Bastien 20.

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Liberarsi del Sigillo per Sevda sarebbe stato come ardere per poi rinascere dalle proprie ceneri. Un rogo delle sue emozioni portato al limite.

I tre regni giocavano con le emozioni umane.Fili invisibili che tiravano a loro piacimento governando quelle emozioni. Vili, spregevoli. Il falso arbitrio. Le divinita amavano essere dei Burattinai e usare gli essere umani come burattini con cui giocare per noia.

Quanti essere umani avevo visto governati dalle loro emozioni. Portando il mondo nel caos, portando guerre e morte. Per loro era un gioco per gli essere umani la dannazione.

Ma ogni essere vivente si evolve,si adatta, impararono con il tempo a non soccombere a quelle emozioni,trasformandole in uno schudo.

Usando quel dolore per redimersi, quel dolore per proteggersi. Una forza alla quale anche loro molte volte erano costretti a soccombere, scatenando la loro ira.

Le divinità così gelose della vita mortale, così gelose della gioia che lì accompagnava per una breve lasso di tempo indimenticabile. Ogni cosa agli occhi degli Dei perdeva valore con i secoli, erano gelosi di quell' attimo eterno della vita umana.

****

Sapevo quanto poteva essere doloroso cercare di recuperare se stessi. Quanto possa essere terrificante scoprire, cosa si prova, quando ti guardi allo specchio e non riconosci più la persona riflessa.

Ma fu così che recuperai grande parte dei miei poteri e scoprì chi ero davvero.

L' accettazione per poi migliorare.

Strappando quei fili che lasciarono enormi cicatrici.

Sevda avrebbe bruciato quei fili che la teneveno prigioniera per poi essere libera.

Il dolore diventò il movente per tutti gli essere mortali e immortali. Il dolore li fa sentire vivi. Raggiungere quel limite oscuro per poi rinascere.

La mente umana era affascinante e pericolosa. Poteva sopportare cose inaudite e tramutarle in una forza spaventosa.

Sevda era forte. Per molto tempo quella sofferenza era stata schiacciata dentro il suo cuore, mi chiedevo se fosse stata liberata del tutto cosa sarebbe accaduto.

La mia mano insanguinata era la prova che il suo limite era vicino.

Avevo scatenato ancora di più la sua ira, volevo provocarla e capire se era pronta.

***

Uscì in fretta dalla stanza perché l istinto di stringerla tra le braccia era troppo forte. Tremavo, non mi era mai successa una cosa simile. Le mie emozioni che avevo imparato a soccombere ora sembravano aver ritrovato rinnovata libertà.

Il mio istinto di protezione per lei era quasi incontrollabile ma se volevo che fosse davvero la mia regina, doveva prima sbocciare e liberarsi.

C'era un alta probabilità che una volta svegliati i poteri di Sevda le nostre maledizioni sarebbero andate distrutte.

Ma a quale prezzo?

Non ero certo che Sevda avrebbe capito le mie intenzioni.

Non avevo mai avuto modo di apprezzare i sentimenti, le emozioni, di conoscerle e imparare a gestirle. Le rinnegavo. Studiare la mente umana non mi aveva portato vantaggi, perché la verità è che quando vedi qualcuno soffrire non è mai come viverlo sulla tua stessa pelle.

In quel momento mi senti così umano e vulnerabile che Odessa dovette prendermi per il braccio e allontanarmi dalla stanza in cui era rinchiuso il mio cuore sanguinante.

Il mio sole di mezzanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora