Sevda 21.

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Se era questo il risultato che ottenevo quando provavo a cercare di meglio, forse avrei dovuto smettere di provarci.

Alla fine anche il mio sole di mezzanotte mi aveva abbandonata.

Bastien non entrava nella stanza da giorni. In realtà non sapevo quanto tempo fosse passato. Vedevo solo Odessa che mi guardava con tristezza ma non diceva una parola. Ero completamente sola. Ma forse era meglio così. Nessuno avrebbe rischiato la morte. Restavo nella gabbia il più del tempo, forse era perché quelle sbarre erano sempre state una parte di me in realtà .

Cominciavo a chiedermi se non fossi entrata da sola tra quelle sbarre eterne.

Ripensavo a quello che vidi allo specchio e mi convinsi che avevo le allucinazioni perché quello che vidi mi spaventava troppo per capire o accettarlo. Quando vedi il mondo esterno, o qualcosa che accade a qualcuno al di fuori della tua persona, è sempre più facile accettarlo. Ma se accade a te, se sei tu il protagonista, tutto cambia.

Quella rabbia distruttiva, quei pensieri oscuri che invadevano la mia mente mi terrorrizavano.

Volevo una via d' uscita ma non c'era, nessun chiave magica era lì per me.

Odessa entrò nella stanza ma io chiusi la gabbia.

-Non ho fame, puoi andartene. -

-Non farti questo Sevda. Il padrone sta facendo tutto questo per il tuo bene. Devi reagire. -

Risi svogliata.

-Spero che bruci tra le fiamme dell' inferno. -

-Non dire queste cose Sevda! -

-Dirò quello che mi pare. -

-Sevda se ti ho portata qui è per una ragione, non essere testarda e lascia che Bastien ti aiuti! -

-In che modo questo è aiutare? Vuoi sapere cosa sta facendo in realtà? Sta scappando dai suoi sentimenti perché ha paura! È un miserabile! Non venirmi a parlare di aiuto! Chi ti aiuta tenendoti chiuso in una gabbia?! Chi fa questo a chi avrebbe preferito morire pur di salvarlo?! -

Afferrai le sbarre con rabbia e con mia sorpresa vidi che ero riuscita ad allargarle.

Odessa rimase sconvolta e indietreggio.

Io mi ritrassi e toccai il collare al mio collo. Provai a tirarlo via ma fallì. Provai a concentrarmi e usare la rabbia che provavo per Bastien per provarci di nuovo... Il collare si spezzo.

Con mia sorpresa ero riuscita a liberarmi. Ma la mia felicità duró un battito di ciglia.

Bastien entro nella stanza così velocemente che a stento lo vidi mentre mi afferrava.

-Lasciami andare! - urlai con tutta la forza che avevo, lo graffiai lo morsi ma non si sposto di un centimetro. - Lasciami!! Non devi toccarmi! Lasciami andare! Ti odio! Hai sentito ti odio! -

-Odessa esci dalla stanza e chiudi la porta a chiave. -

Guardai Odessa con ferocia per avermi tradita in quel modo - Tu non sei diversa da mia madre. Non mi hai mai amata! Cercavi solo un pretesto per pulire la tua lurida conscienza! -

Lottavo per liberarmi ma Bastien era troppo forte, avrei voluto aggredire Odessa e toglierli la vita come avevo fatto con la persona che avrebbe dovuto proteggermi. Perché tutti mi tradivano? Perché una madre dovrebbe restare a guardare mentre la figlia subisce atroci sofferenze? Perché aveva fatto finta di non vedere? Perché mi avevano fatto questo?

Non meritavano di vivere.

-Quando riuscirò a liberarmi sarai morta. È una promessa! -

Urlai finché la mia voce diventò roca per poi svanire quasi del tutto.

Bastien mi porto sul grande letto a fatica cercando di calmarmi - Calmati. -

Si sedette sul letto tenendomi stretta tra le braccia mentre mi accarezzava i capelli.

-Shhh.. Prova a controllarlo. -

Ero così ferita, ma quella rabbia non era normale per me. Ero spaventa e non sapevo come calmarmi, ero al punto che neanche il calore di Bastien mi faceva stare bene. Il mio corpo bruciava, forse avevo la febbre ma non importava. Dal tronde a chi importava come stavo? Ogni cosa mi era stata imposta. Nessuno mi aveva detto la verità, nessuno si era premurato di farmi capire. Solo Victor mi aveva detto qualcosa ma neanche tutto. C'era qualcosa da cui continuavo a scappare ma in quel momento mi sentivo braccata.


-Lasciami andare Bastien... - dissi in un attimo di debolezza. Perché mi stava facendo questo?

Non eri il mio posto sicuro Bastien?..

-No. -

-Perché? -

-È l' unico modo che conosco Sevda. -

disse tristemente.

-È questo il tuo modo di amare?-

-Non ho mai detto di amarti .-

Com'è quando ancora una volta si cade? Com'è quando ti sveglia da un sogno, scoprendo che in realtà vivi in un incubo?

Sapevo tutte quelle cose ma non sapevo cosa significasse morire dentro. Il mio cuore si sbriciolo. Non era rimasto più niente.

Bastien mi strinse di più tenendomi stretta a lui, ma non sentivo più nulla. Solo la sua voce lontana che diceva

- Usa il dolore per farti forza Sevda. -

Quindi era solo pietà quella che provava. Ero stata arrogante a pensare che potessi amarmi.

Cominciai a ridere per la mia stupidità. Risi così forte, ero davvero ingenua.

Il dolore era diventato follia. Quel filo sottile che li separava si era spezzato. La mia caduta era appena iniziata.

Spinsi via Bastien con odio . Ormai non avevo niente da perdere. Arriva quel momento di rottura in cui tutto perde significato. In cui pensi che per quanto proverai a rialzarti ci sarà sempre qualcuno che ti spingerà nel vuoto.

Bastien mi guardava dall altra parte della stanza, non sembrava provare niente. Nessuna emozione era dipinta sul suo viso mentre si alzava e si sistemava i vestiti infastidito.

-Non uscirai da questa stanza. - disse con arroganza - Non finché sarò io a deciderlo.-

Tremai per la rabbia.Ma prima che potessi dire o fare qualcosa Odessa fece irruzione nella stanza visibilmente preoccupata.

-Tuo padre è qui Sevda. -

Sorrisi.

Poteva ancora essere una bella giornata. Avevo trovato la mia via di fuga.

Quante volte ero fuggita da quell' uomo nella convinzione di poter trovare di meglio. Lì mi resi conto che scappare dalla mia vecchia vita era stato un errore.

Era ora di affrontare l incubo che stavo vivendo. Mi sarei immersa, forse fino a morirci dentro.

"Usa il dolore" aveva detto e l avrei fatto.

Ma non sarei mai più stata la stessa persona.

Il mio sole di mezzanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora