lasciato Sevda svenuta dentro la gabbia nella mia stanza e tra non molto si sarebbe svegliata. Dovevo indossare la mia vecchia maschera di indifferenza se volevo che restasse viva, almeno fino a quando avrei capito come liberarci di tutto questo.

Accompagnai Victor dentro il castello, lasciandolo nella stanza da dove prima l avevo 'dolcemente' lanciato. Risi al pensiero di Sevda completamente sconvolta.

Dovevo far morire sul nascere la sua idea che aveva di me, di angioletto del paradiso , ero ben altro.

-Avete scopato qui dentro. Dovrò lavare il pavimento. Non hai nessuna decenza. - disse quel ibrido disgustato.

Lo ignorai e tornai serio - Hai visto le mie ali? -

-Si, le ho viste - disse buttandosi sul divano - Hai bevuto il sangue di Sevda? -

-Non molto. Solo qualche volta. Due con l esattezza . -

-Bene, forse abbiamo un rimedio. -

-Un rimedio?- gli chiesi fissandolo - Se il suo sangue ti guarisce, non dovrai preoccuparti di morire. -

Per un attimo rimasi in silenzio.

-Pensaci, non solo ti guarisce ma ti fa tornare alla tua forma originale. Ti ricordi che ti avevo detto che c'era altro che sospettavo ma ancora non riuscivo a capire. Riflettendoci e guardando nei vecchi libri,ho capito che il potere di Sevda potrebbe essere addirittura più potente del tuo. I vecchi dei tre regni sapevano che questo sarebbe potuto accadere. Essendo la figlia di un angelo e un demone, avrà i poteri di entrambi i genitori. Il potere della guarigione degli angeli e il potere delle morte dei demoni. -

-Stai dicendo che Sevda può guarire da sola la sua maledizione ? -

-Esattamente. Ma c'è un piccolo problema. Il suo potere è stato sigillato. Dovrai aiutarla. Penso che tu sappia come. Credo che se Sevda avrà i suoi poteri, dopo aver imparato a gestirli, non solo diventerà immortale ma sarà anche tra gli essere divini più potenti mai esistiti.-

Victor mi guardò seriamente - C'è una ragione se nelle vostre reincarnazione precedenti non vi siete mai incontrati. Temo che quei vecchi bastardi, abbiamo fatto di tutto per tenervi lontani ma stavolta qualcosa o qualcuno ha interferito. -

-Odessa. - dissi semplicemente.

-Bingo! Non è solo un angelo caduto, ma è qualcuno che sa tutta la storia. Qualcuno che doveva essere molto vicino a un imperatore dei tre regni, Bastien. -

-Sospetti qualcosa... -

-Mm.. sì ma non ne sono certo. Penso che l Oblio si sia messo in mezzo in qualche modo. Accettando la richiesta di aiuto di qualcuno. -

-Pensi che Odessa abbia a che fare veramente con l Imperatore del Oblio? -

-Penso che Odessa abbia aspettato il momento giusto per aiutarvi a essere liberi. Forse il suo senso di colpa è più grande di quanto pensiamo. -

Le parole di Victor avevano un senso, l imperatore del Oblio era molto potente e unico nel confondere la mente, poteva gettarti in un caos senza fine, giocare con la tua psiche in modo che non trovassi mai la via d' uscita. Era molto temuto e silenzioso. Non aveva mai avuto nessuna regina, si vociferava che avesse un debole per gli uomini ma era proibito anche solo parlarne.

Non sapevo cosa Odessa mi stesse ancora nascondendo e perché teneva il segreto. Ma avevo la sensazione che questo storia meno si raccontava, meglio sarebbe stato per tutti.

Il mio sole di mezzanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora